Capitolo 4

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Collaboration

Inutile dire che la mattina seguente a scuola tutti sapevano che Hermione Jean Granger aveva difeso i Serpeverde e non erano per niente contenti nella sua casa tanto da iniziare ad organizzarle degli scherzi per potersi vendicare. Quando provò ad aprire il suo inchiostro, per la lezione di Artimanzia, questo le schizzò tutto sulla camicetta macchiandola inevitabilmente, la stessa cosa successe durante l'ora di Difesa Contro Le Arti Oscure ma la professoressa McLuger a differenza della Vector era intervenuta facendosi raccontare il perché di quello scherzo.
«Ah capisco. Ma non eravate voi Grifondoro quelli che giravano per il mondo magico decantando la giustizia? Beh mi dispiace dirlo, ma ciò che ha fatto la Signorina Granger è perfettamente coerente con i valori della sua casa mentre quello che state facendo voi, beh non vi fa onore.» i ragazzi rimasero tutti in silenzio provando parecchia vergogna per quanto accaduto in quella giornata, Hermione invece guardava il suo ragazzo che non aveva fatto niente per difenderla o tranquillizzarla, niente di niente.
Usciti dalla classe i ragazzi si scusarono con la Caposcuola e Ronald provò a baciarla senza successo dato che lei si spostò.
«Hey che succede?» chiese accarezzandole una guancia mentre lei lo guardava male.
«Non hai fatto niente, loro mi facevano scherzi e tu non hai fatto niente! Bel fidanzato, complimenti.» lasciò il rosso da solo camminando verso la biblioteca.

Ginny Weasley era esausta, tutte le ragazze della scuole le facevano continuamente domande su Harry, non ne poteva più.
«Hey Ginevra!» la voce di un ragazzo la fece voltare di scattò e si trovò a pochissima distanza da una cravatta verde argento.
«Zabini, da quando mi chiami per nome?» chiese Ginny alzando lo sguardo per poterlo guardare negli occhi.
«Da quando tuo fratello mi ha quasi spaccato il naso.» rispose indicando il livido che faceva capolino sul suo viso.
«Mi dispiace per quella rissa e per quello che ha detto.» rispose sincera la rossa allungando la mano e sfiorandogli il naso.
«Non preoccuparti, infondo sapevamo che le persone non avrebbero capito.»continuò il moro sollevando le spalle e osservando la rossa che lo guardava confusa.
«Sapevamo perfettamente che saremmo stati attaccati, soprattutto Draco ma comunque siamo qui, dimostriamo di tenerci no?»
«Dimostrate di essere stupidi, insomma, sapete di aver combattuto per le persone sbagliate eppure siete ancora qui...»
«Ma tu sai chi o cosa ci ha portato a combattere dalla parte sbagliata?»
La ragazza non rispose.
«Appunto.» disse secco prima di voltarle le spalle e andarsene via dimenticandosi ciò che voleva chiederle. Proprio come tutti gli altri lei li giudicava.

Ogni volta che camminavano lungo il corridoio le ragazze si giravano a guardarli sospirando estasiate, Harry era stufo di ciò mentre a Ronald piaceva terribilmente.
«Siamo idolatrati dalla maggior parte delle ragazze, è fantastico. Possiamo avere chiunque!» esclamò dando una pacca sulla spalla al suo migliore amico.
«Avere chiunque!? Ron! Sono fidanzato con tua sorella, e tu con la mia.» esclamò contrariato mentre il rosso lo guardava confuso.
«Lo so questo, ovviamente scherzavo. Ti vedo un po' nervoso tutto bene?» chiese scendendo le scale che portavano ai sotterranei.
«Ho visto Ginny e Zabini nel corridoio prima...» disse mentre l' animale nel suo petto ringhiava furioso.
«Hey amico, Ginny ti ama, secondo me sei solo geloso.» disse semplicemente Ronald passandogli la mano tra i capelli corvini.
«Non sono geloso!» esclamò arrossendo e spintonando il ragazzo accanto a lui.
«Ma che coppietta carina!» Daphne Greengrass, una ragazza dell'ultimo anno di Serpeverde stava poggiata al muro dell'aula pozioni in attesa dell'inizio delle lezioni.
«Cosa vuoi Greengrass.» sibilò scontroso Harry serrando i pugni lungo i fianchi.
«Non fare così Potter, non vorrei mai che la vena del tuo collo scoppiasse facendoti cadere rovinosamente a terra...»
«Non sei simpatica Serpe!»
«Wow Weasley ora sì che sono offesa»
«Ci spieghi cosa vuoi oppure preferisci fare da tappezzeria!?» sibilò Harry incrociando le braccia al petto e guardandola di traverso.
«Potter sta calmo, mi stavo solo annoiando, non importunerei mai il Salvatore del mondo Magico senza un motivo valido.»
«La tua noia è un motivo valido?»
«È un motivo valido per me!»
«Harry lasciala stare, andiamo a sederci e aspettiamo Hermione.» poco dopo la classe si riempì e un eccitato Lumacorno cominciò la sua lezione spiegando gli effetti della pozione di Mandragola che loro stessi avevano conosciuto durante il secondo anno quando la professoressa Sprite e Madama Chips avevano curato le persone pietrificate dal Basilisco. Quella mattina però i ragazzi erano parecchio distratti infatti Lumacorno tolse una marea di punti a ognuno di essi.
«Totalmente assurdo, ragazzi cosa vi sta succedendo?» i ragazzi non risposero così dopo altri venti minuti al vento Lumacorno decise di far finire la lezione e lasciare liberi i ragazzi.

«Albus non credo che funzionerà.» disse Minerva McGrannit guardando il quadro dell'ex preside che aveva davanti.
«Minerva, sono convinto che il ragazzo abbia bisogno di una spinta in più per poter andare avanti. Sai quando eravamo nella torre d'astronomia stava per abbassare l'arma e accettare il mio aiuto. Fidati di me.» disse l'anziano uomo seduto su una sedia nella grande cornice mentre la donna annuiva pensierosa.
«Ma non capisco perché debba farlo collaborare con la Signorina Granger!»
«La Signorina Granger è l'unica dei tre che potrebbe stare accanto al Signorino Malfoy senza farsi istigare troppo, insomma, i Signori Potter e Weasley sono troppo impulsivi, avremmo un duello ogni due giorni e non mi sembra il caso.»
«Capisco Albus...farò come dici.»
Finita la conversazione preparò le ronde facendo combaciare le diverse casate insieme, ci sarebbe stata una grande litigata il mattino seguente, ne era più che certa.

Come previsto i ragazzi non furono per niente entusiasti della nuova idea per la collaborazione delle case, ovviamente i Serpeverde erano quelli meno d'accordo.
«Non voglio dover passare più tempo del necessario con i Weasley, mi attaccano le pulci» disse Pansy Parkinson guardando di traverso Ronald che in tutta risposta la guardò male. La lezione di Trasfigurazione quella mattina sarebbe decisamente saltata e la McGrannit maledisse in tutti i modi Silente.
«Signorina Parkinson la prego di moderare i termini. Si tratta solo di ronde e progetti da effettuare insieme, cose che non richiederanno più tempo del necessario.»
«Professoressa lei ci odia, vero!?» chiese disperato Dean Thomas poggiando entrambe le mani al lato dei banchi.
«No, non vi odio. Ragazzi i fogli che avete lì sul banco vi riveleranno l'identità del vostro compagno.» non ebbe il tempo di finire che i ragazzi afferrarono i fogli e iniziarono a protestare.
«Lei è folle! Io con la Mezzosangue non ci voglio stare!» la voce di Draco Malfoy superò le altre, la McGrannit sbuffò.
«Signor Malfoy, non ho scelto io le coppie, o meglio non da sola, il quadro di Silente mi ha aiutata e siamo giunti alla conclusione che nessuna collaborazione sarà fruttuosa quanto la vostra.» Hermione aveva ancora lo sguardo sul foglio e un groppo alla gola che le impediva di parlare o respirare adeguatamente.
«La prego, no» sussurrò soltanto alzando lo sguardo verso la donna che ricambiò con un tenue sorriso.
«Mi dispiace questo è quanto.»

No One Here Gets Out Alive|| DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora