Nella grigia fortezza di Wisar, Zeira era raggomitolata in se stessa dentro un'elegante camera da letto, con una lunga catena che avvolgeva la sua caviglia. La porta si aprì e lei, cominciando già a respirare in fretta, fu presa di sorpresa, perché ad entrare fu la figura di Ras col suo spregevole sogghigno malefico. Entrò avanzando a passo lento: «Ti piace l'alloggio? Non siamo abituati ad avere ospiti, eppure...» diceva ridacchiando, mentre Zeira restava sulla difensiva, trattenendo la paura in una posizione immobile: «Non devi temere, zucchero. Troveremo il modo di passare il tempo. Anzi, se non sbaglio, ci hanno fermati ad un punto interessante, ricordi?» disse, ormai prossimo a lei, con uno sguardo inquietante, a dir poco, davanti al quale Zeira, fragile come una scheggia di vetro, tremava.
«Da qui ci pensiamo noi, caro!» sbucò una voce femminile, elegante, quasi altezzosa. La donna che aveva emesso quella voce era accompagnata da altre due buffe sagome. Ras alzò lo sguardo dritto a sé con aria stizzita, dopo di che si voltò con un sorriso tirato: «Merylia...»
«Va' pure tesoro, è un modo carino per dire che non sei gradito» squittì un'altra voce dal tono altamente ironico e beffardo.
«Direi che per una ragazza, altre fanciulle saranno una compagnia ben più gradita alla nostra ospite» seguì una voce più delicata e giovane. Ras si voltò lentamente verso Zeira, che ricambiava colma di diffidenza e paura. «Ras!» ripeté la voce elegante, risuonando come un avvertimento. Lo sguardo dell'uomo era altamente infastidito, finché non emise un suo ennesimo sogghigno: «Ma certo. Ci si vede, zucchero» ridacchiò, indirizzandosi alla porta, passando a fianco delle tre dame, mentre solo Merylia manteneva un'espressione seria, quasi disgustata, con sguardo fisso davanti a sé. Allo sbattere definitivo della porta, l'aria si svuotò di tensione.
«Strano non le sia saltato addosso, è molto carina» esordì la donna che aveva seguito Merylia.
«Ammesso non l'abbia già fatto in occasioni precedenti» terminò la più giovane.
«Credo che l'abbiamo anticipato» mugugnò Merylia, preoccupata.
«Il tempismo è tutto nella vita, dico bene, cara?» disse la donna ironica, guardando Zeira, ancora ovviamente intimorita. Per lo meno, le tre donne presero un'identità e Zeira riuscì a vederle quindi con chiarezza: erano tre dame vestite come umili serve: un abito bianco e nero, e un elastico ai capelli, eccetto la seconda, dai folti capelli neri e ricci.
«Chi... chi siete voi?» chiese timidamente la ragazza, al che una di loro, dai capelli rossi e occhi verdi, si fece avanti e sorrise porgendo una mano sul viso di Zeira, con l'intenzione di rassicurarla: «Stai serena, tesoro. Non hai nulla da temere da noi» disse con una calma e una gentilezza avvolgente, che riuscirono a persuadere Zeira alla calma. Non era più una voce altezzosa, solo elegante e sincera: «Il mio nome è Merylia: loro sono Fàlena ed Esra. Non aver paura, siamo qui per prenderci cura di te. Esra, cosa ne pensi di vivacizzare la stanza della nostra ospite?» disse senza spostare lo sguardo dal volto della prigioniera.
«Subito» rispose prontamente con un grazioso e sicuro sorriso stampato sulle labbra, la ragazza più giovane delle tre. Al che lei, dai folti capelli biondi e occhi celesti, alzò le mani e immediatamente, le tetre pareti grigie all'ombra dell'alba, brillarono di un'intensa tonalità rosea facendo spazio a tende bianche brillanti. La stanza mutava sotto gli increduli occhi di Zeira, che incontrando lo sguardo soddisfatto di Merylia, si riaccendevano. Poi parlò l'ultima delle tre donne, all'incirca di mezza età, con scuri capelli ricci e occhi neri, dal carattere dominato da ironia e vanità: «Direi che è il caso di prepararti un bagno caldo. Portamela tra cinque minuti, Meryl» disse avviandosi verso il bagno. Appena chiusa la porta si sentì lo scorrere dell'acqua, mentre Merylia fece per farla alzare dolcemente, finché da sotto il grembiule, estrasse una chiave con cui aprì la cavigliera fredda. Zeira reagì con modesto stupore a tanta cortesia, senza mostrare troppe emozioni e la seguì con lo sguardo per poi alzarsi, tenendo le mani aggrappate alle sue: «Andiamo ad asciugare quelle lacrime, ti va? Ti daremo una bella ripulita!» le disse agitando le dita sulla sua candida pelle.
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(SM1) Skymoon - le lame perdute
Adventure"Skymoon" narra le vicende di Hunter, un giovane orfano cresciuto a Desworld, un pianeta del nord, nel sistema dei Nove Mondi. Questa galassia è formata da otto pianeti che compongono un anello attorno al leggendario sole lunare noto come "Skymoon"...