Threats - 30

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Le lezioni erano terminate da un paio d'ore ed Hermione aveva deciso di chiedere a Draco di vedersi nella Stanza Delle Necessità per parlare un po' di quello che era successo il giorno precedente, quando la vide le parole di Blaise gli rimbombavano in testa ed era assurdo, non riusciva più a capire se fosse il suo lato Veela a volerla o no, era tutto un fottuto casino.
«Mi dispiace per la reazione di mia madre» disse non appena si sedettero sul divano davanti al caminetto acceso.
«Non preoccuparti, la comprendo. Insomma siete cresciuti con un ideale preciso e trovarsi ciò che si é sempre odiato in casa accanto al proprio figlio non deve essere facile.» Draco annuì e allora il silenzio calò nuovamente tra di loro.
Era una strana sensazione quella che i due provavano, da una parte volevano stare insieme e continuare a parlare, dall'altra erano abbastanza in imbarazzo nel fare una cosa del genere.
«Quando l'anno scolastico termina ti andrebbe di venire con me in Australia?» chiese di getto Hermione mordendosi il labbro in attesa di una sua risposta, il biondo si voltò ad osservarla confusa.
«In Australia? Perché?» chiese di getto allungando un braccio sul divano.
«I miei genitori...ho cancellato loro la memoria e non posso più restituirgliela, vorrei poter andare in Australia per poterli rivedere, capisci?» Draco restò bloccato qualche secondo ad osservarla, più passava il tempo più si rese conto di quanto forte e coraggiosa era la donna che gli stava accanto e si rendeva sempre più conto che non sarebbe mai stato tanto grande e coraggioso come lei. Per la prima volta in tutta la sua vita il biondo provò una forte ammirazione per qualcuno che non facesse parte della comunità purosangue e questo ancora una volta lo destabilizzò. Senza potersi trattenere Draco le afferrò le mani e la tirò verso di lei facendola salire su di lui a cavalcioni e sorrise guardandola arrossire, avvicinò le labbra alle sue e la baciò teneramente per farle capire che sarebbe andato con lei ovunque senza contestare, la ragazza lo capì e si strinse a lui rendendosi conto che qualcosa per il serpeverde lo provava e anche forte, si stava innamorando di lui e questo la rendeva felice e preoccupata allo stesso tempo, cosa poteva fare adesso? Ma soprattutto lui l'avrebbe amata allo stesso modo? Aveva terribilmente paura di scoprirlo o addirittura di chiederglielo.

Daphne stava sdraiata sotto le lenzuola rosse del dormitorio dei Grifondoro tra le braccia del sopravvissuto che la teneva stretta a se' e sorrideva sornione in direzione del soffitto. Harry non si era mai sentito bene come in quel momento e ne era estremamente grato, la bionda sorrise e si accoccolò molto di più a lui. Il ragazzo la guardò sorrise e le stampò un bacio in fronte. «Sei bellissima Daphne» le sussurrò all'orecchio facendola arrossire leggermente. «Smettila scemo» «Ho fatto arrossire la regina di ghiaccio, quanti punti guadagno?» la serpeverde rise e gli diede un piccolo schiaffo sulla spalla che lo fece ridere. «Ehi piano così mi uccidi» sussurrò fingendosi ferito facendola ridere di gusto, l'atmosfera fu rovinata però da Ronald Weasley che spalancò la porta della loro stanza entrando dentro come una furia e quando vide la serpeverde coperta dall' amico si innervosì ancora di più. «Cosa ci fa lei qui?» chiese indicando la ragazza che nel frattempo gli lanciava occhiatacce fredde e distaccate. «Ron, è la mia ragazza, è normale che passi del tempo con me.» il viso di Harry si sollevò velocemente verso l'alto in senso di sfida, cercando di fargli intuire di non continuare la discussione perché sicuramente non sarebbe finita bene. «Non mi importa, deve andarsene. Lei è una serpe non è una Grifondoro, non può stare qui.» affermò arrabbiato puntando un dito teso verso di loro e poi verso la porta, Harry nel frattempo aveva indossato i pantaloni e si era alzato in piedi camminando verso di lui. Ron sostenne il suo sguardo e rimase immobile vedendo la reazione dell'amico.
«Vattene fuori di qui Ron.»
«È la mia stanza Harry.»
«Harry non preoccuparti, me ne vado. Ci vediamo dopo» disse Daphne completamente vestita dandogli un lieve bacio sulla guancia e uscendo velocemente da quel dormitori.
«Qual è il tuo problema?» chiese il rosso scuotendo la testa prima di buttarsi a peso morto sul letto.
«Il mio problema!? Ron sei tu che non accetti le nostre relazioni e non ne hai motivo, sono scelte nostre, noi siamo felici. Accettalo.» indossò il maglione e senza attendere una sua risposta uscì dalla stanza.

Draco Malfoy rientrò sorridendo nella sua camera nel dormitorio Serpeverde convinto di potersi fare una doccia prima di dover andare a cena ma sfortunatamente la fortuna non era dalla sua parte.
Astoria Greengrass si trovava seduta sul suo letto e l'osservava melliflua, il biondo non capiva perché lei fosse lì ma non ebbe neanche il tempo di parlare che due labbra si posarono velocemente sulle sue cancellando il sapore della sua Mezzosangue la rabbia gli fece spingere la ragazza lontano da se' e in poco tempo la biondo si ritrovò due occhi neri puntati nei suoi.
«Oh Draco. Tu e io saremmo perfetti insieme, lascia andare quella schifosa Sanguesporco-»
«Non osare nominare Hermione davanti a me, Greengrass.» sibilò arrabbiato bloccandole le parole in gola.
«La chiami per nome adesso!?» esclamò furiosa aggiustandosi i capelli cercando di riacquistare contegno.
«Bene Malfoy. Non volevo arrivare a tanto ma mi stai costringendo a farlo, se non lascerai quella sudicia Mezzosangue per me, io stessa farò in modo di farla sparire dalla circolazione, magari potrei andare in Australia dai suoi cari genitori, potrei ucciderli e vederla struggersi dal dolore-»
«Se osi avvicinarti a lei o ai suoi genitori ti ammazzo con le mie stesse mani.»
«-potrei farmi aiutare da qualche mangiamorte che reclama vendetta e farle fare la stessa fine dei Signori Paciock. La scelta è tua Dray.»
«Tu stupida ragazzina osi minacciarmi!?»
«Non io, Alexis.»
E detto questo uscì dalla porta a testa alta e soddisfatta come mai in vita sua.

No One Here Gets Out Alive|| DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora