Capitolo 18.

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"È fatta!" esultò Harry.
"La polizia ha arrestato Devlin con l'accusa di tentato omicidio nei confronti di Shelby e Nazir.
Il caso regge!" confermò Owen visibilmente esausto ma contento.
"Quindi è finita così?"domandò Deep.
"No.
Non è mai semplicemente 《finita così》" sussurrò Clay spostando l'attenzione su di lui.

"Quello che il signor Haas vuole dire Deep è che si, Conor è in carcere ma non abbiamo la certezza che sia davvero del tutto finita

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"Quello che il signor Haas vuole dire Deep è che si, Conor è in carcere ma non abbiamo la certezza che sia davvero del tutto finita.
Per quanto ne sappiamo l'agente Booth e la direttrice Haas potrebbero essere ancora in pericolo"
"Proprio così.
Lo abbiamo imparato a nostre spese tempo fa" spiegò Clay guardando me.

Lo abbiamo imparato a nostre spese tempo fa" spiegò Clay guardando me

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"Questo è vero ma ci meritiamo una pausa.
Abbiamo raggiunto questo traguardo insieme ed ora credo sia il momento di staccare la spina" risposi cercando l'approvazione di Owen con lo sguardo.
"Eve ha ragione, abbiamo vinto oggi.
Il domani è un problema che affronteremo domani" mi fece eco Ryan.
"Siete sicuri?" domandò Jocelyn.
"Si..." rispose Ryan prendendomi sotto braccio.
"...per oggi siamo vivi, è questo quello che conta" aggiunse beccandosi un 《va a quel paese》 da Alex.
"Se le cose stanno così propongo una cena per celebrare questo momento" proprose Harry afferrando al volo la mela che Ryan gli aveva appena tirato.

"Se le cose stanno così propongo una cena per celebrare questo momento" proprose Harry afferrando al volo la mela che Ryan gli aveva appena tirato

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"Ci sto!" rispose Mike alzando le spalle.
"Dimmi, quando mai tu non sei d'accordo se si parla di cibo?" domandò ironicamente Shelby.
"Mai" confermò lui.
"Cena sia ma prima ho delle telefonate da fare..." sussurai guardando Shelby.
"Okay" rispose lei.
Avrei dovuto avvertire i miei, se c'era qualcuno preoccupato tanto quanto Alex era sicuramente la mia famiglia.
Così come Sebastian che era dovuto tornare a Washington con Caleb, oppure Felix, Nimah, Rina, Dayana...
Tutti loro erano in pensiero ma per quella sera, per quella sera, la paura poteva essere messa da parte.

***

"Permettimi di dire Clay che ritengo la tua fidanzata davvero una donna fortunata.
È raro trovare un uomo che sappia cucinare...figuriamoci trovare un uomo che cucini così bene!" disse Jocelyn poggiando poi entrambe le mani sulla schiena di Clay.
"Grazie Jocelyn, ne sono lusingato" la ringraziò lui.
"Mossa azzardata Jocelyn!
Adesso si monterà la testa e racconterà di aver lavorato come aiuto chef durante i primi anni universitari..." dissi sedendomi su uno degli sgabelli adiacenti alla penisola da cucina.
"Ed infatti è così.
In quel periodo ho lavorato diversi mesi come aspirante chef.
Tu sei solo gelosa, sai che cucinare non è un'arte che fa per tutti!"
"Davvero? Quindi tu saresti un artista?" domandai fintamente sorpresa.
"Non ai livelli di Monet o Picasso ma si, si potrebbe dire che sono un artista"
"Ogni famoso artista ha un la sua musa, la tua quale sarebbe?"
"La mia passione, credo sia quella la mia ispirazione"
"Interessante, e dimmi Clay, a quale tipo di passione attingi per creare i tuoi capolavori? Quale tipo di passione riesce a smuoverti?" domandò Shelby.
"Non saprei, ma credo quella sorta di sentimento che è radicata nel profondo di ognuno di noi.
In questo caso nel mio io più nascosto presuppongo"
"Non sapevo fossi anche un appassionato d'arte, un amante della letteratura certamente si, ma non mi aspettavo... " confessò Alex prendendo furtivamente un pezzo di melograno dal tagliere.
"Cosa posso dire?
Una parte di me è attratta da ciò che non può comprendere a fondo.
È nella natura umana.
Non sono solo i libri che leggo o l'impressione che do di me, sono molto di più.
Nella mia riservatezza c'è tutto un mondo da scoprire, un pezzo di me che preferisco nascondere ad occhi indiscreti, una terra proibita"
"Quindi si tratta di questo? Dell'illecito?" domandò Alex.
"Si, ciò che proibito mi affascina da quando ne ho memoria" sussurrò Clay.
《Niente desideriamo di più di quello che non ci è consentito.
Publilio Siro》citò Owen intercettando lo sguardo di Clay.
"Si, niente" sussurrò lui spostando l'attenzione su di me.

Tutto intorno il mondo parve fermarsi ancora, con un'unica basilare differenza

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Tutto intorno il mondo parve fermarsi ancora, con un'unica basilare differenza...
Questa volta non sarebbe stato possibile mascherare il silenzio.
Dicono che uno sguardo alcune volte valga più di mille parole, quindi cos'altro aggiungere?

If Rome Is Gonna Burn | Clayton Haas  [ Da Revisionare ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora