Il treno che da Holmes Chapel viaggiava verso Londra era in anticipo di sette minuti. Harry era seduto composto, innaturalmente immobile e con lo sguardo rivolto al paesaggio che piano piano tornava a popolarsi di case, palazzi e non più di campi e fiordalisi. Nevicava.
A Harry mancava qualcosa, fondamentalmente tutto avrebbe detto lui ma in particolar modo, a voler essere onesti, sentiva la mancanza di tre cose, due città e dieci persone.
Gli mancavano il suo letto, la sua bicicletta e una maglietta. Quella maglietta.
Gli mancava Lake Ollins dove aveva vissuto con... con lui e i suoi zii per quattro anni. E gli mancava Doncaster, la città dove era cresciuto, dove aveva conosciuto tutti gli amici più cari che aveva al mondo, dove aveva conosciuto... lui... e dove aveva perso Gemma. Per sempre.
E eccoci alle dieci persone delle quali sentiva la mancanza. Harry si mosse sul sedile sospirando appena.
Gli mancava Gemma, prima di tutto, sopra qualunque cosa. Gli mancavano sua mamma e sua papà e anche gli zii. Sentiva la mancava di Liam, Niall e Zayn... e di Stan... ma in modo assolutamente relativo.
A quanto siamo? Nove?
E dieci, pensò mentre il nome Louis gli compariva in mente e i tatuaggi quasi iniziavano a bruciargli sulla pelle. Deglutì mentre un ragazzo poco oltre la trentina gli sedeva accanto.
"Posso?" domandò mentre Harry non si scomodava nemmeno a guardarlo. Rispose con un cenno della testa e spostò lo zaino per lasciare il posto libero.
"Sai quante fermate mancano a Londra?" aggiunse anche.
"Due" rispose Harry frugando nello zaino in cerca degli auricolari.
"Grazie" disse il ragazzo "E scusa se rompo ma... sono un po' agitato per questo viaggio".
Harry lo guardò e "Anche io" disse senza nemmeno sapere per quale ragione parlasse con un sconosciuto invadente.
"Mi chiamo Nick" disse il ragazzo "Tu?"
"Harry".
"Vai a Londra per le ferie?"
"Vado a Londra per cambiare e prendere per Doncaster in realtà... abito lì".
"Ah, ho capito. Io vado a Londra per lavoro, o meglio, per un colloquio. Spero vada bene" sorrise.
Harry annuì e tornò a guardare fuori dal finestrino.
"Come mai sei agitato se torni a casa?" chiese Nick.
Harry storse appena le labbra in una smorfia pensierosa e indecisa. Rispondere sinceramente o no?
"Così..." rispose mentre il telefonino nella tasca vibrava. Si leccò le labbra mentre prendeva il cellulare e leggeva.
"Se continua così..." considerò Nick sporgendosi per guardare fuori dal finestrino "...domani ci sarà un metro di neve, almeno!"
Zayn: 15:21
"Come va il viaggio?"
Harry: 15:23
"Bene. Louis è lì? Sa che torno?"
Zayn: 15:25
"Aspetto che Liam arrivi poi lo diciamo a Lou... "
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L'attimo prima di dopo
FanfictionSequel di: Un gettone e tredici minuti Larry-Ziam -- "Quando Harry scese dal treno e respirò per la prima volta in otto mesi l'aria di Doncaster, l'aria di casa, tutto tornò ad essere dolorosamente vero. Si guardò intorno mentre il secondo binario...