Can I have this dance? - 9

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La musica rimbombava prepotente dentro la Stanza Delle Necessita che sembrava un vero e proprio locale e non una sala dentro una scuola.
Sul lato sinistro della Sala vi erano sei lunghi tavoli stracolmi di cibo e bevande dai vari colori, era difficile dire quali fossero alcolici e quali no, mentre sul lato destro facevano capolino divani e poltrone in pelle nera posti intorno a dei tavolini bassi e in vetro.
Le luci cambiavano colore a seconda del ritmo musicale e alcuni ragazzi facevano scoppiettare qua e là dei fuochi d'artificio in miniatura dei fratelli Weasley, ballavano come matti al centro della sala e Draco Malfoy sorrideva soddisfatto, adorava quando le feste dei Serpeverde andavano per il meglio.
La porta si aprì catturando la sua attenzione e quando vide i quattro Grifondoro entrare sogghignò facendo cenno a Blaise di seguirlo, si alzarono dal divano lasciando il bicchiere ormai vuoto lì sul tavolo e camminarono verso i nuovi arrivati.
«Che onore, il trio dei miracoli più uno sono qui!» esclamò Draco facendo scorrere lo sguardo su tutti e quattro soffermandosi più del dovuto sulla Mezzosangue.
«Ginevra, è un piacere averti qui.»
«Ciao Blaise.»
Harry notando quel semplice scambio di battute strinse forte a se' Ginny e senza degnare di parola le due serpi la portò al tavolo dei drink.
«Granger buon compleanno!» esclamò Blaise ricordandosene poco dopo facendola sorridere e arrossire allo stesso tempo.
«Ti ringrazio Zabini, vado da Ginny» disse poi rivolta al rosso che annuì e fece per seguirla ma Draco prese la sua bacchetta e con un lieve movimento del polso fece in modo che i lacci delle sue scarpe si legassero fra loro facendolo inciampare e sbattere il mento sul pavimento.
«Ah Lenticchia dovresti stare più attento a dove metti i piedi.» scoppiò a ridere e si allontanò da lui andando a prendere un altro bicchiere di FireWhisky prima di tornare alla sua postazione precedente.
Harry Potter al tavolo dei drink cercava qualcosa di poco alcolico da poter bere con Ginny ma a quanto pare non era nello stile dei Serpeverde mettere qualcosa di semplice in un tavolo per una festa.
«Potter non abbiamo fatto in tempo a mettere le bevande per bambini, se vuoi però lì c'è dell'acqua» la voce di Daphne Greengrass gli arrivò alle orecchie facendolo voltare verso di lei, era leggermente più bassa di lui dato che portava comunque i tacchi ed era avvolta da un semplice abito nero attillato che le donava particolarmente.
«Sai Greengrass penso proprio che non siano affari tuoi quello che bevo o non bevo.» rispose stizzito prendendo del succo di zucca corretto per poi voltarsi nuovamente nella direzione della bionda che sorrideva leggermente.
«Hai completamente ragione Potter, ma se volessi vederti ubriaco beh allora sarebbero affari miei sapere quello che bevi no?»
«Perché mai vorresti vedermi ubriaco!?» non riuscì a sapere la risposta dato che Ginny gli si era avvicinato dicendogli che lei ed Hermione sarebbero andate a ballare in pista da sole.
Quando si girò per ottenere risposta vide la ragazza camminare verso la pista da ballo e cominciare a muoversi sensuale vicino a Pansy Parkinson, doveva ammettere che la bionda era bellissima, se non fosse stato fidanzato e se lei non fosse stata una Serpeverde ci avrebbe anche provato.
Nel frattempo dall'altro lato della sala Blaise e Draco seduti sui divani a bere osservavano due ragazze che da poco si erano unite alla massa di gente che ballava: La Granger e La Weasley.
Dovevano ammettere che le due ragazze erano decisamente belle quella sera, Blaise era troppo preso dai capelli della rossa che si muovevano sempre più freneticamente mentre Draco si era preso la briga di osservare la Caposcuola completamente, guardò le gambe perfettamente fasciate nelle calze, la gonna che lo privava della vista dei suoi fianchi e la maglia che le aderiva perfettamente al busto mettendo in evidenza il seno piccolo e sodo, dovette ammettere con rammarico che la Mezzosangue era bella, nonostante il rovo che lei chiamava capelli e i dentoni che adesso erano completamente spariti.
Continuava a fissarla, era rigida, non era completamente a suo agio e lo vedeva bene, la Weasley sembrava essersene accorta perché le afferrò le mani e l'esortò a muoversi con più disinvoltura, la ragazza prese a seguire divinamente i movimenti della rossa tant'è che Draco si bloccò con il bicchiere a mezz'aria troppo preso dall'osservare la piccola Mezzosangue che danzava proprio lì davanti a lui, l'attirava come una luce attira le falene, non poteva ancora spiegarsi il motivo ma sentiva un bisogno impellente di avvicinarsi a lei.
