Capitolo 17.

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"Prima uscita da questo carcere!
Chi è emozionato tanto quanto me?" domandò Caleb.
"Io!
Assolutamente io!" rispose Brandon.
"Questo posto è carino" sussurò Shelby avvicinadosi al bancone.
"Si, niente male" confermò Alex.
"Insomma...intendo dire...non proprio..." iniziò Raina.
"Hai ragione Raina.
Io la penso come te, ma che ci vuoi fare.
Non tutti posso essere acuti come noi!" le sussurrai all'orecchio.
"Hey voi due di cosa parlate?" domandò Nimah voltandosi.
"Di ragazzi...tipo Simon..." risposi guardando il diritto interessato.
"Eve!!" mi riprese Raina.
"Mi dispiace ma se voi due non vi date una mossa io non posso che..."
"Okay cupido! Per oggi hai fatto abbastanza.
Adesso allontanati da Raina prima che ti uccida!" urlò Natalie prendendomi sotto braccio.
"Ci vediamo dopo!" dissi prima di venir trascinata via.
"Il primo drink della serata va ad Eve!" urlò Nimah passandomi uno shottino.
"Si e perché?" domandai prendendolo.
"Perché sono proprio curiosa di scoprire fino a che punto reggi l'alcool!" rispose lei iniziando a ridere.
"Mi dispiace deluderti ma sono eccellente anche in quello" risposi mandandolo giù tutto di un sorso.
"Questa è la mia ragazza!" escalmò vittorioso Caleb dandomi il cinque.
"Dimmi ragazza prodigio, come fai ad essere così fantastica?" domandò Brandon.
"Non sono fantastica, sono semplicemente Eve" risposi.
"Viva la sincerità!" urlò Shelby mandando giù il secondo shot.
"Okay 《semplicemente Eve》, perché non ci racconti di te?
Sappiamo così tanto di Caleb che..."
"Come scusa?
Ryan così mi offendi!"
"Senza offesa amico, tu sei fantastico ma tu sorella sembra abbia molto poter da raccontare"
"Ryan!" lo ammonì Alex.
"Scusami Eve, hai ragione sono stato scortese...non intendevo dire..."
"Oh no, è okay.
In realtà non c'è molto da dire.
All'età di due anni sono stata lasciata in orfanotrofio, il mio primo orfanotrofio.
Ho passato i successivi quattro anni nelle più disparate case famiglia.
Quindi la mia vita fino a quel momento, oltre all'abbandono, non ha avuto risvolti emozionanti.
Un giorno però, poco dopo il mio ottavo compleanno, la signora ed il signor Haas mi hanno presa con loro.
A quel punto sono diventata parte della famiglia Haas, la mia famiglia"
"Raina stai piangendo per caso?" sussurrò Brandon leggendo nella sua espressione un'infinita tristezza.
Lei si coprì il viso con le maniche della maglia ed io le presi la mano e l'accarezzai.
"Mi dispiace, non volevo sembrare drammatica o farti stare male per..."
"Oh no, sto bene, sono io a chiederti scusa.
Grazie di essere stata sincera con..."
"Ragazzi, persino Caleb ha gli occhi lucidi" disse a mezza voce Alex indicando mio fratello.
"Oh...Cal..." sussurrai gettandomi su di lui.
Caleb si schiarì la voce con un colpo di tosse e si voltò verso di me,
"Il miglior giorno della mia vita.
Senza alcun dubbio" sussurrò palesemente emozionato.
Ricacciai in dietro le lacrime e lo abbracciai,
"Oh accidenti, adesso piangeremo tutti!" sussurrò Alex tirando via un fazzoletto di carta per asciugarsi il visto.

***

"Mi dispiace Jocelyn, io non pensavo che..."
"Che qualcuno potesse capirti?
Sul serio Celine?" domandò Jocelyn.
"Okay, ho sbagliato.
Hai ragione, ma non ho detto niente di..."
"Certo.
Hai semplicemente detto dinanzi a lei《 tuo fratello Caleb è attraente ma l'altro fratello lo è di più, davvero di più》 citò Jocelyn impassibile.
"Accidenti!
Credi che ormai si sia fatta un'idea sbagliata su di me e che..."
"Non lo so!
Ma che ti serva da lezione per la prossima volta" concluse Jocelyn prima di lasciare Celine al suo lavoro.

***

"Sai, ti invidio. La tua vita è in pericolo e tu riesci lo stesso a non perdere la calma" disse Clay dopo aver parcheggiato.

"Davvero?" , accennai un sorriso,"

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"Davvero?" , accennai un sorriso,
"...si insomma sto cercando di restare lucida il più a lungo possibile ma..."
"Hai paura, te lo leggo negli occhi"
"Clay io..."
"Non è per te che hai paura.
Hai paura che possa succedere qualcosa a Ryan, questo perché ti senti responsabile per la sua incolumità.
Lo so perché hai la stessa espressione che avevi quando ad essere in pericolo era nostro fratello"
"Si, è così.
Mi sento responsabile per lui perché ci tengo.
È un valido agente, un buon uomo ed un ottimo amico"
Clay sorrise,
"Mi fa piacere che il fatto che io mi senta responsabile più per la vita di un'altra persona che per la mia ti faccia sorridere!
Voglio dire, non dovresti preoccuparti che possa fare qualcosa stupido e..."
"Certo che sono preoccupato per te, sono terrorizzato dall'idea che possa succederti qualcosa ma è altrettanto indiscutibile il fatto che io sia orgoglioso di quanto tu sia premurosa nei confronti del prossimo.
È tutta la vita che metti gli altri al primo posto.
Hai un cuore così grande Eve, un cuore così puro" rispose prima di restare a guardarci per qualche attimo.

Sorrisi senza dire una parola mentre la pioggia battente sui finestrini fungeva da sottofondo a quel momento

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Sorrisi senza dire una parola mentre la pioggia battente sui finestrini fungeva da sottofondo a quel momento.
Potevo sentirla picchiare all'impazzata, come se fosse sul punto di far esplodere il vetro...
E magari era così o forse, forse, era il mio cuore?

If Rome Is Gonna Burn | Clayton Haas  [ Da Revisionare ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora