8. Grazie

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Brook.

"Sei molto bella, Clare"

Capitò tutto all'improvviso. Nell'esatto momento in cui lo pensai le mie labbra lo dissero. Dissi veramente quella frase istintivamente. Non che le mie parole non fossero vere, era veramente bella ed ero certa che lei non ne fosse consapevole al massimo. Me lo ripetevo da quando le era scivolata la spallina del maglione, qualche giorno prima. Quell'immagine così naturale mi aveva mandato fuori di testa, come non mi succedeva da tempo.
Ho sempre pensato che avesse una luce particolare dettata da quel sorriso e da quella dolcezza disarmante che usava con i ragazzi... Aveva un atteggiamento che disarmava anche me. Quel pomeriggio, ricoperta da un semplice maglione e con i capelli spettinati, mi aveva dato l'impressione di essere stata smascherata. Clare non era la solita ragazza da piastra e cosmetici e non era nemmeno troppo magra. Non rispettava gli stereotipi sociali e non voleva farlo. Forse era proprio quel dettaglio a renderla bellissima.

"I-io" Balbettò "Ti ringrazio" Il suo viso divenne una piccola mela rossa.

"Cazzo" Mi grattai la nuca "Io non volevo metterti in imbarazzo... Stavo pensando e..."

Se mi avesse visto Matt mi avrebbe preso per il culo per il resto dei miei giorni.

Ridacchiò per quella situazione imbarazzante.

"Grazie Brook. Va tutto bene"

In realtà niente andava bene - avrei voluto dirle - e la questione di quella mattina non era ancora stata risolta.

Avevamo smesso di camminare
"Mi dispiace di aver fatto la figura del coglione ieri sera. È successo un paio di volte che tornassi a casa ubriaco, ieri era la seconda, e non immaginavo che sarebbe finita in quel modo"

"Va tutto..."

"No Clare, non va tutto bene!" Mossi la carrozzina in avanti con le braccia che formicolavano dal nervoso "Avevo la loro età quando sono in entrato in ospedale e so cosa vuol dire rimanere solo da un giorno a un altro. Se non ci fosse stato Mark e sua moglie probabilmente non ce l'avrei fatta" Clare rimase un passo indietro ascoltando le mie parole con lo stesso stupore che avevo io di averle pronunciate "È importante avere qualcuno su cui contare Clare ed è per questo che non posso permettermi di perdere la loro fiducia"

"Le persone sbagliano, Brook" Mormorò.

"Io non posso, Clare. I primi ad entrare in clinica sono stati Rob e Dylan e grazie a un avvocato siamo riusciti ad evitare che andassero in una casa famiglia qualsiasi. Abbiamo vinto la causa solo grazie all'apertura del reparto. Un mese dopo è arrivato Matthew. Jasmine e Lorely avevano solo un anno. Te non puoi immaginare la fatica che abbiamo fatto a tenere in piedi tutto quanto" Ero incazzato, non riuscivo a non essere nervoso.

Clare mi guardò in silenzio e io mi incazzi ulteriormente per averle rinfacciato di nuovo qualcosa ma a quel dettaglio sembrava ci avessi fatto caso solo io.

"Il reparto lo hai aperto tu?" Mormorò.

"L'ho aperto io" Confermai "Mark mi ha aiutato finanziariamente e insieme ad altri volontari, compresa Arya, abbiamo costruito tutto questo" Mi guardai la punta delle scarpe "Volevo che quei ragazzi avessero qualcuno su cui contare, per tutta la vita"

Clare fece un passo avanti "Perché avete aspettato così tanto per prendere un educatore?"

"Sono un cocciuto Clare" Sospirai "È questo il motivo per cui non riesco a dimostrarti la mia gratitudine"

Un timido sorriso spuntò sulle sue labbra "Perché vuoi fare tutto da solo"

Confermai.

"Hai paura che i ragazzi vengano feriti e che io non sia in grado di gestire la situazione?" Mi chiese.

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