Capitolo 30

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"Say you'll never let me go"
Dimmi che non mi lascerai mai andare.

Questi versi della canzone che sto ascoltando mi colpiscono nel profondo del cuore.

Sono ormai 3 giorni che non esco dalla mia stanza se non per andare in cucina.
Ho saltato anche scuola.

È la cosa meno furba e orrenda che potessi mai fare? Si, esattamente.

Non dovrei comportarmi così, dovrei uscire, far vedere che sto bene ma non è affatto così.

"Avery, hai visite"
mio padre si è dimostrato più comprensivo di quanto mi aspettassi.
Non mi ha remato contro, anzi mi è stato vicino e devo ringraziarlo infinitamente per questo.

"Avy!!"
esclamano Avani e Amelie entrando super felici nella mia stanza.

Io accenno un sorriso non troppo convinto.

"Allora, domani sera andiamo in discoteca e non accettiamo assolutamente un no come risposta."
dicono severe guardandomi.

"Non ci pensate neanche lontanamente, non vado nemmeno a scuola"
rispondo ovvia scrollando le spalle.

"Appunto.Domani tornerai anche a scuola, lo imponiamo"
esclama Amelie ancora una volta con uno sguardo quasi assassino.

"No. Non se ne parla."
la mia voce è impassibile.

"Avy. Payton non sta quasi mai con noi, tende sempre a stare con Eliza e quella Ansley. Non c'è pericolo che vi dobbiate parlare o cose simili."
sbuffa Avani tendando di convincermi, non sapendo affatto che solo a sentire quel nome il cuore ha perso un battito.

Ci penso su. Forse dovrei tornare. Non è intelligente da parte mia non andare a scuola solo per stupidi problemi d'amore.

"E va bene, tornerò a scuola"
annuncio mentre accenno un piccolo sorriso.

"Ah! Lo sapevo!"
ridacchia Avani seguita da Amelie, che mi abbracciano.

[..]

"Avy, così oggi tornerai a scuola?"
Consuelo mi chiede dopo che mi sono seduta a tavola, vedendo che indosso l'uniforme.

"Si, ho deciso che la scuola è più importante dell'amore"
sorrido amaramente.

"Ben detto tesoro"
mio padre arriva lasciandomi un bacio sulla guancia.

Dopo che si siede poggia il giornale che teneva tra le mani sul tavolo, mettendo un espressione seria.

"Senti. Lo so quanto tu abbia sofferto per questa cosa e so esattamente quanto ti piacesse quel ragazzo. Però ho bisogno che tu recuperi quei documenti, altrimenti sarò costretto a denunciarli. Si tratta di questioni severe Avery"

Oh no. Questo significa che dovrò sostenere anche una conversazione con lui.
Non voglio che lo denunci, per quanto lo possa detestare tengo ancora un po' a lui.

"Tranquillo papà, questo è il minimo che devo fare"
lui sorride poggiando una sua mano sulla mia.

[..]

Entro nell'odioso edificio con gli sguardi di tutti puntati contro.

Ho deciso che parlerò con Payton subito, meglio fare tutto all'inizio e non pensarci più.

"Ciao. Hai visto Payton?"
domando vedendo Jaden appoggiato sul suo armadietto.

"Oh mio dio. Avery!"
esclama e subito dopo mi abbraccia, sussulto inizialmente ma poco dopo ricambio.

"Mi stavi facendo preoccupare, non hai riposto a nessuno dei miei messaggi."
mette il broncio come se fosse un bambino, cosa che mi fa alquanto ridere.

"Scusa Jade hai ragione, solo non avevo proprio voglia di guardare il cellulare, sai tutte le fake news e tutti i gossip, non fanno proprio per me"

"E va bene, ti posso perdonare. Comunque Payton sta nell'aula di biologia, ci ho parlato, per modo di dire, prima"
spiega con aria pensierosa.

"In che senso per modo di dire?"
la domanda mi sorge spontanea.

"Non ci parla più con me, ma nemmeno con Anthony o Avani o qualsiasi altro tuo amico"

"Mio dio, si sta comportando da bambino."
sbuffo acida.

Dopo queste parole saluto Jaden e mi dirigo nell'aula.

Appena mi trovo davanti alla porta trovo una scena abbastanza brutta, almeno per me.

Payton sta ridendo e scherzando con una ragazza, che non ho mai visto prima...i due sembrano molto affiatati.
Quasi le lacrime non escono dai miei occhi, mi sono ripromessa però che non verserò più una lacrima per lui.

"ehm ehm"
mi schiarisco la voce per attirare la sua attenzione.

"O santo cielo. Avery."
ignora completamente la ragazza che ha di fianco e si alza, venendomi in contro velocissimo.

Quando si trova a 1 metro da me mi sento già soffocare.

"Stai li, non fare un passo avanti."
dico con voce tremante.

Me l'ero immaginata molto più semplice questa conversazione. Invece l'effetto della sua bellezza, mischiato alle lacrime che minacciano di uscire non è la sensazione più bella che io abbia mai provato.
Anzi, tutto questo è alquanto difficile.

"Non sai quanto di dispiace, cioè sul serio.Può sembrare banale ma non so che altro dirti. Io ti amo, sul serio e non c'è nulla, nulla che condizioni questa cosa ma detto così potrà sembrare una stupida barzelletta..io-"
sputa tutto d'un fiato.

"Smettila Payton!"
esclamo per fermare il suo discorso con ormai le lacrime copiose sulle guance. Mi sento incredibilmente una pappamolla.

"Ti sembra il caso di dirmi che mi ami così? Secondo te ti sto rivolgendo la parola solo per chiarire? Payton"
faccio una pausa per rallentare il flusso delle lacrime.

"Non sai quanta fatica stia facendo solo per stare qui davanti a te e limitarmi a piangere. Sei la ragione per cui da 3 giorni a questa parte non esco dalla mia camera, e non mi sembra un fatto da poco."

"Quindi se ora mi permetti, preferirei che non mi dicesti determinate cose in questo momento, perché è come se mi stessi sparando al cuore"
termino con molta convinzione.

"Sono un idiota. Ho rovinato tutto come faccio sempre e non sai quanto sia pentito, ma volevo solo sapessi i miei sentimenti."
dice anche lui con qualche lacrima che gli riga il volto.

"Volevo solo dirti di restituirmi i documenti , così poi potremo smettere di rivolgerci la parola, anzi...fallo al più presto, entro domani altrimenti mio padre vi denuncerá."
dico non guardandolo nemmeno negli occhi, ma lo sguardo fisso nei cartelloni appesi alla classe di biologia.

"Solo, voglio parlare con te Avery, lasciami spiegare la situazione almeno"
implora ancora una volta.

"Spiegare cosa? I fatti sono quelli che si sono mostrati, indipendente da quello che tu dici. È finita Payton, vai avanti perché mi sembra che lo stai già facendo"
mi interrompe e mi manda fuori di testa.

"Non è vero! Lei è una mia amica e ti giuro che non sto facendo altro che pensare a te! Di quanto mi manchi anche solo prenderti in giro, il bacio del buon giorno oppure le videochiamate alle due di notte, le canzoni cantante a squarciagola nella mia macchina..."

"Smettila. Ho sentito abbastanza. Cercarmi solo domani per le questioni burocratiche, altrimenti non guardarmi nemmeno"
Giro i tacchi e me ne vado, con il cuore più a pezzi di quanto lo avessi già.

📍📍📍
ehi laaa!
Questo capitolo mi piace un sacco, non so a voi...
La storia è sempre più agli sgoccioli!

Rich Boy// Payton MoormeierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora