Due anni dopo

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Passarono due anni dall'ultima volta che vidi Draco, subito dopo il nostro ultimo incontro trovai una casetta in cima ad una montagna e passai lì gli ultimi otto mesi,da sola, qualche volta Narcissa veniva a farmi visita ma vedendomi piangere ogni volta che le aprivo la porta le si spezzava il cuore. Dopo l'ultima recente visita l'aspettai per giorni, ma capii che non sarebbe più venuta.

Quella mattina di Novembre mi trovavo nel bosco alla ricerca di un po' di legna, improvvisamente il cielo si oscurò, il marchio di Voldemort prese vita e capii che stava radunando i suoi seguaci, così mi preparai e partii per raggiungerli.

Arrivata davanti i cancelli di Villa Malfoy i ricordi cominciarono a riaffiorare, immagini di me e Draco insieme mi passarono davanti gli occhi. Era terribile.

La sua mancanza mi soffocava ogni giorno di più, spesso mi ritrovavo sul pavimento a piangere per giorni interi colpevolizzandomi. Mi ripetevo che avevo fatto la scelta più giusta, che avevo salvato la vita alla persona più importante per me, ma non bastava.

Spinsi con una mano il cancello nero e percorsi il lungo vialetto. Il vento di novembre mi scompigliava i lunghi capelli neri. Quando arrivai davanti la porta mi bloccai.

La mia mente mi riportò alla sera in cui conobbi Narcissa, Draco non faceva altro che ripetermi quanto fossi bella, cercava di farmi stare tranquilla poiché l'unico mio pensiero era quello che non sarei piaciuta a sua madre. Presi un bel po' di coraggio e bussai sulla grande porta, c'era un enorme serpente disegnato su essa, non ci avevo mai fatto caso.

Pochi secondi dopo qualcuno mi aprii, abbassai gli occhi e vidi Dobby. Il mio cuore si fermò e mancava poco che piangessi.

Dobby non mi salutò, avevo uno sguardo triste, si limitò ad un semplice inchino e poi scomparì. Mi avviai da sola verso il salone e mi fermai sull'uscio della porta. Narcissa si voltò e mi accennò un sorriso.

In mezzo alla stanza c'era un tavolo nero lunghissimo, seduti intorno ad esso c'erano i più fidati seguaci di Voldemort, compresa Cissy. Mi meravigliai, che si fosse unita anche lei ai mangiamorte?

Voldemort era seduto a capo tavola, appena mi vide mi rivolse un sorriso storto, l'unico che riusciva a fare.

"Prego, accomodati cara." Disse facendo segno su una sedia libera, sulla destra c'era un uomo con una grande cicatrice sul volto mentre sulla sinistra era seduto un ragazzo che poteva avere la mia età. Aveva i capelli lunghi fino alle spalle, gli occhi scuri e sembrava spaventato a morte. Cercai di fare dei passi più dritti possibile. Mi accomodai sulla sedia e Voldemort cominciò il suo discorso.

"Benvenuti, benvenuti tutti. Vi starete chiedendo il perché di questa riunione." Si alzò, appoggiò le dita sul tavolo. "Dopo due anni passati a reclutare ogni possibile creatura... il nostro esercito è pronto!" Dichiarò quasi felice.

Ci furono dei piccoli strilli e applausi, Narcissa e Lucius rimasero impassibili. Voldemort fece nuovamente quel sorrisino un po' imbranato.

"Possiamo fare la prima mossa." Disse guardandomi.

Prima di ritirarmi sul quella montagna per mesi, Voldemort mi aveva presa sotto la sua ala, insegnandomi, le peggiori maledizioni, incantesimi e quant'altro. Mi portò con se ad uccidere centinaia di persone, maghi e non, non trovai mai la forza di partecipare alle sue esecuzioni. Mi aveva imparato a sopprimere i sentimenti che non servivano, ma anche lui sapeva che quello che provavo per Draco era troppo forte.

Compresi subito che aveva un lavoro da affidarmi, solo che mi preoccupava il tipo di compito che avrei dovuto svolgere.

"Cosa vuoi che faccia mio signore? Posso occuparmi di qualsiasi cosa." Precedetti.

"Oh mia cara lo so, per questo ho scelto te!" Disse. "Devi tornare a Hogwarts e uccidere Silente, tolto lui di mezzo nessuno potrà fermarci." Finì.

Ebbi una specie di spasmo, come potevo uccidere una persona così buona e soprattuto più grande di me?

Mi stava mettendo alla prova, Voldemort sapeva tutto quello che voleva poiché eravamo tutti collegati tramite il marchio. Sapeva cosa provavo, il mio stato d'animo in qualsiasi momento ma avevo trovato il modo per tenerlo fuori anche per poco tempo.

"Lo può reputare un compito già svolto, mio signore." Risposi chinando la testa.

Mi alzai dalla sedia e mi avviai subito all'uscita. Mi tremavano le mani, sapevo di non potercela fare, sapevo che era sbagliato. Avevo vissuto la maggior parte del tempo con Voldemort, faceva cose che avrebbero fatto accapponare la pelle a chiunque, non risparmiava neanche i bambini. Fui allora che capii cosa avrei dovuto fare.

Sarei tornata ad Hogwarts, ma non per uccidere il professor Silente.

Darkness or.. ; Draco Malfoy. IN REVISIONEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora