Battle at the Manor - 28

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La McGranitt era stata tremendamente chiara quando le avevano parlato, nessuno sarebbe uscito dal castello e di sicuro non sarebbero andati a Malfoy Manor per combattere un Mangiamorte a loro sconosciuto. Draco era furioso, sua madre era in trappola e nessuno voleva aiutarlo.
Chiamò nella Stanza Delle Necessità Hermione,Blaise, Daphne, Theo, Pansy, Potter e i due Weasley cercando di convincerli ad aiutarlo, i quattro Serpeverde erano d'accordo con lui e il suo piano mentre i Grifondoro erano di tutt'altro avviso.
«Draco non penso sia una buona idea. Non sappiamo neanche chi sia questo Mangiamorte io-»
«Avevi detto che data la situazione eravamo diventati una famiglia. In questo momento ho bisogno di te Granger, la nostra famiglia ha bisogno di te»
La riccia punta sul vivo sospirò guardandolo negli occhi prima di annuire leggermente.
«Cosa dobbiamo fare?» chiese guardando le altre Serpi che sorrisero verso di lei.
«Potter, Weasley?»
«Ci stiamo» esclamarono Harry e Ginny mentre Ron scuoteva la testa e incrociava le sue braccia al petto.
«Verrò solo per non lasciare da soli i miei migliori amici e mia sorella non per te» affermò deciso prima di seguire il gruppo di ragazzi che si fece strada nell'ultimo passaggio segreto rimasto aperto dopo la seconda guerra magica e una volta sbucati ad Hogsmade cercarono di raggiungere il confine senza farsi vedere.
«Da qui possiamo materializzarci.» sussurrò Hermione tenendo stretto il braccio di Draco che annuì nella sua direzione.
Un forte risucchio prese il loro stomaco e in men che non si dica arrivarono davanti il giardino di Malfoy Manor.
«Blaise, Lenticchia, Pansy e Theo andate per il retro, noi altri entreremo dal portone principale.» ordinò Draco guardando i ragazzi che annuirono e cominciarono a camminare nella direzione opposta alla loro.
«Potter, Daphne entrate dalla cucina, usate le scale della servitù e liberate mia madre, dobbiamo coglierlo di sorpresa.»
«Sei bravo nel fare le tattiche per lo scontro, saresti un abile Auror» gli sussurrò dietro Hermione facendolo bloccare per qualche secondo prima di ricominciare a camminare verso la porta principale.
All'interno sembrava non ci fosse nessuno, Hermione rabbrividì ricordando la prima volta che mise piede all'interno di quella villa, Draco se ne accorse e le strinse la mano cercando di confortarla riuscendoci leggermente.
Arrivarono nel grande Salone e notarono la figura di un uomo che fissava il camino acceso con estrema concentrazione, il biondo non attese e si precipitò all'interno del Salone.
Selwyn rimase immobile per qualche secondo prima di scoppiare a ridere e alzarsi in piedi per fronteggiare il ragazzo che sembrava completamente solo.
«Draco finalmente ti conosco, Alexis Selwyn, incantato.» parlò allargando leggermente le braccia e facendo un lieve inchino davanti a lui che in tutta risposta ringhiò arrabbiato.
«Uscite da casa mia, adesso!» urlò nella sua direzione puntandogli contro la sua bacchetta.
«Draco...tu e io  faremo grandi cose per questo Mondo Magico, pensaci, Tu con i tuoi poteri e io con il mio esercito, saremmo invincibili. Non vuoi il potere? Non vuoi essere temuto e rispettato come pochi maghi al mondo lo sono?» parlò con una strana follia sia nella voce che nello sguardo tant'è che Draco ebbe paura che avesse fatto qualcosa a sua madre e cominciò a guardarsi intorno. «Dov'è mia madre?» Alexis rise di gusto e osservò il viso del ragazzo che era contratto in una smorfia di disgusto.
«Sta calmo, tua madre sta bene. Non le avrei mai fatto del male. Draco - camminò verso di lui sollevando leggermente la mani e sorridendo mellifluo - Vieni con me, troveremo la tua compagna e insieme diventeremo invincibili» strinse forte il pugno della sua mano destra e Draco sbuffò in risposta.
«Tu sei un'inutile feccia, non mi unirò mai a te. Piuttosto Alexis preferisco la morte. Incarceramus!» l'uomo fu abile nello schivare l'incantesimo e velocemente estrasse la bacchetta puntandola contro il biondo, in quel momento dietro di lui sbucarono Theo e Blaise con le bacchette sguainate e ai suoi lati Hermione con la Weasley. Selwyn ghignò prima di scoppiare in una vera e propria risata di scherno.
«Non sei solo. Ah, una Mezzosangue, come sei caduto in basso Draco.» sibilò fintamente dispiaciuto prima di ricominciare a ridere.
«Vediamo, Theodore e Blaise ovviamente. Ma l Weasley...non me l'aspettavo.» camminò indicandoli prima di sguainare la bacchetta e puntarla velocemente verso Draco.
«Cosa dovrei fare secondo te? Uccidere te o la migliore amica di Potter» disse facendo un cenno in direzioni di Hermione che per un secondo trattenne il respiro.
Alexis ghignò e con un rapido movimento del polso cercò di colpire Hermione con un incantesimo che fu velocemente parato da una delle ali di Draco che le si era buttato davanti come scudo, la ragazza cercò i suoi occhi trovandoli completamente neri e sussurrò solo.
«Cerca almeno di non ucciderlo.» il biondo annuì prima di voltarsi verso il Mangiamorte che lo fissava ad occhi sbarrati.
«È lei» sussurrò con live tremore nella voce, sapeva perfettamente che la Grifondoro non sarebbe mai passata dalla loro parte e che mai avrebbe aiutato i seguaci del Signore Oscuro a crescere, era talmente distratto che non si accorse delle due palle di fuoco che uscirono dalle mani di Draco e che lo mancarono di un soffio.
«Vattene.» la voce ferma e roca di Draco mentre si avvicinava nella sua direzione lo fece sussultare leggermente.
Narcissa corse giù dalle scale finalmente libera seguita da Harry e Daphne, quando vide Draco completamente trasformato si portò una mano alla bocca e sospirò.
«Vattene via Alexis!» l'uomo vedendosi circondato e osservando le mani di Draco capì che sarebbe stato inutile anche solo tentare di poter vincere la battaglia.
«Non finisce qui, hai vinto la battaglia - spostò lo sguardo su Hermione e ghignò - non la guerra» e velocemente si precipitò fuori dalla finestra sparendo dalla loro vista. Narcissa dopo averlo visto uscire si voltò verso suo figlio e sorrise, camminò velocemente e in un attimo fu tra le sue braccia. «Draco non saresti dovuto venire!» esclamò stringendolo a sè con più forza. Draco in tutta risposta avvolse le ali intorno a lei e la stinse con tutta la forza che possedeva, era inutile mentire, si era terribilmente preoccupato quando aveva saputo di quel mangiamorte da Polly. «Così tu sei Hermione Granger.» affermò una volta scioltasi dall' abbraccio di Draco squadrandola dall'alto verso il basso. Non ne era estremamente felice anzi il contrario. Aveva davvero sperato che la compagna di suo figlio fosse una purosangue e che il nobile casato dei Malfoy restasse intatto, ma lei era l'unica che poteva tenerlo in vita perciò cercò di mostrarsi cordiale nei suoi confronti. «Sì Signora Malfoy sono io. Per me è un piacere conoscerla» disse la Grifondoro sorridendo e avvicinandosi alla donna per poter stringerle la mano ma prontamente lei si scostò facendo una veloce smorfia con il viso. Il sorriso sul volto di Hermione si spense immediatamente e il silenzio sceso in Sala fu agghiacciante. Draco ancora trasformato osservava la scena con un miscuglio di emozioni che non riusciva a controllare, percepiva la sua tristezza e il suo dolore e questo gli fece male. -Granger- la ragazza scosse la testa nella sua direzione e sorrise leggermente. "Non fa niente Draco, davvero. Insomma me lo aspettavo un po' ma fa comunque male non essere accettata da quella che è la madre del mio futuro marito" -Non devi sentirti sbagliata, siamo noi purosangue ad essere cresciuti con ideali stupidi ed inutili come quello della nostra superiorità- "Non dire cose che non pensi solo perché vuoi aggiustare le cose, non sono stupida." -Penso ogni singola parola di ciò che ho detto.- la fermezza con cui aveva detto quelle parole la fece sorridere e incurante di Narcissa e gli altri corse tra le sue braccia e lo baciò.











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No One Here Gets Out Alive|| DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora