capitolo 15

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<se non lo vuoi fare non lo fare> mi dice

<si dai...ah, e già che ci siamo andiamo tutti insieme a prendere una bella cioccolata calda al bar all'angolo> gli dico sarcastica

<sono qua per fartela pagare, non per fare amicizia>

<mi dissi che non voleva più avere niente a che fare con me, ma a questo punto mi chiedo se è vero> gli dico guardando Liam che guarda il fratello.

<Sam...l-lo hai fatto d-davvero?>

<dovevi stare al mio fianco non al suo> dice

<che momento commovente, pagherete per quello che avete fatto> gli dico furente di rabbia; probabilmente dopo dovrò fare due conti con la mia coscienza ma per adesso sto bene così.

<portalo in auto, guidi tu. Andiamo alla fabbrica> dico a Sam, gli punto una pistola alla testa e lo faccio avanzare, appoggia il fratello sui sedili posteriori e va al posto guida. Salgo sulla moto, mi rimetto il casco e li seguo fino alla fabbrica abbandonata; scendo, tolgo il casco e vado da loro, con la pistola sempre in mano.

<portalo dentro> dico indicando, velocemente, la fabbrica con l'arma, lo prende in braccio ed entriamo, l'ambiente è lo stesso, pieno di teloni di cellofan sulle pareti, finestre rotte e il pavimento grigio con al centro una macchia rossa, sangue. Le scene si ripresentano nella mia mente in bianco e nero, James, il suo sangue è ormai secco.

<appoggialo li a terra> lui obbedisce

<allontanati> vado dietro Liam che è a terra, gli punto la pistola alla testa

<guardalo negli occhi> gli dico, i suoi occhi lucidi si puntano sui miei poi su quelli del fratello.

<fallo Ariel> mi dice il ragazzo a terra, io annuisco, i miei occhi si riempiono di lacrime, di nuovo, guardo Sam, metto il dito sul grilletto.

<Ariel> mi chiama una voce dietro di me, Dylan con dietro: Ethan, Mary, Logan e Brian. Li guardo attentamente

<lasciatemi fare> gli dico, guardo Sam, premo il grilletto. Ma colpisco il pavimento vicino alla gamba di Liam

<io non sono come te, si sono stronza e cattiva ma non sono un'assassina> gli dico abbassando, lentamente, la pistola

<questa volta non mi voglio sporcare le mani, ma la prossima non esiterò a sparargli un colpo in testa> cammino verso la porta dalla quale siamo entrati.

<Ariel> mi chiamano, ma questa volta è Liam, mi giro, lui estrae una pistola, me la punta, sta per sparare ma Mary lo anticipa sparandogli un colpo in testa. Mi scende una sola lacrima, una lacrima ricca di ricordi, ricordi fissati nel passato; l'urlo di Sam che si propaga nell'ambiente mi risveglia dai miei pensieri.

<ve la farò pagare!> urla in lacrime, stringe a se il corpo senza vita del fratello,

<non doveva finire così> gli dico,

<ora capisci come ci si sente a vedere qualcuno che ami morire davanti ai tuoi occhi?> chiedo per poi uscire di corsa dalla fabbrica. Mi fermo sedendomi a terra contro la parete esterna, le lacrime bruciano come acido sulla mia pelle, per quanto potessi odiarlo, è stato molto importante nella mia vita, la cosa della quale non mi capacito è che abbia provato a spararmi. Sento dei passi fermarsi a pochi metri, mi giro e vedo Dylan

<perché sei qua?> gli chiedo fredda, quasi quasi la mia voce mette i brividi anche a me,

<volevo vedere come stavi>

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