Le direttive della McGranitt erano semplici, Hermione non doveva mai essere lasciata da sola, lei era l'arma fondamentale per tenere Malfoy dalla loro parte, ovviamente però nessuno doveva sapere o accorgersi che era lei la sua predestinata oppure sarebbe stata doppiamente in pericolo.
Daphne Greengrass aveva decisamente perso il conto delle ore stando china sul libro di storia della Magia, Ruf aveva assegnato loro una quantità esagerata di esercizi e ormai a metà lavoro tutto ciò che voleva fare era alzarsi e infilarsi nel bagno dei prefetti.
Il live rumore di una sedia che veniva spostata le fece alzare il viso facendole incontrare due occhi verdi che la guardavano divertiti.
«Ti verrà la gobba a furia di stare in quella posizione» sussurrò Harry tirando fuori il suo libro e ghignando leggermente. Continuò a fissarlo sollevando un sopracciglio prima di roteare gli occhi al cielo e riprendere il suo studio.
«La mia schiena è molto più forte della tua Potter!» esclamò con un lieve sorriso in volto, adorava stuzzicarlo ci trovava molto divertimento ed era decisamente qualcosa si cui aveva bisogno in quel momento.
«Stai perdendo lo smalto Greengrass, neanche gli insulti ti riescono più» ridacchiò leggermente lanciando un occhiata a Madame Prince che si trovava dall'altro lato della biblioteca ad inveire contro un povero ragazzino del primo anno che aveva per sbaglio fatto cadere un libro a terra rovinandone la copertina.
«Semplicemente la mia testa non ha voglia di pensare ad insulti per uno come te.» doveva essere una frase cattiva e priva di qualsiasi nota ironica ma non fu così, tant'è che Harry rise ancora scuotendo la testa e poggiando una pergamena proprio accanto al suo libro.
«Inizia a prendere appunti Green. Penso che ti saranno molto utili in futuro» la ragazza sgranò gli occhi e lo guardò attentamente prima di cambiare velocemente espressione e fulminarlo sul posto.
«Credo proprio che saresti stato bene tra i Serpeverde Potter.»
«Il cappello parlante la pensava esattamente come te. Io no.»
«Beh è un vero peccato.» sussurrò riabbassando lo sguardo concentrandosi completamente sul libro.Aveva fissato il soffitto per tutta la notte continuando a pensare al loro bacio, non avrebbe mai pensato di dirlo ma Malfoy la intrigava parecchio.
Era stato un errore? Forse.
Se n'era pentita? Assolutamente no.
Si erano lasciato trascinare dal momento, entrambi emotivamente deboli e stanchi ma l'idea di ripetere non turbava nessuno dei due, infondo un giorno si sarebbero dovuti sposare volenti o nolenti. Decise di staccare il cervello e dedicarsi completamente alla mattinata scolastica che li attendeva, sembrava tutto tranquillo all'inizio ma la voce di Seamus Finnegan attirò l'attenzione della Sala Grande durante il pranzo.
«Hanno attaccato un'altra famiglia babbana i mangiamorte, hanno lasciato il marchio sulla porta di casa.» il parlottio che si alzò fu incredibile, Hermione si girò verso i suoi amici prima di portare velocemente lo sguardo su Draco che dall'altra parte del tavolo sembrava parecchio turbato.
"Stai bene?"
~Queste notizie sui mangiamorte peggiorano solo le cose.~
"Sta calmo, nessuno se la prenderà con te"
~Sei così ingenua Granger~
Come non detto...
«Malfoy hai qualcosa a che fare con i tuoi amichetti?» la voce di McLaggen raggiunse le sue orecchie infastidendolo pesantemente.
«Perché non fai un favore al mondo e smetti di respirare?» commentò perfida Daphne mettendo una mano sul ginocchio di Draco cercando di tranquillizzarlo.
«Uh sei una delle nuove puttane di Malfoy Greengrass?»
«Smettila McLaggen, la guerra è finita e tu sei un idiota.» la voce di Harry Potter si alzò nella Sala facendo calare un gelido silenzio colmato solo dallo scoppiettio del fuoco nelle colonne ai lati della stanza.
«Stai scherzando? Hai combattuto Colui-che-non-deve-essere-nominato e i loro genitori e ora li difendi?» Ron afferrò il braccio di Harry cercando di farlo sedere al tavolo e farlo stare zitto ma la cosa non stava funzionando, per niente.
«Non hai nemmeno il coraggio di usare il nome di Voldemort e chiedi giustizia contro persone che non hanno colpa. Questo non è coraggio, non è potere, è vigliaccheria McLaggen. Bisogna sempre vedere quello che c'è dietro una scelta prima di giudicarla, non crederti migliore di loro perché fidati non lo sei.»
Daphne guardò il Grifondoro sorridendo leggermente e Blaise osservandola sogghignò.
«Qualcuno si è preso una cotta per il nuovo eroe eh!?» disse avvicinandosi al suo orecchio lanciando un veloce sguardo intorno a loro.
«Sta zitto idiota!» Mormorò abbassando leggermente lo sguardo sferrandogli una gomitata sullo stomaco.
«Pensa alla tua bella dai capelli rossi.» continuò facendo sputare a Draco il succo di zucca che stava bevendo.
«La tua chi?» chiese voltandosi verso il moro che fulminò con lo sguardo la ragazza.
«Io e Ginevra ci siamo baciati...un paio di volte» ammise guardando l'amico che sembrava confuso.
«Tu e la piattola...»
«Tu e la Granger...»
«Non per mia scelta idiota!»
«Blaise smettila!»
«Tu pensa a Potter!»
«San Potter, Daph!?»
«Blaise!»
«Draco!»
«Daphne!»
«Ragazzi!» la voce di Theo li fermò dal discutere, si voltarono tutti e tre a guardarlo
«smettetela di fare gli idioti. I mangiamorte ti stanno cercando Draco, a meno che tu non voglia finire spiaccicato sotto l'eccesso di magia nera come una fottuta formica attiva quel cazzo di cervello e cerca una soluzione per proteggere te stesso e la tua bella Grifondoro.» sussurrò arrabbiato lanciandogli uno sguardo di fuoco che li fece immediatamente riflettere. Effettivamente non poteva credere alle sue orecchie, Theo aveva detto qualcosa di sensato dopo anni e anni...il mondo stava cadendo a pezzi.
STAI LEGGENDO
No One Here Gets Out Alive|| Dramione
Fiksi PenggemarUna Dramione ambientata durante il settimo anno ad Hogwarts. La guerra li aveva cambiati e segnati tutti, nessuno era più in grado di tornare ad essere quello di prima. Questa volta però i ragazzi che torneranno a scuola dovranno affrontare molte s...