6. l'obbiettivo

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-POV KEVIN-

Le strade verso la spiaggia sono vuote stranamente, non lo sono mai state.

Mi sto dirigendo verso la spiaggia di south beach, di preciso sopra una scogliera che ho scoperto la presenza ulcuni giorni fa quasi.
È questo il mio posto qui, ci stavo andando prima di accompagnare Ally, ma non so per quale motivo, prima di mettere in moto la aspettai finché uscisse di casa, così potevo... accompagnarla.

Il mio obbiettivo non è ancora cambiato, ho intenzione di assaporare ogni centimetro del suo corpo. L'immagine di lei sotto di me non si era per niente cancellata.

Il sole riscalda l'ambiente e il venticello del mare era fresco.
Le onde sono calme, ci sono alcune persone che nuotano ma poche, da qui si può vedere anche la casa di Nate, mi aveva dato le indicazioni per poter venire con loro, accettai subito. Mi disse che la casa ha sei camere, giuste per noi insomma. Ero felice che ora faccia parte di questo 'gruppo'.

Non ho mai portato qualcuno qui, ho sempre tenuto le mie cose strette, perché se sono mie, sono mie, non condivido. L'erba della scogliera non è alta, ma ben corta e pulita. In questo punto della spiaggia si può benissimo vedere il tramonto e l'alba, infatti qui resto fino dall'andare via del sole.
Casualmente mi venne in mente Ally, è da questa mattina che sto cercando di 'pianificare' il mio obbiettivo per averla una notte. Avrei potuto farlo sta sera in spiaggia, ma da quello che ho capito da mio cugino Tayler ci sarà molta gente, e continuava a sottolineare il fatto che ci saranno molte ragazze, il ciò vuol dire che sarà un po difficile tenere d'occhio solo lei.

Devo ancora rinfrescarmi le idee.

Se qualcuno sentisse i mie pensieri mi crederebbe uno stronzo puttaniere, e li darei ragione. Soprattutto a mio padre, sarebbe molto deluso da me siccome lui è molto fissato con i diritti e le discriminazioni, infatti non ci assomigliamo per niente, non che odio le femmine, anzi io le adoro, ma lui ha amato solo una volta, io non ho mai amato,anzi penso che l'amore sia solo una perdita di tempo, è impossibile che la gente continui ad amare la stessa persona per tutta la vita.
La relazione tra i miei genitori è da sogni, vanno d'accordo e si amano, ed è grazie a questo rapporto se mio fratello, come loro, è molto tenero e sensibile, invece io non saprei da chi ho preso.

***

Il cielo azzurro diventò una sfumatura di arancione e rosso, sono le sette di sera, e devo tornare a casa per prepararmi alla festa.
Presi il casco e salì sulla moto.

L'idea di distrarmi con i miei nuovi amici bevendo, fumando, scherzando e godendoci le belle ragazze mezze nude mi entusiasma sempre di più.
Poi mi immaginai Ally in bikini, il suo corpo era dannatamente perfetto, ogni lineamento.

**

Scesi dalla moto che parcheggiai davanti al garage di casa. Quando mi avvicino alla porta di casa iniziai a sentire una musica forte e dei colpi di macchina. Entrai e la musica diventò ancora più forte, il mal di testa che avevo aumentò. Mio fratello era seduto sul divano davanti alla tv plasma con in mano il controller della play

"Justin!...Justin! Abbassa un po"
Era ovvio che mi avesse sentito, ma la sua testa dura non ascoltava, sta facendo finta che non lo sto parlando.
Mi misi davanti a lui e abbassai il volume dal telecomando appoggiato sul tavolo di vetro

"Che fai?"

"Non sei sordo puoi sentire"
Fece una faccia irritata ma allo stesso tempo non li fregò nulla e continuò a giocare al suo stupido gioco.

Un rumore allo stomaco mi ricordò che devo mangiare, non ho messo cibo in bocca da questa mattina. Andai in cucina presi i cereali, il latte e una ciotola abbastanza grande. Ora che mi siede mi accorgo che a casa non c'è mamma. Mio padre è sempre al lavoro, ha un posto importante in in un'azienda che si trova un po più al centro e non al south.

"Dov'è mamma?"
Chiesi a Justin mentre mi sedevo accanto a lui

"È andata a fare la spesa"

Dopo un po di secondi si girò da me, i suoi occhi verdi fissavano il mio collo, spostò i suoi capelli castani ricci e si avvicinò verso la mia faccia. Mi irrita questo suo movimento, lo spinsi dietro riportandolo al suo posto

"Che hai sul collo?"
Capii subito a cosa si riferiva, all'inizio pensavo che parlasse del tatuaggio, ma poi mi ricordai di ieri sera.

"Niente, non sono affari tuoi"
Presi la mia ciotola con i cereali quasi finita e la portai con me in camera.

Ringrazia il cielo che mio fratello è ancora piccolo, all'età di sette anni non so ancora cosa sia un succhiotto.
Girai gli occhi sulla sveglia sistemata accanto al mio letto, segna le 7:45 manca un'ora e qualcosa per l'inizio della festa. Decisi che tra pochi minuti mi sarei fatto una doccia fresca, sistemarmi e vestirmi per poter partire e andare alla festa. Il succhiotto sarebbe stato difficile da coprire, non saprei come fare, ma non ci pensai molto alla fine è solo un segno che se ne andrà.
Il mio telefono iniziò a squillare
'Tayler'
<ehi>

<ciao cugino>
Mi rispose urlando, si sentiva la musica alta e la voce stonata di Nate

<vieni da noi, così andiamo in gruppo alla spiaggia>

<Dove siete?>

<a casa mia, ti voglio vedere qui tra meno di mezz'ora>

<va bene a dopo>

<Ciao>

Entrai nel bagno, aprii il rubinetto della doccia e mi misi sotto di essa. Mi lavai in fretta.

Uscii dalla doccia con l'asciugamano mano girato per i fianchi, aprii l'armadio, tirai fuori una maglietta bianca, e dei bermuda da spiaggia grigi. I vestiti che presi erano giusti per la spiaggia, avrei tirato via solo la maglietta per poter nuotare. Mi cambiai in fretta e uscì dalla mia stanza per poi correre giù per le scale.

Usci di casa allo stesso momento dell'arrivo di mia madre

"Dove vai?"
La mia mano aoutamiticamente si appoggiò sul mio collo coprendo il cerchio viola fatto dalla biondina.

"Da Tayler, ciao"
Corsi subito fuori per evitare domande o raccomandazioni che di sicuro non avrei rispettato

'Non bere, non fumare, stai alla larga dalla brutta compagnia'

Mi dispiace che non rispetto le sue regole, ma è stata proprio la compagnia a rovinarmi, e dovevo dare ragione a mia madre. Ora però sto cercando di riprendermi ma il vizio non se ne va via proprio.

Salì sulla moto e partì per andare alla villa di Tayler.

Arrivai lì, il cancello si aprì da solo senza nemmeno suonare, capii che Tayler mi ha visto dalla finestra. Entrai e parcheggia la moto accanto alla macchina di Nate. Il portone grande dell'entrata si aprì e sbucò davanti a me Tayelr con un sorriso stampato in faccia.
Il loro entusiasmo è come il mio.
E soltanto in due creavano un casino che avrebbero creato in dieci, la musica in camera di Tayelr era altissima, si poteva sentire fino al piano inferiore. Io sono l'unico tra i ragazzi ad essermi già preparato, mentre loro hanno deciso di farlo all'ultimo momento.

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Hello friends ❤!
So che questo capitolo non è molto chiaro, ma volevo spiegarvi meglio ciò che girava nella testolina di Kevin.
Prometto che i prossimi capitolo saranno più chiari e con più dialoghi.
E appena posso correggerò gli errori che ci sono.

Much love❣

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