🔥 - Capitolo 12

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Pov di (T/n)

Bakugo: Si é vero, ho molti draghi come voi avete molti uomini.
Re Todoroki: E con questo cosa vorresti insinuare? Attento a come parli, é già bello che non ti abbia fatto imprigionare.

Perfetto, meglio di così non poteva andare.
La tensione in questa sala é così densa che si può tagliare con un coltello.
Non posso far altro che intervenire prima di Bakugo, se no chissà cosa direbbe o farebbe.

(T/n): Re Todoroki, la prego, nessuno vuole dichiarare guerra. Io ho visto i cacciatori: sono persone spregevoli e senza un minimo di cuore. Rintracciano i draghi per poi catturarli, legarli e farli morire di fame, al fine di staccare e vendere a caro prezzo le loro scaglie. Noi vogliamo soltanto sconfiggere coloro che commettono queste atrocità e nessun altro.

Cala il silenzio. Il re Todoroki sembra essere colpito dalle mie parole e in cuor mio spero che sia stato colpito positivamente, altrimenti non saprei più cosa fare.
Todoroki mi guarda ancora accigliato, ma non proferisce parola, e anche gli occhi cremisi della persona a fianco a me mi fissano.
Dopo un minuto durato un'eternità, il silenzio viene spezzato.

Re Todoroki: ho bisogno di tempo per pensare alla risposta da darvi. Nel frattempo vi prego di godervi i giardini della mia reggia.
Bakugo: tsk... ok.

Il mio compagno dai capelli giallo paglierino si volta verso l'uscita, con a seguito il suo mantello rosso svolazzante.
Io ringrazio il re, mi inchino leggermente e seguo Bakugo verso l'uscita.
Il servitore che ci aveva accompagnato era ancora lì e, vedendoci arrivare, ci fa segno di seguirci.
Ci porta di nuovo a zonzo per il castello. È ufficiale: è stato incaricato apposta di despistarci in modo da evitare di farci ricordare la strada.
Dopo quella che sembra un'eternità, sbuchiamo fuori nel giardino sul retro.
È tenuto egregiamente: le aiuole, i cespugli e i fiori sono disposti in modo impeccabile e ogni arbusto é potato a regola d'arte.
La guida ci lascia da soli e io inizio a sentirmi a disagio.

(T/n): beh... poteva andare anche peggio.
Bakugo: tsk.

É di poche parole e non ho idea di come iniziare una conversazione: in effetti noi due siamo stati raramente assieme e non abbiamo mai parlato veramente di qualcosa.
Dopotutto, lui non sembra essere il tipo di persona che ti intrattiene con un discorso piacevole.

(T/n): ehm... che ne dici di pranzare? Visto che dobbiamo aspettare, tanto vale mangiare qualcosa.
Bakugo: ... Mph va bene.

Ci dirigiamo più lontano possibile dalla porta e ci sistemiamo sotto le fronde di un albero, al riparo dal sole cocente del primo pomeriggio.

Tiro fuori il cibo che Mitsuki ci aveva fatto preparare e porgo un sacchetto a Bakugo.
Per un attimo le nostre dita si incontrano e non posso fare a meno di arrossire.
Mi giro di nuovo verso la mia borsa e prendo il pranzo.

(T/n): Buon appetito!

Dicendo più a me stessa che alla persona di fianco a me, visto che sapevo che non avrebbe risposto.

Bakugo: 'petito.

Mi giro in sua direzione, quasi sconvolta per poi mettermi rumorosamente a ridere.

Bakugo: che cazzo ridi?
(T/n): scusami, é che non mi aspettavo una risposta da te, soprattutto così garbata.
Bakugo: HAA?!! Sono perfettamente capace di essere garbato!

Non posso fare a meno di ridere di gusto ormai: la sua espressione seria mentre dice cose improbabili é troppo divertente.

Pov di Bakugo

Si mette a ridere, come se avessi detto la cosa più divertente del mondo.
Ma non riesco ad arrabbiarmi.
La sua risata è bellissima e molto contagiosa, quindi mi giro nel tentativo di nascondere un piccolo ghigno.

ENDLESS DREAM || Bakugo Katsuki x readerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora