6. Matt

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Clare.

Il mattino seguente mi svegliai con il collo un po' intorpidito e Pannocchia al mio fianco. A svegliarmi fu lo stridere di una sedia. Mi guardai attorno e vidi il dottor Grayson apparecchiare la tavola con in braccio Anne.

"Oddio" Mi alzai di scatto "Stava piangendo e non l'ho sentita?"

Durante la notte mi alzai a controllare Jasmine un paio di volte ed optati per mettere la culla di Anne al mio fianco.

"No Clare" Mark mi sorrise, porgendomi una tazza di latte caldo. Ormai tutti sapevano che non bevevo caffè "Sono le 6 e sono venuto a dargli il biberon per non svegliarti"

Soffiai sul latte caldo e gli sorrisi per ringraziarlo.

"Hai visto Brook?" Mi chiese tutto d'un tratto.

"Credo sia ancora in casa sua"

"Stanotte non lo hai visto?" Perché avrei dovuto vedere Brook in piena notte?

"Ieri sera" Risposi.

Sul suo volto lessi più che preoccupazione.

"È che Brook di notte non dorme molto" Rispose leggendo il mio sguardo interrogatorio.

Ah. E perché?

Proprio nel momento in cui stetti per porgergli quella domanda, la porta dell'appartamento di Brook si aprì. Dal divano riuscii a vedere un angolo del salone ma durò una frazione di secondo.

Ho sempre sostenuto che la casa rispecchiasse l'animo umano. Che animo aveva Brook?

Con la sua solita agilità si girò su se stesso per chiudere la porta e ci diede il buongiorno. Andò verso l'ascensore senza alzare gli occhi da terra, incazzato come non lo vidi mai. Eppure la sera prima sembrava così tranquillo...

"Buongiorno figliolo, stai bene?"

Brook gli rispose con un cenno della mano e scomparve diretto al piano di sotto.
Guardai Mark, era triste.

"Che gli è successo?" Chiesi.

Mark non mi rispose perché Matthew fece il suo ingresso in salone con gli occhi ancora pieni di sonno.

"Campione, che ci fai già sveglio?"

"I gemelli russano" Risi quando la sua carrozzina si fermò di fianco al divano e si buttò sopra di me. Guardò Pannocchia, con un enorme sorriso, ed io gli intimai di dormire, gli avrei raccontato tutto più tardi.
Quando Matthew chiuse gli occhi l'infermiera arrivò e il dottor Grayson le affidò Anne. Fu così pensieroso che uscì senza salutare, proprio come Brook.

La sera prima ci divertimmo davvero tanto a raccontarci tutte quelle cose e per la prima volta pensai di essermi fatta un'idea sbagliata di lui. Lo pensai ancora ma non capii perché cambiasse umore così repentinamente.

Per tutta la notte sognai quella tuta grigia che Brook indossava anche per dormire. Gliene contai già cinque, tutte diverse. Arya, qualche sera prima, rimase a cena da me e tirò fuori l'argomento Brook almeno un centinaio di volte. Era senza dubbio un gran figo ma non avevo mai avuto l'intenzione di guardarlo come qualcosa di più che un collega. Mi limitavo a guardargli quelle braccia e gambe muscolose, simbolo di tanto allenamento, e quelle tute grigie che lo rendevano ancora più sexy.

Parlai un po' con l'infermiera e per le 7:30 svegliai tutti i ragazzi. Quando videro Pannocchia mi pregarono di portarlo più spesso.
Jasmine si era ripresa del tutto ma non me la sentii di mandarla a scuola. La svegliai ugualmente e la convinsi ad andare a fare fisioterapia da Luke.

Un'ora dopo accompagnai i ragazzi a scuola e Jasmine in piscina. La affidai a Mark e prima di tornarmene a casa andai al residence per prendere Pannocchia e le mie cose.

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