Blaise e Draco si lanciarono uno sguardo eloquente e dopo aver terminato il contenuto del bicchiere si alzarono diretti dalle due Grifone che quando se li trovarono accanto smisero di ballare e li guardarono. La mente di Draco era leggermente annebbiata da tutto l'alcol che aveva bevuto e non riusciva a tenere a freno la sua lingua.
«No Granger, continua a ballare eri decisamente un bello spettacolo.» la ragazza non sentì ironia nella sua voce ma assottigliò comunque il suo sguardo cercando di capire le intenzioni del biondino che aveva difronte.
«Malfoy che vuoi?»
«Mi concedi un ballo Granger?»
La ragazza strabuzzò gli occhi e si guardò intorno per cercare la fregatura del momento ma quando il ragazzo le afferrò le mani attirandola a se' ed esortandola a muoversi dimenticò tutto.
«Perché?» chiese guardandolo negli occhi grigi che la scrutavano da quando era entrata in quella stanza.
«Volevo constatare la tua bravura nel settore ballo, devo dire che non te la cavi eccessivamente male»
«No, Malfoy perché hai fatto quello che hai fatto?»
Il biondo s'irrigidì e si allontanò da lei guardandola con sdegno.
«Avevamo detto che non ne avremmo più parlato!»
«Ho il diritto di sapere!»
«Non è vero!»
Avevano alzato il tono di voce e molti ragazzi lí intorno si erano voltati a guardarli, Draco senza degnarli di uno sguardo uscì dalla Stanza e camminò spedito verso il dormitorio Serpeverde.
La riccia imperterrita lo seguì bloccandolo nel bel mezzo del corridoio al quinto piano.
«Ho letto della tua famiglia sai? Sapevi che i tuoi antenati parlavano ed interagivano con i babbani?»chiese con il suo solito tono petulante da miss so-tutto-io che fece alzare gli occhi di Draco al cielo.
«Sì Granger, ne ero a conoscenza.» rispose provando a superarla senza successo.
«Perché tu ti comporti così allora?»
«Così come? Non mi sembra che ti stia lontano, stavo ballando con te poco fa! Dannazione non capisci niente»
«Continui a chiamarmi Mezzosangue, continui a trattarmi come un essere inferiore e privo di qualsiasi senso in questo mondo! Un ballo Malfoy non cambia questo!»
Aveva il fiatone per via della sfuriata che gli aveva riservato, Draco stava per rispondere quando la gatta di Gazza cominciò a miagolare stridule e i due ragazzi dovettero cominciare a correre per poter allontanarsi velocemente da lì. Il biondo aprí una piccola porta in legno e vi entrò tirandosi dietro la ragazza e chiudendosi dentro quel minuscolo sgabuzzino pieno di scope, secchi e muffa.
«Che div-
«Zitta»
Il posto dove erano nascosti era troppo stretto tant'è che i due ragazzi si trovarono attaccati l'un l'altro e i loro respiri si mescolavano tra loro, ad Hermione sarebbe bastato mettersi sulle punte per poter sentire le labbra del Serpeverde sulle sue ma a quel pensiero arrossì furiosamente. Respiravano affannosamente e i seni di Hermione sfioravano il petto di Draco ad ogni impercettibile movimento.
«Hai sentito qualcosa tesoro mio?» la voce del custode li raggiunse facendogli trattenere il respiro i passi di Gazza rimbombavano nel corridoio e quando si fecero più lievi capirono che stava andando via, non si era accorto della porta e meglio ancora, non si era accorto di loro.
«Te l'ho detto Granger, quello che è successo non cambia me e non cambia te» disse ricominciando il discorso che avevano interrotto poco prima.
«Allora perché volevi ballare con me?» chiese sollevando leggermente la testa e guardandolo negli occhi.
«Per poter vedere la faccia infastidita di lenticchia questo e altro» aprí leggermente la porta dello stanzino e uscì controllando che non ci fosse nessuno.
«Io non ti capisco»
«Non devi infatti»
Camminò verso le scale che portavano al sotterraneo e andò via, lasciandola ancor più confusa di prima.

Un bacio. Era stato solo quello, uno schiocco di labbra dettato dall'alcol, nient'altro. Se lo ripeteva da quasi mezz'ora, Theo non poteva aver baciato Pansy Parkinson, non l'avrebbe mai fatto da sobrio, o almeno cercava di convincersene. Era indubbiamente una ragazza carina ma il suo essere ottusa e petulante lo disturbavano e parecchio. Stava camminando lungo il corridoio barcollando un po' mentre cercava una risposta a quello che era successo, che in fondo non era nulla di significativo, anzi per quanto aveva bevuto era convinto che il giorno dopo avrebbe completamente dimenticato ogni cosa, ma sarebbe davvero successo?

No One Here Gets Out Alive|| DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora