Prendo le chiavi, esco dalla camera e vado da Ethan;
<andiamo> gli passo davanti senza guardarlo in faccia, si è bello, ma per due anni mi ha trattata come un rifiuto, non avrebbe senso essere gentile con lui. Mi segue senza fiatare, apro il garage vado alla mia moto, prendo il casco che avevo come riserva e glielo passo.
<mettilo per sicurezza> lo infilo anche io, monto sulla moto. Lui non si muove, è imbambolato che mi guarda con il casco in mano
<vuoi salire o vieni a piedi?> gli chiedo con la visiera alzata,
<o-oh si scusa solo che tu sei...> dice timido lasciando la frase in sospeso, mi affretto a completarla al posto suo
<diversa, lo so. Muoviti> dico alzando gli occhi al cielo e abbassando la visiera. Lui si mette il casco, sale, giro le chiavi accendendo la moto
<ti stringi a me oppure vuoi che ti perda per strada?> avvicina timidamente le braccia ai miei fianchi, gli prendo le mani e velocemente le stringo attorno alla mia vita, do gas mentre tengo il freno.
<tieniti> gli urlo prima di partire, lascio il freno, sorrido quando mi stringe più forte; una strana sensazione di subbuglio allo stomaco, provo a scacciare quel pensiero aumentando la velocità. Sfrecciamo in mezzo alla città, arriviamo al raduno in un quarto d'ora, freno, metto giù il piede e lui scende.
<dove vai? Sali, dobbiamo solo dire a Logan che stiamo andando dai Diabli> lui si rimette nella posizione di prima, arriva Logan
<hey ragazzi che fatte qua?>
<siamo venuti per dirti che ci stiamo andando ora>
<dovete stare attenti> ci raccomanda Logan
<non ti preoccupare io sono Bad Girl e riporterò qua Brian> lui annuisce, do gas e partiamo di nuovo. Arriviamo al loro raduno, ci fermiamo scendendo dalla moto. Sono tutti in mezzo al campo che ballano sulle note di una canzone rock,
<tu fai un giro qua sopra e scatta qualche foto, io mi avvicino> faccio un passo avanti ma mi blocco sentendo la sua mano avvolgermi il polso.
<vado io>
<è pericoloso, sei un novellino in queste cose, lascia fare a me> mi libero dalla sua stretta, scendo e mi nascondo dietro un vecchio camion; faccio un cenno a Ethan che mi sta guardando da sopra, ricambia il cenno. Mi guardo attorno dopo aver, rapidamente, indossato il cappuccio; al centro c'è un enorme falò con ragazzi e ragazze che ci ballano intorno, la musica a tutto volume, quasi nascosto, lontano dalla folla c'è un container dal quale escono delle luci. Forse è li, un suono stridulo esce dalle casse, susseguito poi la voce ampliata e roca di Sam,
<ciao a tutti, abbiamo preso in ostaggio un caro amico della nostra cara Bad Girl. Chiederemo un riscatto> viene affiancato da Liam che trascina con se un ragazzo con un sacco in testa e le mani legate dietro la schiena.
<quanto vale per Bad Girl la vita del suo migliore amico, la vita di Brian Foster> Liam sfila il sacco dalla testa del ragazzo rivelando Brian con del nastro adesivo sulle labbra. Si guarda attorno disorientato, incrocia il mio sguardo iniettato di sangue, devo intervenire, devo salvarlo, devo portarlo via con me, anche se salterebbe il piano, metterei in pericolo la vita di entrambi; evidentemente capisce cosa voglio fare perché quando sto per muovermi scuote la testa. Stringo i pugni e torno dietro al camion;
<allora, cosa chiediamo in cambio a Bad Girl? Soldi? territori? La sua carissima identità?> a quelle ultime parole mi si ghiaccia il sangue nelle vene, la mia identità... devo arrivare a quel container. Sono tutti distratti, faccio uno scatto e raggiungo un'altro nascondiglio, manca poco, un ultimo pezzo ed eccomi davanti al container mezzo arrugginito con la vernice blu screpolata e sbiadita. Entro di soppiatto, rimango spiazzata quando vedo delle foto, non delle foto qualsiasi, ma le mie foto, quelle di mio fratello, di Ethan, di Brian, di Logan, di Mary e infine delle due gatte morte. Una mappa della città con scritti i miei spostamenti, la posizione del raduno, sulla scrivania, nella parete sinistra, una pistola, mi affretto a staccare tutte quelle informazioni dalle pareti, le prendo con me assieme alla pistola che la infilo tra la schiena e i pantaloni, coprendola poi con la felpa. Metto la testa fuori dal container, non c'è nessuno, sto per correre verso la salita per andarmene quando qualcuno mi afferra per il polso portandomi dietro a quel pezzo di metallo e tappandomi la bocca con la sua mano bloccando un mio urlo. Mi schiaccia tra il suo corpo e la parete metallica, la voce di Liam interrompe i miei pensieri
<chi cazzo è stato?> da un pugno alla parete facendomi leggermente sussultare, per poi allontanarsi in fretta e furia. Lo sconosciuto si allontana togliendosi il cappuccio, sfilandomi alche il mio con la mano libera,
<Ariel?>
<James?> sto avendo delle allucinazioni o è lui davvero,
<oh Ariel! Cosa ci fai qua?> chiede in un sussurro abbracciandomi;
<cosa ci fai tu qua nei Diabli? Sei sparito in seconda superiore...>
<lo so, ma ora non hai tempo, come sta Mary?>
<mi stai davvero chiedendo come sta dopo che sei sparito senza dire, o meglio, senza dirle nulla?> mi comporto come se stessi urlando ma in realtà sto sussurrando.
