Proprio come il bigliettino diceva, la ragazza andò al piano superiorek. Stava per passare la prima porta, perchè sapeva che quella di Suga in realtà fosse la seconda, quando notò un bigliettino con sopra scritto 'qua dentro.'
Ha cambiato camera? Pensò la ragazza. Ma ancora, si fidò di Yoongi e decise di entrare. Non c'era un arredamento particolarmente appariscente, ma solo molti scatolino accatastati l'uno sopra l'altro.
"Sei qui?" Chiese una voce per nulla familiare. Allora, un ragazzo uscì fuori dal proprio nascondiglio, spuntando fuori da una pila di scatole.
"C-Chi s-sei?" Le sue labbra tremarono. Cominciò a indietreggiare piano, voleva scappare da quel posto, ma dovette ben presto scordarsi del suo piano campato in aria perchè già un altro uomo aeva chiuso la porta e ora stava camminando verso il suo complice.
"C-Cosa??" Tutto il suo corpo stava tremando per colpa della paura. Oh no, Yoongi oppa, pensò.
Nello stesso momento al piano inferiore, Yoongi entrò nuovamente in casa. Raggiunse il soggiorno, dove finalmente riuscì a trovare ciò che stava cercando in macchina da diversi minuti. Prese il telefono, e poi lo fece scivolare all'interno della tasca della sua costosissima giacca.
"Signore, siamo in ritardo." Gli ricordò Kuhn, e Suga annuì. "Andiamo."
"Signore?" Jinhoo apparve all'improvviso. "Cosa ci fate qui? Non dovreste essere al piano superiore?" Chiese rivolto verso Suga, ma fu Kuhn a rispondere prima, "che cosa intendi?"
"Non volevate mica vedere la signorina Dahee al piano superiore?"
Suga alzò un sopracciglio, poi una fastidiosa sensazione gli attanagliò lo stomaco. Potrebbe essere in pericolo, pensò. Senza che gli altri due potessero dire null'altro, Yoongi cominciò a camminare prima verso le scale, e poi salirle.
Quando finalmente raggiunsero il secondo piano, le loro orecchie udirono dei lamenti e dei rumori provenire dalla prima porta. Giusto per essere sicuri, Kuhn provò ad aprirla.
Si voltò poi verso Suga, sorpreso. "Il rumore viene proprio da questa." Disse per poi mettere nuovamente la mano sulla maniglia, "ma è chiusa dall'interno." Continuò.
"Levatevi!" Disse Suga camminando verso la porta incriminata. Quando tutti furono a debita distanza, con un solo calcio la spalancò.
Quando entrò, la sua vista fu disturbata da qualcosa che fu in grado di scioccarlo. "Dahee!"
Due uomini erano sopra il suo corpo, le avevano sfilato la camicetta e adesso il suo reggiseno blu stava per fare la stessa fine.I due uomini si voltarono.
"Cosa?! Come cazzo sei riuscito a entrare?" Chiese uno dei due uomini, alzandosi. "Questo dovrei chiederlo io a te!" Rispose Suga, molto incazzato, correndo verso uno dei due e colpendolo in pieno volto, sul naso, rompedoglielo.
L'altro ragazzo provò a scappare, ma Kuhn e Jinhoo erano gia pronti a prendersene cura. "Hwanhee, porta con te i bambini al piano superiore, ci serve aiuto!" Disse Suga, riattaccando la chiamata con la stessa velocità con cui aveva estratto il cellulare dalla tasca.
"Cazzo." Il ragazzo che Suga aveva appena steso stava per rialzarsi. "E tu stai giù!" Disse Yoongi mentre gli rompeva anche i denti con un altro pugno.
Hwanhee e gli altri arrivarono. "Signore!"
"Aiutate Kuhn e Jinhoo a scoprire per chi lavorano questi due bastardi e riferitemelo il prima possibile, avete capito?!" Era incazzato nero.
"Si, signore!"
E allora, dopo ave provveduto a tutti i convenevoli, raggiunse Dahee.
"Hey." Provò a sfiorarla.
"No! Non toccarmi!" Subito Dahee si allontanò.
"Hey, Dahee! Sono io." Provò ancora, cercando di afferrarla per un polso, ma lei si allontanò ancora.
"Lasciami andare!" Gridò la ragazza.
Suga allora si mosse velocemente, avvolgendola in un abbraccio. "Dahee, sono io, Yoongi!"
"Non farmi del male!"
"Non ti potrei mai fare del male." Sussurrò al suo orecchio. Lei cominciò a calmarsi e Suga cominciò ad accarezzarle il braccio. "Shhhh, non piangere." Disse quando delle lacrime caddero dal volto della ragazza. "Ho paura, oppa!" Disse scoppiando a piangere sul suo petto.
Suga guardò i suoi uomini. "Portate subito fuori quei bastardi!"
Prese poi la sua giacca, avvolgendola attorno al corpo tremante della ragazza. "Vieni con me." La aiutò ad alzarsi. La portò fino al suo letto e poi la fece sedere.Si voltò poi verso il guardaroba, prendendo una tuta e una felpa nike che postessero, per qualche miracolo divino, andarle bene. "Questi potrebbero essere leggermente grandi per te, ma farebbero comunque il loro lavoro. Mettili, lì c'è il bagno se desideri darti una rinfrescata." Spiegò tutto, e Dahee annuì anche se il suo sguardo vagò verso la porta.
"Ah, non preoccuparti di questo, farò io da guardia."
Dopo qualche minuto, la ragazza che prima era entrata nel bagno, uscì. Sembrava una bambina paffuta, con quei vestiti così larghi addosso, e Suga inevitabilmente sorrise. Picchiettò la superficie del letto di fianco a sè, chiedendo in modo silenzioso alla ragazza se volesse sedersi al suo fianco.
Quando ciò avvenne, subito lui gli chiese, "stai bene?"
"Vuoi dirmi cos'è successo?" Ma ancora una volta, nessuna risposta. "Va bene, prenditi il tuo tempo, sono qui con te." Le accarezzò i capelli.
Qualcuno bussò alla porta facendo saltare in aria la povera Dahee. "Non preoccuparti, dev'essere Kuhn, oppure Jinhoo." Disse prendendole una mano, accarezzandone il dorso con fare gentile. "Entra." Ordinò ricordandosi della presenza al di fuori della camera
Una persona entrò. "Kuhn." Yoongi lo guardò. "Signore, sappiamo da chi sono stati mandati quegli uomini."
"Cosa aspetti a dirmelo?" Disse Suga, la rabbia stava per tornargli in circolo nel corpo.
"È..."
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𝙈𝘼𝙎𝙆𝙀𝘿 || ᵐⁱⁿ ʸᵒᵒⁿᵍⁱ (Traduzione Italiana) ✓
Fanfiction[𝐂𝐎𝐌𝐏𝐋𝐄𝐓𝐀] La vita di Kim Dahee ruota solo ed esclusivamente attorno ai debiti. Quando il padre se ne andò via, venne lasciata sola e nuda davanti alla vita con una situazione economica precaria e una madre malata sulle spalle Min Suga è uno...