Brook.
"Ma che ore sono?" Allungai un braccio verso il comodino ma ciò che finì tra le mie mani furono un paio di tette enormi.
"Vuoi il bis, piccolo?" Aprii un occhio e poi l'altro trovandomi di fronte una ragazza dai capelli talmente tanto rossi da fare male alla vista.
"No io..." Mi appoggiai alla testiera del letto mentre quella ragazza appoggiò le labbra sul mio pene "Cazzo!"
Cercai di spostarmi ma un mal di testa lancinante mi obbligò a richiudere gli occhi.
"Fermati, mi dispiace... Io credo di essermi ubriacato ieri sera" Ma quella sembrò non sentirmi "Ascolta, non voglio cacciarti in malo modo ma devi smetterla" Tra l'altro il gioiello di famiglia stava ancora dormendo.
"Guarda che se vuoi me ne vado" Rispose stizzita.
Te l'ho chiesto io di andartene, avrei voluto risponderle.
"Forse è meglio" Provai a sembrare meno stronzo possibile ma non mi riuscì.
A differenza di Matt non amavo questo genere di cose.La rossa si vestì più lentamente che potesse, non risparmiandomi una sorta di spogliarello che mi fece altamente schifo. Ma quanto avevo bevuto la sera prima?
Non portavo mai nessuno in casa e questo mi fece dedurre di aver superato la soglia di ubriacatura. Più tardi avrei mandato un messaggio a Matt per chiedergli spiegazioni."Tua figlia è molto carina" Recuperò dal pavimento la sua borsa.
"Mia figlia?"
"Si, la neonata. Sei anche sposato?"
Oh no.
Sgranai gli occhi e con uno slancio recuperai i miei vestiti a terra. La rossa si infilò una pelliccia dello stesso colore dei suoi capelli e poi si girò a fissarmi. Forse anche lei la sera prima era così ubriaca da non accorgersi di un dettaglio importante. Quando mi vide salire sulla sedia a rotelle diventò paonazza.
Ti vergogni di essere stata al letto con un uomo disabile e non con un uomo probabilmente sposato?
Non me ne fregó un cazzo."Esattamente, dove hai visto la bambina con la ragazza?"
Non farlo, non dirmelo.
La ragazza indicò la porta dell'appartamento dei ragazzi e potei giurare di aver desiderato la morte. La bambina immaginai fosse Anne e la ragazza l'infermiera.
Se avesse raccontato tutto a Mark, quest'ultimo non me l'avrebbe fatta passare liscia.Dopo aver guardato un paio di volte me e un paio di volte la carrozzina, la rossa uscì dalla giusta porta d'ingresso.
Erano le 7:15 e Clare sarebbe arrivata a breve a svegliare i ragazzi. Dovevo sbrigarmi.
Sfrecciai in bagno, mi lavai i denti e infilai una felpa pulita. Avrei fatto la doccia dopo gli allenamenti. Infilai le scarpe e andai nell'altro appartamento.
Mi guardai intorno ma dell'infermiera non ci fu traccia.
Andai verso il bollitore per prepararmi una tazza di caffè ma quest'ultimo era già pronto. Dedussi che qualcuno lo avesse acceso prima di me.Infilai le gambe sotto al tavolo e iniziai a fare colazione. Erano le 7:30 e non era ancora arrivato nessuno. Tirai un sospiro di sollievo. Controllai tra i messaggi, forse Clare aveva avuto un contrattempo. La barra delle notifiche era vuota così decisi di andare io a svegliare i ragazzi o avrebbero fatto tardi a scuola.
Quando entrai in corridoio una palla di pelo bianca mi venne incontro ed io lo riconobbi subito come il cane di Clare. Perché quel cane era lì?
Oh cazzo.
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Full Of Emotions
ChickLitBrook Carlton ha trascorso la maggior parte dei suoi giorni su una sedia a rotelle, senza dipendere da nessuno. La sua perseveranza lo ha portato a diventare l'uomo che è oggi: indipendente, sportivo, con un ottimo lavoro e con la voglia di camminar...