<mi dispiace, non l'ho voluto io, salutamela. Sapevo che tu eri Bad Girl, non dirò nulla, vi voglio ancora bene, ma sparisci prima che debba giustificare il mio periodo di assenza con Hopper>
<mi vedrebbero...>
<non se prendi quel tunnel li, vai dritta e sali le scale> dice indicandomi un buco nella parete di roccia
<vieni con me>
<non posso, ora vai>
<porterò via anche te da qua, ci vediamo presto> lui sorride debolmente, mi rimetto il cappuccio per poi infilarmi nel passaggio che mi ha indicato. È tutto buio, tranne che per un'insegna verde e bianca "EXIT",percorro le scale a pioli di metallo fino a trovarmi faccia a faccia con una botola di legno. Appoggio una mano sulla superficie e spingo, mi ritrovo esattamente sopra la cava, a fianco alla mia moto, dov'è Ethan? Mi guardo attorno e lo vedo che sta fissando la scena dal alto con preoccupazione. Il leggero vento si trasforma in poco tempo in una corrente violenta, anche se calda, urlo ma non mi sente, mi avvicino ancora.
<ETHAN> allora si gira e mi corre in contro abbracciandomi, si allontana di un po' da me
<dobbiamo andare, ORA> urlo, annuisce, mi afferra per mano e ci dirigiamo di corsa alla moto. Indossiamo i caschi, partiamo, io mi tengo stretta alla moto e lui a me, dallo specchietto vedo la cava farsi sempre più lontana, e assieme a lei anche Brian...riporto lo sguardo sulla strada e aumento la velocità. Arriviamo al raduno in poco tempo, scendiamo dalla moto, corro nella tenda iniziando a parlare formulando frasi senza senso.
<frena, che è successo?> mi chiede Logan
<chiama Mary> lui esce di corsa, dopo poco torna con la mia migliore amica, Ethan entra subito dopo chiudendo la tenda,
<Ariel cosa è successo?> chiede l'ultimo arrivato lasciando gli altri due sbigottiti,
<tu...cosa..?> chiede farfugliando la mia migliore amica,
<ci è arrivato da solo. Devo parlarvi di quello che è successo, è più importante> annuiscono energicamente. Appoggio sul tavolo tutto quello che avevo preso,
<ragazzi avevano le nostre foto, le mappe dei miei spostamenti e questa> dico appoggiando la pistola sul tavolo
<si sono armati> pensa ad alta voce Logan,
<ho visto che sei entrata nel container, ma come sei uscita?> chiede Ethan, lancio una fugace occhiata a Mary che ci fa caso, abbasso lo sguardo e sussurro
<Smith> punto nuovamente lo sguardo sulla mia amica,
<James?> chiede con gli occhi lucidi, annuisco, lei scappa fuori dalla tenda, metto il cappuccio,
<merda, dateci due minuti> dico ai ragazzi per poi seguirla. È seduta a gambe incrociate sull'erba,
<hey> le dico, gira la testa, noto che è in lacrime
<c-cosa ti ha detto>
<mi ha chiesto di te, mi ha detto che non voleva sparire e mi ha chiesto di salutarti> dico accarezzandole la schiena <ci vuole ancora bene, lo porteremo via da lì> annuisce.
<andiamo dentro, dobbiamo andare dentro e studiare un piano>
<okay, andiamo> si alza, e rientriamo.
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Bad Girl
RomanceAriel una cattiva ragazza che in verità così cattiva non è. una ragazza incompresa in una società che la distrugge assieme a tutti gli altri adolescenti, una ragazza che ha già un futuro pianificato dai genitori. la ribellione, il brivido, sono le a...