Something About You (Bakugou Katsuki X reader)

Capitolo 3

-Bakugou's pov 

Erano circa le 2 del mattino, ancora non riuscivo a prendere sonno. Non avevo fatto altro che rigirarmi nel letto. Non so per quale motivo ma pensavo che se (Y/n) avesse avuto bisogno di aiuto almeno io sarei stato subito disponibile e non quel bastardo a metà. Tch, ma cosa penso. Mi misi con la faccia contro il cuscino ringhiando. Perchè avevo questi pensieri assurdi? Sentivo caldo, quindi decisi di togliermi la canottiera e restare soltanto con il pantalone della tuta. Uscii fuori sul balcone, per prendere un po' d'aria fresca. Le stanze erano comunicanti dai balconi, quindi riuscii a sentire qualcuno parlare nella stanza di (Y/n). Con chi stava parlando? Non ci credo che è con il bastardo a metà. Adesso mi sente. Mi spostai verso la vetrata della sua stanza, c'era uno spiraglio aperto ma non vidi nessuno la dentro, era solo lei che si dimenava nel letto. Si dimenava e ad un certo punto cominciò ad urlare. Cazzo. 

Entrai di corsa spalancando la vetrata, mettendomi in ginocchio davanti il suo letto. Stava dormendo, un incubo? Le misi le mani sulle spalle e iniziai a scuoterla.

"Svegliati, baka!"

Smise di urlare e solo in quel momento spalancò gli occhi terrorizzata. Aveva delle goccioline di sudore sulla fronte e i suoi capelli erano leggermente arruffati. Aveva anche le guance arrossate. Mi persi qualche istante nei suoi occhi, e lei rimase pietrificata ad osservarmi. 

"Che cazzo stavi sognando?" Me ne uscii con una delle mie frasi ad effetto, mentre una lacrima le rigava il volto e mi fece pentire di averle fatto quella domanda. 

"Oi.."

Era terrorizzata. Che fossi stato io a spaventarla? Stavo per togliere le mani dalle sue spalle per allontanarmi quando mi abbracciò con così tanta forza che se non fossi stato seduto sul pavimento mi avrebbe scaraventato sul letto. Non dissi nulla e non ebbi nemmeno il coraggio di muovermi. La sentivo singhiozzare e non me la sentivo di cacciarla via o di allontanarmi, anzi feci una leggera pressione sulle sue spalle. E questo cos'era? Una specie di abbraccio? Certo che sono proprio negato. Aveva il viso nascosto nell'incavo del mio collo, ed essendo sprovvisto di maglietta potevo sentire le sue lacrime bagnare il mio corpo. Che situazione imbarazzante, probabilmente nemmeno si è accorta che sono mezzo nudo.

-(Y/n)'s pov 

Stavo dormendo beatamente, quando venni presa di soprassalto da questo sogno orribile. Ero di nuovo rinchiusa in quella stanza buia. Ad un tratto rivedevo Toga, Shigaraki, Dabi. Li vedevo tutti lì attorno a me. Volevano riportarmi in quel posto. Sembrava così reale... Non poteva essere reale, no. Allora cercavo di scappare e correvo, correvo senza alcuna meta solo per il fine di evadere da quella prigione. Ma non ci riuscivo. Qualcuno mi aveva afferrata e mi stava facendo male. Voleva portarmi via ed io urlavo e piangevo. Poi...spalancai gli occhi. Ritrovai Bakugou davanti la mia visuale con una vena di preoccupazione. Io dovevo solo realizzare. Sentivo di essere accaldata, probabilmente il sogno stava influenzando i miei movimenti. Mi chiese cosa stessi sognando e lì crollai. Una lacrima bagnò il mio volto, non volevo piangere. Non davanti a lui. Teneva ancora le mani sulle mie spalle e ebbi una voglia matta di abbracciarlo. Mi aveva salvata di nuovo da quell'incubo. Gettai le braccia dietro il suo collo e lo attirai a me con tutta la forza che avevo. Mi infilai tra l'incavo del suo collo e iniziai a piangere più del dovuto. Ero terrorizzata e non riuscivo a smettere di piangere.

"Ero di nuovo lì dentro e.."

Furono le uniche parole che riuscii a pronunciare prima di riprendere a piangere. Avevo gli occhi strizzati per cercare di trattenere le lacrime, giurai di aver percepito le sue mani stringersi alle mie spalle come voler ricambiare l'abbraccio. Ad un tratto aprii lentamente gli occhi, cercando di calmarmi, e la visione che mi si presentò fu a dir poco imbarazzante. Bakugou era senza maglia e si poteva benissimo intravedere il suo fisico scolpito come quello di un dio greco. Ma cosa penso? Mi scostai immediatamente come se mi fossi scottata, arrossendo dall'imbarazzo. Lui se ne rese conto. E fece un ghigno come segno di approvazione per la mia reazione.