Capitolo 28

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Pov's Tancredi

Mi sveglio sentendo qualcuno darmi dei baci sul collo, i brividi mi attraversano la pelle e apro gli occhi.

«Buongiorno piccolo.»

«Buongiorno amore.» ci baciamo e limoniamo per circa dieci minuti. Ci stacchiamo per la mancanza di fiato.

«Stanotte è stato fantastico.» dico sorridendo.

«Concordo. Adesso alziamoci, e torniamo a casa.» mi dà un bacio a stampo e poi ci alziamo.

Mentre Lele si va a fare la doccia io vado a sistemare il salotto. Raccolgo tutti i petali e tutte le candeline ormai spente, stacco la foto e la lettera dalla rosa e prendo quest'ultima. Metto tutto in una busta facendo attenzione a non rovinare la rosa, poi vado in camera e raccolgo tutti gli altri petali e le altre candeline, e metto tutto nella busta. Prendo i nostri vestiti a terra e li appoggio sul letto.

In quel momento entra Lele in stanza, ha solo un asciugamano intorno alla  vita, i capelli bagnati, e delle gocce scorrono sul suo corpo. Dio potrei svenire all'istante.

«Tanc lo so che sono bello, ma se continui a guardarmi mi consumi.» mi dice Lele con un sorriso malizioso, in questo momento credo di essere diventato peggio di un pomodoro.

«È meglio che io vada a farmi una doccia. Ho messo i vestiti suo letto.» gli do un bacio sulla guancia e vado in bagno.

Mi spoglio ed entro nella doccia, lascio scorrere l'acqua calda sul mio corpo. Dopo mezz'ora ho finito. Esco dalla doccia, metto un asciugamano intorno alla vita e vado in camera. Metto i boxer e poi mi vesto. Vedo che Lele ha preso tutto quello che c'era in camera.

Vado in salotto e lo trovo seduto sul divano che sta al telefono, mi avvicino a lui e gli lascio dei baci sulla guancia.

«Andiamo amore?»

«Si andiamo.»

Prendiamo tutto e andiamo in macchina. Mettiamoci tutto nei sedili posteriori, poi Lele accende la macchina e torniamo a casa.

Dopo due settimane

Sono sul divano insieme ai ragazzi, stiamo guardando un film. Ma sono costretto ad alzarmi e correre in bagno, mi abbasso vicino al cesso e vomito anche l'anima. Ormai sono due settimane che va avanti così. Ho sempre la nausea, eppure non ne ho influenza. Sento una mano accarezzarmi la schiena. Mi giro e vedo Lele. 

«Tanc domani andiamo dal medico. Non puoi continuare a stare così.» annuisco e quando ho finito di vomitare mi alzo, mi lavo la faccia e torno in salotto dagli altri. Anche Lele si siede sul divano, mi appoggio con la testa sul suo petto e in poco tempo sento gli occhi chiudersi.

Amore Eterno||TankeleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora