Capitolo 22.

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"Sono passate ore...
Sei ancora sicura di non volere un po d'aiuto?"
"Sinceramente?
Non più così tanto..." sussurrai rileggendo l'ennesima riga per la terza volta.
"Perché non vai di sotto e ti prendi una pausa?
Lascia che dia un'occhiata, non appena avrò finito..."
"È gentile da parte tua ma no.
Non mi va di farti leggere tutti questi..."
Clay prese una sedia, la posizionò vicino alla mia e si sedette.
"Bene.
Vorrà dire che lo faremo insieme"

"Sei fantastico, semplicemente fantastico" Le parole mi vennero fuori spontaneamente, la mia testa non riuscì a contenerle

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"Sei fantastico, semplicemente fantastico"
Le parole mi vennero fuori spontaneamente, la mia testa non riuscì a contenerle.
Clay si aggiustò i capelli con una mano e abbassò lo sguardo per un attimo.
Quando lo rialzò stava sorridendo,
"Deduco che tu non voglia più uccidermi per prima" disse senza smettere di farlo.
"Adesso no, magari dopo" risposi passandogli carta e penna.
"Quindi è meglio che mi goda questo momento finché dura, non è così?"
"Si, credo di si"
"E allora facciamo in modo duri il più a lungo possibile" rispose poggiando il cellulare sul tavolo con lo schermo rivolto verso il basso.

***

"Shelby tieni"
"Grazie Jocelyn" rispose lei accettando volentieri il caffè che le era stato offerto.
"Sai, quando ho perso l'udito per me è stata una catastrofe.
Credevo che sarebbe stata la fine per me, eppure eccomi qui.
Ho imparato così tanto in questi anni,
《Occhi limpidi》è questa la frase che il mio mentore di allora mi ripeteva, ed è questo che voglio dire a te adesso.
So che in alcuni casi è difficile far vedere agli altri ciò che non vogliono  vedere.
So quanto ardentemente si ostinino a negare l'evidenza, ma so anche che qualche volta è meglio così.
Non tutti siamo sempre pronti, nello stesso momento, ad affrontare la verità, a guardare oltre il vetro.
Si chiama istinto di sopravvivenza per una ragione"
"Jocelyn non posso..."
"Non c'è bisogno tu dica niente.
Sono qui per assicurarti che sei una buona amica.
Lei è fortunata ad averti" concluse Jocelyn prima sorridere a Shelby.
"Grazie, grazie davvero" la ringraziò lei.

***

"Lo ricordi ancora?" domandai scendendo le scale un passo alla volta.
"Certo che si, era terribile!" rispose Clay senza pensarci due volte.
"Andiamo!
Non eravamo così male!" insistetti.
"Non metto in dubbio questo, ma ammettiamolo...che razza di nome è 《Cal-tre》!
Solo Caleb avrebbe mai potuto chiamare la sua band in questo modo!" ribatté Clay.
Sollevai la coppa di vino e ne sorseggiai ancora un po,
"Questo è vero.
Però devi ammettere che ho provato, ci ho provato davvero a fargli cambiare idea ma..." dissi facendo una giravolta su me stessa.
"Si, questo è vero!
Ma non ci fu verso, era l'unico nome che..." confermò lui posando il bicchiere ormai vuoto sul tavolo.
"Oh si fate pure!
Mi fa piacere che abbiate gradito il vino che vi ho gentilmente servito!" borbottò Ryan incrociando le braccia.
"Oh Ryan Booth, tu si che sai come conquistare il cuore di una donna" sussurrai mandandogli un bacio.
"È ubriaca?" domandò Deep guardando prima me e poi Clay.
"Non so, ma ha bevuto mezza bottiglia quindi penso.."
"Oh hey!
Ho bevuto?
Eri tu a versare il vino, non viceversa!" lo rimproverai.
"Quindi adesso è colpa mia?
Oh scusami, volevo solo essere cortese!
Avresti anche potuto dirmi di smetterla..."
"Ma non mi dire!
Ryan non è così!
Io avrò anche bevuto metà della bottiglia ma lui ha finito la restante!" dissi indicando il suo bicchiere vuoto.
"Quindi avete finito la mia bottiglia?!" domandò Ryan stupefatto.
"Si" sussurrammo insieme suscitando la sorpresa di tutti.
"Io vi adoro, dovete credermi!
Se voi due vi comportate come una coppia sposata, non oso immaginare con la tua fidanzata come sia, mi sbaglio Clay?" domandò Celine.
Nel suo tono non c'era niente di sbagliato.
La sua era una semplice domanda, non una accusa, non una insinuazione.
Solo una domanda.
Sentii ogni muscolo contrarsi e mi resi conto di avvertire una sorta di impotenza, fisica e mentale.

Sentii ogni muscolo contrarsi e mi resi conto di avvertire una sorta di impotenza, fisica e mentale

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"Si, più o meno così, credo..." sussurò Clay con un filo di voce.
"...e a proposito di lei, di Maxine, ho promesso che l'avrei chiamata perciò credo sia ora di..."
"Oh certo vai, anche noi stavamo per andare via" disse Owen.
"Buonanotte a tutti, ci vediamo domani" salutò Clay dirigendosi frettolosamente all'apprendi abiti.
"Buonanotte" sussurrammo tutti.
"Mi dispiace..." iniziò voltandosi e riferendosi a me,
"...vuoi che..."
"Oh no, va.
Mi accompagnerà Harry a casa, non preoccuparti" lo interruppi.
Lui sorrise e dopo un rapido 《okay》 andò via.

If Rome Is Gonna Burn | Clayton Haas  [ Da Revisionare ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora