-Freedom or not?-

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Guardia "Abigail Dixon?" La ragazza sente urlare la guardia del suo corridoio, mentre apre la porta di ferro grigia, spunta la testa pelata della guardia. "Sei fuori, prepara le tue cose." Giusto, oggi finisce i suoi 2 anni di carcere minorile per spaccio di droga e uso di erba, quei due anni le sono sembrati millenni. In posti tipo i carceri o ospedali, si perde la cognizione del tempo, qui è tutto uguale, le giornate sono monotone, non vede l'ora di rivedere il suo Zayn.

Mette quel che le era stato portato in carcere in una borsa vecchia, esce dalla cella e posiziona le mani dietro la schiena, mentre la guardia pelata su 30 anni con pelle abbronzata, l' ammanetta. Camminano lungo il corridoio dipinto di giallo, con i pavimenti in cemento, osserva tutto per l'ultima volta, o almeno crede. Sono giunti vicino al vetro del poliziotto che ridà gli oggetti personali, nel suo caso: chiavi, telefono, occhiali, piercing; le ritira ed esce fuori dove vede Zayn, il suo migliore amico conosciuto in carcere, lui ha scontato 4 anni e 6 mesi per spaccio e furto; è di spalle al muro mentre fuma una sigaretta e guarda il tramonto, che illumina la sua pelle olivastra piena di tattoo, s'infila la mano tra i suoi capelli color cioccolato fondente.
Zayn "Ehi." Gira la testa quando sente i suoi passi, butta il mozzicone per terra e si avvia verso lei con un sorriso entusiasta sulle sue labbra carnose.
Abigail "Zayn!" Gli salta al collo con un sorriso a 32 denti. "Finalmente sono libera!" Dice staccandosi dall'abbraccio.
Zayn "Non del tutto, dovrai fare carcere in casa per 3 mesi, ora ti hanno rilasciata perché incomincia la scuola.. hai degli orari da rispettare, l'orario scolastico e poi la sera hai libertà dalle 17:00 alle 21:00. Dovrai stare in una casa famiglia con un'educatrice che ti controllerà." Sforza un sorriso mentre studia il suo viso deluso.
Abigail "Pensavo fosse finita mentre ricomincia." Sospira e guarda per terra incamminandosi con Zayn verso il cancello delle mura del carcere.
Zayn "Solo 3 mesi, sai che ti sono accanto." Le accarezza la schiena con la mano sinistra.
Abigail "Si. Sai che a che scuola mi hanno iscritta?" Alza il viso per vedere il poliziotto che gli apre il cancello nero, con sopra del filo spinato.
Zayn "Letteratura. Ci sarò anch'io, quindi non ci annoieremo." Sorride mettendole il braccio sinistro intorno le spalle. "Ora andiamo nella casa famiglia."Le sussurra all'orecchio, scrolla le spalle cosi da fargli togliere il braccio dalle spalle.
Abigail "Cosa ti hanno fatto? Non sembri quel Zayn che conosco io." Lo guarda corrugando le sopracciglia.
Zayn "Cara Abi, questa gente qui la devi assecondare per avere la libertà e non remargli contro."
Abigail "Credo che il tuo pusher te la passi marcia." Gli da una gomitata sul fianco e lui inizia una risata rumorosa. Mentre camminano tutti li guardano con faccia schifata, disgustata come se sono ricoperti di letame, ormai sono marchiati in questa grande città chiamata Los Angeles, le voci girano e i giornali ne parlano.

***

Dopo aver preso un taxi, ed esser scesi da esso Zayn si ferma davanti ad una struttura arancione all'esterno con l'insegna enorme posta sopra la grande porta in legno 'Casa Famiglia LA'.
Zayn "Arrivati." Fa un gesto con il braccio per indicarla mentre osserva attentamente Abigail che guarda ogni minimo particolare dell'edificio, gli era mancata tanto, fin infondo i motivi basilari sono proprio questi, il carcere e le varie pene da scontare, è cosi che hanno legato, grazie alle cose in comune, l'unico contrasto era la testardaggine di Abigail, Zayn sa che lei non eseguirà alla lettera tutte le regole ma farà di testa sua, ma lui cercherà in qualsiasi modo di aiutarla, visto che non c'era nessuno per lei.
La sua famiglia non la voleva più vedere, in quei 2 anni di carcere non le hanno fatto visita, non si sono informati di come stesse ma hanno solo lasciato interviste come "Non è nostra figlia." "Non è degna di essere una Dixon", lei non sapeva di queste interviste visto che era in carcere, ma se lo venisse a sapere ne sarebbe ferita, anche se non lo da' a vedere.

Sorpassano la grande porta in legno,Zayn fa passare prima lei e poi la segue, c'è una grande sala d'attesa a destra con delle sedie blu in pelle e pareti bianche mentre a sinistra c'era una stanza con scritto 'Incontri', dove si svolgevano le visite richieste dai genitori dei ragazzi presenti in questa casa. Una donna sui 40 anni, capelli mori lungo le spalle, occhi celesti carnagione bianca rivestita da un tailleur nero.
signora "Buon giorno, io sono Daphne Stevens, sono la tua educatrice." Porge la sua mano verso la ragazza con un sorriso stampato in viso cosi da far vedere i suoi denti bianchi.
Abigail "Abigail." Dice ignorando la mano della donna.
Daphne "Okay, allora vieni con me." Apre una porta di una parete di plastica trasparente che porta in un corridoio che si divideva in due,ci sono dei cartelli a destra 'Femmine' e sinistra 'Maschi', camminano lungo il corridoio dell'ala destra. "La casa famiglia è come una casa normale, quindi non sentirti a disagio, avrai la tua stanza che condividerai con le altre ragazze."
Abigail "Che bella merda." Sbuffa guardando a destra e manca, poi si accorge che Zayn non è con loro due, si gira e vede che l'aspetta vicino l'inizio dell'ala destra. "Che ci fai li?"
Zayn "Non posso venire da quella parte, mi è proibito." Sbuffa guardando tutte le ragazze che la fissano mentre cammina lungo il corridoio dipinto di rosso, un rosso forte molto acceso.
Daphne "Questa è la tua camera." Fa segno di entrare nella camera abbastanza accogliente, ha due letti di media grandezza, né matrimoniali e né singoli, hanno delle vere coperte, tutta la stanza è arancione, ha due scrivanie di legno bianco con dei computer sopra,degli armadi e dei comodini. Abigail ride alla vista degli armadi, non ha delle robe da metterci dentro. Da una porta a destra sbuca una ragazza con dei capelli mori che le ricadono sulle spalle, è magrissima proprio come Abigail, pelle chiara e occhi azzurri al contrario di Abigail che sono marroni, lei gli odia. Questa ragazza mora raggiunge Daphne con passo incerto, sembra timida, ha la mano destra sul gomito del braccio sinistro mentre il suo corpo era fasciato da dei jeans blu lunghi e una canotta bianca. "Bee lei è Abigail, Abigail lei è Bee." Gesticola indicandole, Bee allunga la mano verso Abigail che ignora completamente. "Dovremmo lavorare su questo, bene ora vi lascio qui da sole, Abigail alle 18:15 voglio vederti in segreteria. È vicino la sala d'attesa, okay?" La ragazza annuisce ed entra nella camera mentre Bee la fissa.
Abigail "Perché mi fissi? Non hai mai visto una ragazza ?" Dice voltandosi verso lei con aria presuntuosa.
Bee "Non ho mai visto una ragazza sgarbata come te."
Abigail "Fai meglio a non buttare frecciatine perché ti potresti fare male per davvero, è un consiglio da amica di stanza ad amica di stanza." Indica loro due. "Detto questo, quello a destra è il mio letto." Va verso esso e ci si siede posando la borsa ai piedi del letto. "Ah un'altra cosa, io ignoro te e tu ignori me, non voglio niente avere a che fare con te."
Bee "Detto fatto." Va verso il suo letto e si stende prendendo un libro dal suo comodino. Abigail si alza e va verso il suo armadio, lo apre e nota varia roba, fa scorrere le grucce sull'asta di ferro, afferra un paio di jeans neri e una camicia blu e nera, apre il primo cassetto presente nell'armadio e ci trova la roba intima. L'afferra e va in bagno, questo è dipinto di giallo, c'è una doccia all'angolo destro in fondo a sinistra il wc e più avanti lavabo con sopra un enorme specchio, Abigail si sofferma qui si guarda nel riflesso, è magra anche troppo, le occhiaie sono violastre sotto i suoi occhi marroni tutti gonfi, i suoi capelli lunghi biondi le ricadono sulle spalle esili, in quel carcere non aveva toccato cibo, perché le faceva schifo. Sospira tirando su la maglietta nera che porta da giorni, il reggiseno, con la punta del piede destro toglie la scarpa rovinata del piede sinistro e viceversa, si abbassa i pantaloni con gli slip se ne libera completamente ed entra nella doccia, l'acqua scorre nella doccia, mette il piede destro per sentirne la temperatura, è tiepida come lei la desidera, entra completamente e lascia che l'acqua le rilassi tutti i nervi accumulati in questi due anni in carcere.

'Captive'|n.h. #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora