[Weapon 29]

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Suga fece irruzione all'interno della camera, "Dahee! Omonim!"

La ragazza gli riservò un'occhiataccia, "Non puoi urlare a caso in un ospedale, lo sai vero?" Suga se ne fregò, le andò in contro e con la mano le afferrò il mento, "ti hanno fatto del male? Devi farti vedere da un medico?"
"No, sto bene." Al che, il mafioso tirò un sospiro di sollievo.

Si voltò quindi verso la suocera, "omonim, tu invece?"
Lei annuì, "sono un po' spaventata."
"Non ti preoccupare, farò in modo che cose così non accadano mai più." Rispose, distogliendo poi lo sguardo.

Passò qualche minuto, un dottore entrò.

Suga non capì subito di chi si trattasse, "scusami, e tu saresti?"

Dahee lo guardò stupefatta, "oppa!"

"Sono il dottore, mi sembra abbastanza ovvio." Rispose.
"Dov'è il medico che ho fatto assegnare personalmente a mia suocera? Se non sbaglio, e allora a lei toccherà correggermi, doveva essere il dottor Kim."

"Oh, Kim. Deve scusarci, ma il dottore al momento è impegnato con un'altra paziente dalle patologie più gravi. Dev'essere stato un problema della reseption." Ancora, il dottore rispose in modo calmo. Dahee si chiese come facesse a non dare di matto.

Non mi convince, pensò Suga. "Continui pure il suo lavoro." Esclamò prima che il suo inaspettato silenzio facesse salire dei dubbi. Cercò con lo sguardo di leggere il nome del medico sulla targhetta, ma l'unica cosa che fu in grado di capire fu il cognome: Kang.

Il dottore prese la siringa contenente gli antibiotici e gli inniettò nel braccio della madre, somministrandogli anche un antidolorifico dopo una richiesta di quest'ultima. "Ecco, abbiamo finito. Presto si rimetterà, sta andando tutto molto bene." Le sorrise, per poi inchinarsi ai due neo-sposi ed uscire dalla camera.

Le cure andarono avanti per una settimana, quando una sera, Yoongi e Dahee vollero chiedere ad un infermiera perchè la madre non si stesse riprendendo.

"Sono spaventata. Il dottore vorrebbe dimettere vostra madre, ma a mio parere le sue condizioni sono ancofa critiche." Rispose alla domanda la giovane donna.

"Ma lei sta bene, giusto?" Chiese ancora Suga.

"Il suo battito cardiaco continua ad aumentare e diminuire a periodi alterni. Le cellule del sangue sono in diminuzione e non vengono rimpiazzate. Dobbiamo tenerla d'occhio ancora, credo ci sia altro sotto al diabete."

"Come può succedere tutto questo?! Non state facendo il vostro lavoro correttamente?!" Dahee era fuoriosa. Sua madre stava benone, la vedeva di continuo e sembrava ogni giorno stare meglio rispetto a quello precedente.

Suga le prese una mano, "hey, calmati. Lascia che me ne occupi io, tu aspettami là." Le indicò una poltrona, e la ragazza ci andò.

"Mi dispiace." Affermò il mafioso. "Ma ha ragione, pensavamo che tutto fosse nella norma."

"Mi scuso. Controllo ogni giorno le sue medicine e sono corrette. Vedrò di prestare ancora più attenzione, ma a questo punto penso che ci sia un'altra malattia, qualcosa di più grave sotto." L'infermiera si inchinò, per poi scomparire nei corridoi.

Yoongi tornò dalla ragazza.
"Hey, calmati. Lo so che sei frustrata, questa situazione è una merda, ma siamo in un ospedale. Non vorrai mica urlare e svegliare qualche paziente, amore."

Lei lo guardò, alzando un sopracciglio. "Da quando sei così?"
"E tu da quando parli così ad una persona che sta lavorando per il bene delle persone?"

Dahee gli fece la linguaccia, ancora incazzata, e raggiunse l'ascensore. Suga ridacchiò.

Raggiunsero il piano corretto ed entrarono nella camera della madre.

La ragazza si sedette sulla sedia affianco al letto della donna ancora dormiente, lo sguardo fisso sulla macchina che le segnava il battito.

I due coniugi stavano parlando tranquillamente quando dalla macchina cominciò a fuoriuscire un forte 'beeeep'
Dahee si alzò in piedi, si catapultò sul corpo della madre e cercò di sentire il battito cardiaco mettendo due dita sul collo.

Non respira, "oppa, omma non-"
Si girò ma il ragazzo non era più nella camera.

Si voltò ancora, le lacrime caddero sul suo viso, "no, no non può essere."

Un dottore e due infermiere arrivarono con un defibrillatore e una maschera per l'ossigeno.
Nel mentre, Yoongi prese con sè la ragazza e la allontanò dal letto.

Il dottore prese le piastre, "sto per fare 80." Quando Dahee alzò lo sguardo, il medico appoggiò i due apparecchi sul petto della madre.

La prima scossa.

"Ancora!" Non si era ripresa, allora alzarono a 100. Le infermiere, all'ordine, annuirono e alzarono il rating.

Seconda scossa.

Finalmente, la madre di Dahee tossì in cerca di ossigeno.

"Omma!" La ragazza provò ad alzarsi, ma Suga la fermò in tempo, "fagli fare il loro lavoro, tranquilla."

Annuì, e nervosamente osservò la madre respirare a fatica.

Il dottore si voltò verso i due sposi, "ho bisogno di parlare un attimo, venite fuori."
Entrambi uscirono.

"Cosa cazzo è appena successo." Chiese subito Dahee, lo sguardo era nero dalla rabbia. "Ha appena avuto un arresto cardiaco. Le faremo tenere la maschera ancora per un po', adesso lasciatela riposare. Se ci fosse bisogno di qualcosa, chiedete a me o alle infermiere."

La ragazza ignorò il medico e, senza rispondere, tornò nella camera assieme ad uno Yoongi altrettanto incazzato.

Adesso la macchina emetteva dei suoni regolari.

"Credo che adesso sia tutto nella norma." Riflettè a voce alta il ragazzo. "Oppa, ho avuto paura di perderla." Le lacrime, che prima si erano fermate, adesso erano tornate a scorrerle sul viso.
"Non la perderai, fidati."

Durante la stessa notte, si verificarono altri due attacchi cardiaci.

Alla fine del terzo, Suga uscì fuori dalla camera per parlare con il medico, lasciando Dahee all'interno. "Omma, non lasciarmi." Fu l'ultima frase che sentì prima di uscire.

Il pomeriggio seguente, ne accadde un altro.

E poi un altro ancora.

"110!" Urlò il medico prima di scaricare un altra volta, fallendo. "Fate 120!"

E il cuore ripartì.

Sua madre era appena tornata in vita.

Dahee sospirò in sollievo.

Il dottore li invitò ad uscire nuovamente per parlare. "Sono dispiaciuto, non vorrei mai dovervi dire questo. Adesso ce l'abbiamo fatta ancora, ma la prossima volta che accadrà non potremo più usare il defibrillatore. Il suo corpo è troppo debole, la uccideremmo."

Fu allora che Dahee abbracciò Suga e scoppiò in un pianto disperato. "Oppa! Hai sentito cos'ha detto!?"

"Hmm?"

"Omma sta morendo. Sta morendo e io non posso farci niente!"

"Dahee..."

"L'unica cosa che possiamo fare è aspettare e guardarla mentre muore." Cominciò ad accarezzarle la schiena, a sussurrarle parole dolci all'orecchio e a cullarla. Sentirla piangere lo stava facendo diventare matto. Se solo avesse potuto, si sarebbe assunto tutto il dolore che stava provando in quel momento.
E nel mentre, la madre stava diventando sempre più debole.

.:*•Spazio autrice•*:.

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-Chiara

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𝙈𝘼𝙎𝙆𝙀𝘿 || ᵐⁱⁿ ʸᵒᵒⁿᵍⁱ (Traduzione Italiana) ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora