[Weapon 33]

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Era piena notte e Suga era appena tornato a casa da un incontro importante. Era stato Jinhoo ad informarlo che Dahee fosse ancora nella serra. Quindi ci andò. Stava camminando nella sua direzione quando si accorse della presenza di una strana luce accesa. Cosa sta facendo. È strano, è notte fonda e lei normalmente sta gia dormendo, pensò.

Raggiunse la serra e ne aprì la porta con fare calmo.
"Dahee?" La chiamò.

"Sono qua, Yoongi oppa!" Seguì il suono della voce di Dahee, trovandola seduta sulla panchina di fronte alla fontana. Prese a sedere nel posto vuoto accanto a lei, "hey." La ragazza si voltò verso di lui sorridendo, "hey."

"Stai bene?" Chiese Yoongi.
"Mi manca." Stava giocando con le proprie dita come una bambina.

Suga alzò lo sguardo. Una parte di tetto, esattamente quella sopra alla fontana, era stata progettata per far si che, chiunque avesse guardato in quella direzione, avrebbe visto uno spicchio del cielo.

"Posso dirti una cosa?" Disse improvvisamente Yoongi.
"Emh... si?" Rispose Dahee senza nemmeno guardarlo.

"Mia madre. Hai visto quanto fosse bella, vero?" Chiese, e la ragazza si limitò ad annuire. Comprendeva il dolore che suo marito stava provando. "Dietro quel bellissimo sorriso, bhe, ci stava nascosta una storia triste, tragica."

Dahee si voltò.

"Avevo nove anni quando è successo. Io e omma fummo rapiti da dei nemici di mio padre. Aveva trovato un modo per scappare, bhe, almeno noi lo pensavamo. In un attimo fu presa come ostaggio, con una pistola puntata alla tempia. A quel tempo non potevo fare nulla, ma fortunatamente è arrivato mio padre, anche se non credo sia cambiato molto il destino. Le ha sparato. Credeva che così l'avrebbe salvata. Ha colpito lo stomaco quando in realtà aveva mirato alla gamba. Mia madre era ancora fra le mani dello stronzo che ci aveva rapito, quindi appa ha sparato anche a lui. Poi ha continuano ad uccidere quelli del gruppo, lasciando me e omma soli." Le raccontò Suga.

"Per farla breve, mia madre non ce la fece. Mio padre gli ha sparato ed è fuggito dalle proprie responsabilità." Continuò poco dopo. "Dopo che omma è morta, non sono più riuscito a guardare con gli stessi occhi mio padre."

Suga sentì un movimento vicino alla testa, e subito dopo si accorse che Dahee lo stesse accarezzando. "Mi dispiace di sentirtelo dire."

Yoongi sorrise debolemente, e poi allungò il braccio per afferrare nelle sue la mano di Dahee. "Sono abbastanza invidioso del tuo carattere, Dahee. Sei sempre la solita ragazza forte nonostante tutta la merda che ti cade addosso."

"Ho pianto molto la prima volta in cui mi sono imbattuta in questa merda. Ma adesso sono stanca di piangere. Anche se lo facessi, non cambierebbe il fatto che mio padre se ne sia andato lasciandomi una vita colma di debiti. Devo essere forte per omma." Rispose Dahee.

"È bello avere qualcuno che ti dia una ragione per cui continuare ad essere forti." Disse Suga.

Ma la faccia di Dahee diventò triste, "io ne ho appena perso uno."

E io ne ho guadagnata una. Yoongi le scompigliò i capelli, tu sei per me la miglior ragione per continuare a vivere.

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Un paio di mattine successive a quel fatto della serra, Dahee sentì qualcuno che bussava alla sua porta.

Suga fu sorpreso di vederla ancora in pigiama, "scusami, pensavo fossi già sveglia."

"No, no, tranquillo. In effetti dovevo essere già sveglia a quest'ora." Rispose, "hai bisogno di qualcosa."

"Sto andando ad un incontro, quindi mi sembrava giusto dirti che in casa ci sono Jinhoo, Gyojin, Hwanhee, Sunyoul e Kogyeol." Gli riferì il mafioso.

Lei annuì, "okay, mi raccomando fai attenzione. Mi dispiace non averti preparato nulla da mangiare." Si scusò.

"Tranquilla, sembri stanca. Vedi di riposarti, ci vediamo dopo." Detto questo, Yoongi camminò verso la porta principale della casa, incontrando sulla strada Jinhoo, "Dahee sembra abbastanza esausta, ne sai il motivo?"

Jinhoo cercò di rimanere normale.

"Per favore, promettimi che non dirai nulla a Yoongi oppa." Esclamò Dahee mentre leggeva gli appunti.

"Perchè? Credo che lo dovrebbe sapere." Chiese Jinhoo, nel mentre prese un libro di testo contenente numerosi codici e lo passò alla ragazza.

"Perchè lo conosco, Jinhoo. So che se venisse a sapere dei miei studi, pur si aiutarmi lui al posto tuo rinuncerebbe agli incontri programmati da Kuhn-ssi." Rispose Dahee.

Jinhoo annuì, "vero anche questo."

"Quindi perfavore non dirgli niente."

"Promesso."

Jinhoo sospirò, "ne sono desolato, signore, ma credo di non esserne a conoscenza."
Suga annuì e camminò verso la macchina al cui posto di guida, Kuhn era già seduto.

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Erano le due del mattino. Dahee uscì dalla propria camera cercando di non fare rumore per non svegliare suo marito. Camminò fino alla cucina e afferrò volo una caraffa contenente acqua calda. Stava per versarla in una tazza per farsi del Thè quando si sfregò gli occhi per la stanchezza, ho proprio bisogno di dormire.

Poi, senza nemmeno accorgersene, parlò ad alta voce, "ma non ho ancora finito il mio lavoro."

"Che lavoro?"

Si voltò, sorpresa.

"Perchè sei ancora sveglia, Kim Dahee?" Suga si appoggiò alla parete.

"Yoongi oppa, ti ho svegliato?" Chiese.

"Non importa, prima rispondi alla mia domanda, Dahee." Domandò di nuovo.
"Avevo delle cose da sbrigare che prima non ho terminato." Rispose lei, mordendosi il labbro inferiore.
"Che cosa?"

La ragazza sospirò, perdeva sempre in partenza con lui, "i miei studi, Yoongi oppa."

Suga sospirò, prese la sedia del tavolo e l'allontanò da quest'ultimo. Quindi camminò fino a raggiungere Dahee, trascinandola vicino al tavolo. "Stai qui." Aveva poi detto.

"Siediti." Continuò poi indicandogli la sedia.

"Ma opp-"
"Come lo vuoi il the? Devo metterci della crema? Oppure con doppio zucchero? Lo vuoi senza?" Chiese ancora.

"Err... poco zuccherato, grazie." Si arrese.
"Aspettami qui."

Dahee sorrise leggermente mentre guardava Suga preparare la sua bevanda. Quindi guardò il suo bicipite, c'era la cicatrice del proiettile.

Come mi piacerebbe essere fra le sue braccia. Che peccato che io non sia la ragazza giusta per lui, pensò.

"Ecco."
La voce di Yoongi la fece tornare alla realtà.

"Grazie." Esclamò bevendone subito un sorso.
"Com'è? Va bene?" Era troppo dolce, decisamente.
"proprio come piace a me, grazie mille oppa." Sorrise la ragazza.

"Andrai a dormire dopo aver finito la tua tazza?" Chiese ancora Suga quando vude che la ragazza fosse sufficientemente calma.
"Grazie a questo, credo che potrò stare sveglia fino a domani mattina."

Bevve un altro sorso. "Dovresti andare a dormire." Esclamò poi appoggiando la tazza sul tavolo.
"Solo dopo che avrai finito questo." Rispose guardandola.

Guardandola come se fosse la cosa più preziosa del suo mondo.

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𝙈𝘼𝙎𝙆𝙀𝘿 || ᵐⁱⁿ ʸᵒᵒⁿᵍⁱ (Traduzione Italiana) ✓Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora