Mentre N/p ripensava a quello che aveva appena visto e letto, T/n si avviava verso l'ospedale con sua madre.
<T/n! Hai conosciuto qualcuno di carino in classe?> disse N/m mentre guidava <Mamma! Perché pensi solo ai ragazzi...> rispose T/n non potendo non arrossire <era solo per fare conversazione> concluse N/m con lo sguardo fisso sulla strada <potevi dire altro per "fare conversazione"> borbottò T/n prima di mettersi le cuffie con la musica e guardare fuori dal finestrino la strada che, ormai, sapeva a memoria.
<non so come tu riesca a non essere triste, T/n.. sei davvero una persona molto forte. Al posto tuo, io sarei diventata depressa e sarei sempre rimasta chiusa in camera a piangere, invece ..> fu bloccata dalla diretta interessata <eh?> chiese togliendo un auricolare, non aveva sentito nulla.
<fa niente, T/n> le fece segno di tornare ad ascoltare la musica <anche se, avrei voluto vedere la tua reazione.. come avresti risposto? Ah T/n, sei proprio un mistero, esattamente come tuo padre..> a volte N/m si perdeva in questi vaghi pensieri, sopratutto sulla somiglianza tra T/n e N/p che era, in effetti, davvero schiacciante.
Non ci volle tanto ad arrivare all'ospedale dove T/n, dopo aver salutato molti suoi amici infermieri amichevolmente, si avviò verso la sua camera d'ospedale, la numero 115.
Entrò e il suo medico le sorrise, uno dei pochi sorrisi sinceri visti fin ora <ciao T/n! Come stai?> la fece sedere sul lettino per poi visitarla <massì, non c'è male> rispose T/n mentre si faceva controllare prima le orecchie, poi gli occhi e la gola <bene, sei in ottima forma! tra poco faremo ancora una trasfusione, secondo gli ultimi esami,ne hai bisogno> concluse guardandola <perché oggi sei più allegro del solito? Non è successo nulla di nuovo> esclamò T/n con uno sguardo confuso <invece sì! C'è una buona notizia!> T/n sgranò gli occhi <quale?> chiese curiosa <abbiamo trovato un donatore compatibile! Ti donerà il suo cuore!> esclamò felicissimo il dottore <davvero? Sei serio Kurose? Avrò un nuovo cuore?> T/n chiamò il medico per nome (//ogni riferimento a 10 Counts è puramente voluto :3 lui non è proprio un medico ma- vabbè mi piace il nome) con una faccia strana, non sapeva come reagire. Anche N/m era rimasta scioccata.
Dopo un minuto buono di silenzio, quest'ultimo fu rotto dal pianto della madre di T/n, non riuscendo a trattenersi. T/n si commosse semplicemente <sono..felice> si asciugò le lacrime <quindi..potrò vivere? Potrò davvero?> chiese T/n a Kurose attendendo una risposta che non tardò ad arrivare <sì ma..> già questa risposta le fece scendere di nuovo il morale a terra, non aveva ancora continuato, ma sentiva che qualcosa non quadrava.
<per avere questo cuore..dovrai rinunciare al tuo quirk> rispose il medico guardando T/n <perché..devo rinunciarci?> chiese <certo..non che mi sia molto utile..ma mi faceva sentire speciale, diversa> concluse guardando Kurose <se facessi l'operazione, potrebbe anche essere perfetta, ma continuando ad avere il tuo quirk il tuo cuore nuovo si danneggerebbe come il tuo attuale, quindi non servirebbe a niente..> le rispose <e poi..il tuo quirk è pericoloso, lo sai bene T/n> lei abbassò lo sguardo <lo so meglio di chiunque altro..non dovete sempre ripetermelo>
Il quirk di T/n consisteva, riassumendo, nell'uccidere le persone. Lei, puntando uno sguardo deciso sulla sua vittima, le riduceva le forza vitale a piacimento, fino ad arrivare anche a ucciderla, volendo.
Il problema è che la sua unicità, come sapete, ha avuto un riscosso negativo su di lei quando lo aveva appena scoperto.*flashback di quando T/n aveva quattro anni*
Una bimba della stessa età di T/n bussò alla sua porta con una piccola palla di spugna in mano e un sorriso raggiante. T/n stessa aprì alla porta <ehy Shizuka!> sorrise alla bimba, la sua amica dell'asilo. <ciao T/n! Ti va di giocare a casa mia?> chiese facendole vedere la palla <certo! Mamma, papà,vado a casa di Shizuka, torno per la merenda!> esclamò T/n e,senza aspettare una risposta dai suoi, uscì di casa con la sua amica Shizuka.
Arrivati a casa sua, iniziarono subito a giocare parlando del più e del meno, ridendo e scherzando come delle vere amiche; ma la situazione si ribaltò in pochi attimi. Avevano litigato all'improvviso, non so per cosa, qualcosa di molto banale, un litigio come tanti..poteva concludersi semplicemente con un'abbraccio, delle scuse e basta. Invece..
<basta! Non voglio più giocare con te!> esclamò Shizuka mettendo il broncio e incrociando le braccia <sei tu che mi hai invitato Shizuka!> le urlò contro T/n. A quel bisticcio si avvicinò la madre di Shizuka, preoccupata. <Shizuka, T/n, va tutto bene?> chiese guardando prima l'una, poi l'altra. <Shizuka non mi lascia salire sull'altalena!> disse T/n lamentandosi <ma T/n ci è stata già per tanto tempo! Più di me!> rispose Shizuka girandosi verso la diretta interessata <non è vero! Ci sei stata su fino ad adesso!>
T/n battè il piede a terra e sentì una strana sensazione; il tempo sembrava bloccato, tutto era in bianco e nero, vedeva solo un leggero filo rosso atttorcigliato che tagliava Shizuka a pezzi, il filo, perforava completamente il cuore e, seguendo lo sguardo, si poteva vedere chiaramente che le trapassava la testa.
Gli occhi le diventarono color cremisi e le iridi scomparvero del tutto, i capelli le si alzarono con una forza di gravità tutta nuova..sembrava posseduta.In quel momento, fece uno degli errori più gravi della sua vita: girò lo sguardo verso Shizuka.
La bimba, oltre a essersi precedentemente spaventata dalla reazione fin troppo esagerata dell'amica, appena quest'ultima le rivolse uno sguardo, si paralizzò. Gli occhi persero quella luce che li contraddistingueva, i capelli diventarono opachi, la pelle biancastra, le sue iridi scure guardarono verso l'alto e il corpo, come per seguire questo movimento, cadde a terra inerme, immobile e freddo.
T/n aveva ucciso Shizuka.*
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Spazio all'autrice
Yo-hoo~ ragazzih
Fatemi sapere come vi è sembrato questo capitolo :3
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*p.s= Shizuka, (scritto: 死ずか ) significa morire.
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No Time To Die• Shouto Todoroki x reader [badass reader]
FanfictionT/n è una ragazza debole, da quando ha manifestato il suo quirk ha contratto una malattia grave che le impedisce di vivere come tutti e, poco per volta, le sta risucchiando la forza vitale. Il suo ultimo desiderio è quello di andare alla scuola per...