Capitolo 11.

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"Sai, mi sembri una a posto Smith"
"Oh grazie Vasquez" risposi chiudendo la porta della stanza.
"Io vado, ci vediamo" aggiunse dopo aver scrutato rapidamente il punto di incontro che si era formato nel bel mezzo del corridoio.
"Okay" risposi allontandomi per raggiungere Alex, Shelby e gli altri cadetti con i quali stavano parlando.
《Si staranno presentando》 pensai vedendo uno dei ragazzi porgere la mano ad Alex.
"Abbiamo fatto sesso nella tua auto sei ore fa" rispose lei lasciandomi di sasso.
《Oh mio dio》pensai cercando di non ridere.
Shelby si voltò senza di me facendo lo stesso sforzo.
Il ragazzo che scoprii si chiamasse Ryan si voltò imbarazzato.
"Ehm...non credevo volessi lo sapessero tutti..." rispose lui tornando a concentrasi su Alex.
"Perché no?" sussurrò lei alzando le spalle.
Fortunatamente un altro cadetto mise fine a quella assurda situazione.
"Faremo tardi" disse incamminadosi rapidamente.
"Già" confermarono gli altri che compreso Ryan andarono via.
"Ciao bellezza" mi sussurrò prima di andare via Caleb che era rimasto poggiato spalle a muro.
"Tu lo conosci?" mi chiese Shelby sbalordita.
"Mi dica principessa Peach, ci siamo prese una bella cotta?" si intromise Alex iniziando a ridere.
"Credo proprio che saranno sei settimane molto divertenti" risposi notando che Shelby cercando di fingersi disinteressata aveva preso una leggera storta.

***

"Prima che...è soltanto un graffio!" urlai continuando a premere sulla ferita con la mano.
"Eve!" urlò Caleb avvicinandosi di corsa.
"Sta bene, il proiettile l'ha solo sfiorata.
La ferita non è molto profonda ma..."
"Ma sta perdendo molto sangue" si intromise Caleb aggiungendo alla mia mano anche la sua.
"L'unica cosa che importa è che Shelby e..." iniziai ma Caleb spinse ancora più forte sulla mia ferita facendomi trasalire per il dolore.
"Caleb cosa...."
"È okay...me lo meritavo..." sussurrai cercando di prendere dei respiri profondi.
"Shel...Eve..." sussurrò Maxine arrivando al fianco di Clay.
"Ecco il kit di emergenza" sussurrò Alex.
"Io sto..." provai a dire ma nuovamente Caleb mi interruppe premendo sulla ferita.
"Maledizione!" urlai voltandomi verso di lui.
Clay si avvicinò a noi,
"Ti fa male?" domandò indicando il lato mio viso ed imbevendo il suo fazzoletto da taschino con del disinfettante.
"Ehm...io..." sussurrai portando la mano destra sulla guancia.
Mi resi conto solo allora che quando mi ero lanciata con l'intento di proteggere Nazir, non mi ero procurata dei tagli soltanto sulle gambe o sul fianco ma anche sul volto.
"Ti brucerà" disse poi prima di poggiare delicatamente il fazzoletto sui miei graffi.
"Ecco metti questa" sussurrò Alex strappando della garza e passandola a Caleb.
Mio fratello la prese e la attrocigliò attorno al braccio ferito.
"Ahh!!" sussurai.
Clay allontanò il fazzoletto,
"No, non preoccuparti..." risposi intuendo si fosse fermato a causa mia.
"Eve deve andare in infermeria con il signor Habib.
Voi altri state bene?"
"Si Owen, stiamo bene" rispose Harry.
"Io..."
"Tu ora andrai in infermeria, che ti piaccia o no" mi interruppe Harry.
"Okay" acconsentii sapendo di non avere voce in capitolo.
"Ce la fai a camminare?" mi domandò Clay.
"Si" risposi avanzando lentamente.
L'impatto per quanto fosse stato delicato si faceva ancora sentire.
"Ti aiuto io" aggiunse prendendomi sotto braccio mentre Caleb faceva lo stesso dall'altra parte.
"Ragazzi da qui posso andare benissimo da sola" dissi provando a divincolarmi.
"Non se ne parla..." commentò Clay.
"...e come ti è saltato in mente Eve?
Potevi farti..."
"È inutile.
L'unica cosa che sa dire in questi casi è che sta bene" urlò sarcasticamente Caleb.
"Eve, non sarò mai in grado di ringraziarla abbastanza, mi ha salvato la vita e.." si intromise Nazir.
"Non è necessario signor Habib" risposi voltandomi verso di lui.
"Io credo sia necessario.
Ha rischiato la sua vita per salvarmi, le sarò per sempre debitore.
Non dimenticherò mai il suo gesto.
Grazie" aggiunse porgendomi la mano.
Io ricambiai la stretta e gli sorrisi.
"Signor Habib le dispiace se si accomoda..." ci interruppe uno degli agenti uscendo dallo studio medico.
"Oh no certo che no.
Io sto bene, vada la prego" rispose indicando me.
"La ringrazio" dissi prima di dirigermi verso l'ingresso.
"Hey Eve...grazie..." sussurrò Shelby prendendomi per mano.
"Un tuo amico è un mio amico" risposi.

If Rome Is Gonna Burn | Clayton Haas  [ Da Revisionare ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora