Something About You (Bakugou Katsuki X reader)

Capitolo 17

Passammo circa una mezz'ora dentro l'acqua a farci i dispetti a vicenda. Mi aveva più volte infilata con la testa dentro l'acqua, per poi tirarmi fuori come se fossi un sacco di patate. Ovviamente la nostra forza non era paragonabile, quindi nonostante gli facessi gli agguati avevo sempre la peggio.
Come dicevo, l'acqua era gelata, dato che non mi sentivo più i piedi decisi di uscire, con disapprovazionedel biondo che restò dentro l'acqua. Certo, era un calorifero vivente lui.
Misi il telo su una piattaforma di rocce, distendendomi. I raggi del sole cocente filtravano dagli alberi, donandomi un senso di calore. Era la mia stagione preferita. Ad interrompere il mio relax fu proprio Katuski che senza farsi scrupoli si fiondò sopra di me, tenendosi con le mani ai lati della mia testa. Le goccioline ghiacciate dell'acqua che scolava dai suoi capelli mi bagnavano il volto. Mi stava praticamente bagnando di nuovo tutta.

"Katuskiiii" Lo rimproverai, e lui sorrise divertito. Sembrava un bambino dispettoso a volte.

Mi posò un veloce bacio sulle labbra e si distese al mio fianco, portando la mano su uno dei miei seni iniziando a strapazzarlo come un antistress.

"Ma cosa fai!?" Lui mi fece il solito ghigno, senza spostarsi.

"Ti ho già detto che sei mia e che posso toccarti quando e quanto mi pare e piace." Ammise convintissimo. Così tanto da convincere anche me. Solo che quelle attenzioni mi provocavano strane sensazioni. Beh, era normale. La prima e unica volta che io e Katuski eravamo andati oltre era stata più di due settimane prima e il bisogno di averlo di nuovo si faceva sentire.
Anche lui si sentiva così?

Un pensiero mi balenò in testa. Come avrebbe reagito se io avessi preso posizione? Vediamo.
Gli tolsi la mano, facendolo irritare. Aprii le labbra in un sorriso e con un movimento abbastanza veloce andai a mettermi a cavalcioni sopra di lui.
Lui mi guardò sorpreso, arrossendo un po'. Era tenerissimo. Volevo sclerare.

"Ma cosa fai?" Mi disse e mi afferrò il sedere con le mani.

"Solo tu puoi divertiti a provocarmi?" Gli dissi con un tono malizioso e lui approvò, perché sorrise.

"Vediamo se mi batti. Ti avverto: io non perdo mai." Era una sfida bella e propria. Ma la vita con Katsuki era così. Una continua sfida.

Allora iniziai.

Passai una mano sul suo petto scolpito. Sembrava un dio greco. Era diventato irresistibile per me. Posai dei piccoli baci sulle sue labbra per poi sfiorare con la lingua il suo labbro superiore. Lui era inerme, non si muoveva. Aveva solo quel ghigno stampato in faccia. Scesi man mano sulla sua mandibola, lasciando altri baci, fino ad arrivare al suo collo. Mi soffermai a tirare con i denti un lembo della sua pelle, succhiandolo tra le labbra. Gli lasciai un segno ben evidente, e potei sentire benissimo qualche mugolio provenire dalle sue labbra. Mi spostai da esso, scendendo adesso verso il suo petto fino al basso ventre. Anche qui gli lasciai un piccolo succhiotto, stavolta lo avevo sentito benissimo. Arrivata così in basso, mi misi in ginocchio fra le sue gambe, sorridendogli. Notai la sua erezione appena gonfia, premere contro la stoffa del costume, eppure avevo appena cominciato. Posai una mano su di esso, massaggiandolo piano. Intanto il ragazzo stava iniziando a fremere sotto i miei tocchi. Vedevo che voleva muoversi, ma cercava di mantenersi saldo per non cedere subito. Un leggero imbarazzo si fece spazio in me, nel momento in cui presi il coraggio di slacciare il suo costume ed estrarre il suo membro eccitato. Era piuttosto imbarazzante per me, dovevo ancora farci l'abitudine. Sentii le mie guance andare a fuoco, ma non potevo tirarmi indietro. Andai a leccare la punta e pian piano lo feci scivolare tutto dentro la mia bocca. Il ragazzo sussultò, lasciandosi andare con la testa indietro. Sentivo che respirava a fatica perchè stava ansimando. Iniziai così a velocizzare i movimenti, rendendoli più fluidi grazie alla saliva. Lo tenevo alla base con una mano e con l'altra andai a stringere quella del ragazzo che adesso stava emettendo piccoli gemiti.