Capitolo 25

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Nelle settimane seguenti ci fu un prolungamento della sospensione delle lezioni. Il preside aveva annunciato di voler dedicare il nostro tempo ai soli allenamenti.

Io passavo più tempo con Aizawa che con Katsuki. Il sensei si era ormai preso la responsabilità di allenarmi personalmente in modo da rafforzare tutti i miei quirk e farli lavorare in armonia tra loro. Ma soprattutto mi stava allenando per poter prendere la licenza provvisoria in via del tutto eccezionale.
Dopo una settimana di intensi allenamenti, mi ritrovavo in mensa insieme ad alcuni miei compagni, tra cui Katsuki e Asuna.

A proposito, lei aveva passato il tempo con All might. Ogni tanto il sensei sceglieva una vittima sacrificale da usare per far controllare la mente ad Asuna. Aveva bisogno di allenarsi, perché non era granché con il suo quirk.

Io avevo fatto qualche progresso ed ero arrivata a vedere i ricordi fino a quando avevo sei anni, quindi ero quasi arrivata al mio scopo.

Mi stiracchiai e sbadigliai contemporaneamente. Avevo troppo sonno. Subito dopo pranzo andammo tutti insieme in cortile, rilassandoci sul prato.
A differenza delle altre volte, ero io con la testa poggiata sulle gambe di Katsuki che mi stava accarezzando i capelli.

Era una sensazione stupenda, mi sarei potuta anche addormentare se solo... se solo quei tre dementi di Kaminari, Kirishima e Sero non avessero iniziato a fare baccano, prendendo Mineta di mira. In effetti se lo meritava, aveva provato ad abbordare Asuna, che era rimasta sbigottita. Aveva iniziato a farle dei complimenti sul suo corpo, paragonandolo al mio e lì Katsuki diventò una bestia, e mi mollò per poter andare ad ucciderlo. 

Povera me. 

C'era Shoto seduto su un albero leggermente più distante, intento a leggere un libro. Me lo fece notare Asuna che si era avvicinata a me. 

"Senti, pensi che io possa parlare con lui?" Mi chiese e io non capii. 

"Perchè mi stai chiedendo il permesso?" Le disse e lei scosse la testa, abbassandola imbarazzata. 

"Non ti sto mica chiedendo il permesso..." Disse a bassa voce, e io dovetti avvicinarmi per sentirla. 

"Asuna, non è che ti sei-..." Mi bloccò subito la bocca con le mani, iniziando a dirmi di stare zitta. 

"Non dire niente!" Io alzai le mani in segno di resa, e mi lasciai cadere di nuovo con la testa sul prato. 

"Va bene, va bene. Però se vuoi parlarne sono qui. E comunque credo che possa fargli piacere se tu andassi a parlare con lui. " Lei non disse niente. Solo dopo qualche istante, Katsuki tornò da me, assumendo di nuovo la posizione di prima.

"Lo hai preso?" Gli chiesi guardandolo. 

"Ovviamente." Mi disse con un ghigno e io mi misi a ridere. 

Quanto è bello? Quel ragazzo mi fa impazzire. Ogni suo lineamento, ogni suo movimento. Ero tremendamente innamorata di lui. Di ogni cosa che faceva parte di lui. 

Allungai una mano verso il suo viso per poterlo accarezzare e lo sentì rilassarsi al mio tocco. 

"Senti, (T/n).." Iniziò e io lo guardai. 

"Sì?" Lui scosse la testa e girò lo sguardo verso il vuoto. 

"Va tutto bene?" Mi fece un cenno e poggiando la testa all'albero, chiuse gli occhi. 

Era stato piuttosto strano. Forse voleva dirmi qualcosa ma non sapeva come farlo. Adoravo quando si imbarazzava così tanto per qualcosa. 

...

La settimana di allenamenti riprese e io riuscii ad arrivare alla fine dei miei cinque anni. Riuscii a ricordare per filo e per segno mia sorella. Tutti i momenti passati insieme e con i nostri genitori.
Quando finii e tornai in me, iniziai a piangere.
In qualche modo avevo rimosso quei ricordi perché troppo dolorosi. Perdere una gemella è come perdere una parte di se stessi. E nonostante io fossi così piccola, avevo provato quei terribili sentimenti.
C'era una ragione per cui non l'avevano mai cercata. 

Something About You (Bakugou Katsuki X reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora