CAPITOLO 13: LA SIGNORA DEI DRAGHI

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La nave che aveva preceduto la Hevartz e i suoi intrepidi passeggeri era ben distante da Kiliroth. Hunter era seduto su un divano marrone in pelle, all'interno di una sala ben arredata, sebbene fosse adibita al pilotaggio della nave rossa della Havoc Bullet. E su ognuna delle pareti era affissa una bandiera con quel simbolo infuocato, su cui il ragazzo pensieroso, vi posava molta curiosità e attenzione. Nella stessa sala, Stain era seduto davanti ai comandi principali e al cruscotto. In teoria la nave prevedeva una fascia superiore di piloti, ragion per cui, nessuno di quei tre malcapitati al timone era stato toccato. Erano alla guida del grande velivolo, sotto lo sguardo attento di Stain. Lo spettro si doveva essere preso il controllo della nave in tutta tranquillità, dal momento che solo quei tre piloti erano ancora vivi, tra i membri dell'equipaggio.

«Makumba! Makumba, mi ricevi?» continuava a gridare Stain, con insistenza. Hunter distolse lo sguardo dal singolare vessillo, solo per un attimo, osservando il suo "rapitore", finché una voce metallica non si udì, improvvisa: «STAIN!» gridò la voce grossa e scura di Makumba, che rimbombò nella sala tanto da distrarre tutti i presenti.

«Abbassa la voce, idiota, ti sento più che bene!»

«COME STAI?! DOVE DIAVOLO SEI?!» continuò a spaccare le casse della radio della nave.

«Ti ho detto di non gridare, maledizione! Sto bene!»

«Si può sapere dove ti eri cacciato?»

«Ho avuto qualche problema» disse Stain, portandosi una mano sul volto, poi continuò: «Senti, ho bisogno che mi ascolti» disse, con aria stanca ma decisa.

«Certo... dimmi tutto» ribatté singhiozzante, al che Stain cominciò: «Devi dirmi dove ti trovi» ripeté Stain, scandendo bene le parole.

«Come pattuito, sono fuori dall'orbita. Non puoi capire che roba, ho appena visto due navi della Havoc Bullet partire, incredibile!» disse il troll, al che Stain spalancò gli occhi, così come Hunter.

«Due navi?» chiese Stain, freddo, soffermandosi su quel dettaglio, nel momento in cui si voltò verso Hunter con sguardo assassino.

«Sì. Una a pochi minuti dall'altra. Ma tu dove sei?»

«Io sono a bordo della prima nave che hai visto. Mi hai capito?»

«Cosa? Ma che ci fai laggiù?»

«In che altro modo credevi potessi lasciare la superficie?»

«Ok... Allora mi metto in moto subito, capo!»

«D'accordo, basta che ci segua. Avvertimi quando sei alla portata degli sportelli»

«Ricevuto!» chiuse con tono euforico l'impacciato troll. Stain batteva le dita nervosamente sui bracciali della sedia di comando, al che voltò leggermente lo sguardo verso Hunter. In quel momento, non aveva la prontezza per incrociarlo con lo spettro.

«Quei due non sono proprio decisi a mollarti»

«Beh... tu ricorda il nostro patto» tagliò corto Hunter.

«Faresti bene a fare altrettanto» ribatté nervosamente Stain, portando su di sé l'attenzione del ragazzo.

«Se non arriverai vivo a Wisar con me, la ragazza non lo lascerà mai più, te l'assicuro» Le sue parole pietrificarono letteralmente Hunter: «Tutto dipende da te, ricordatelo» concluse, voltandosi verso i piloti. Fu alquanto breve come conversazione, dato che Hunter si ritrovò imprigionato nel suo pauroso silenzio.

Intanto, in mezzo alle fronde degli alberi del bosco fitto, sotto i cieli di Wisar, la fortezza continuava nella sua routine. La notizia della cattura di Hunter era già arrivata da parecchio, ormai, lasciando forti dubbi e timori tra i suoi dirigenti.

(SM1) Skymoon - le lame perduteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora