Prologo

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Autunno 841

Era un giorno freddo, piovoso. L'acqua cadeva dal cielo come a voler fare dei territori interni alle mura un pantano unico. Il fiume era esondato due volte. In quei giorni, tutti i ragazzi di oltre tredici anni che lo desiderassero si sarebbero arruolati al corpo cadetti per entrare a far parte di una delle divisioni dell'esercito.

Taylor Brown guardava la fattoria dall'interno della sua casa, aveva espresso più volte il desiderio di abbandonare quella vita accanto al Wall Maria e unirsi al corpo di guarnigione. Ogni volta i suoi fratelli maggiori e i suoi genitori le ridevano in faccia.

-Chi vuoi che prenda un nano come te nel corpo di guarnigione?- esclamava Jason, suo fratello maggiore.

-Pensi davvero che io ti lasci andare quando qui alla fattoria c'è così tanto da fare!- le gridava suo padre dopo aver sbattuto il bicchiere di vino sul tavolo.

-Se ti unisci a quella gente non diventerai altro che un'ubriacona come tuo padre!- le gridava sua madre con le lacrime agli occhi.

Quella notte era la sua ultima possibilità per scappare, aveva elaborato il suo piano. Appena suo padre fosse collassato sul divano dopo la bevuta serale col corpo di guarnigione, sarebbe uscita dalla finestra, avrebbe preso il cavallo più veloce, quello di suo fratello Michael. Dopo aver passato tutta la notte a cavalcare avrebbe raggiunto il campo di addestramento reclute appena a sud del distretto di Trost. 

La borsa con quei pochi vestiti che possedeva, tutti quelli smessi dei suoi fratelli, il mantello da viaggio di sua madre e una piccola borraccia con due razioni si trovavano sotto il suo letto. Era già vestita sotto la coperta, fingeva di dormire ma restava sull'attenti per non perdersi il rientro del padre.

Faceva rigirare in mano un anello che aveva trovato quella mattina nel fango. Era di metallo, liscio, senza simboli. Se lo infilò al dito, aveva deciso di portarlo con sé.

Le luci erano tutte spente da un pezzo e la pioggia si cadeva pesantemente sul tetto quando Taylor udì suo padre rientrare in casa e sbattere la porta. Aspettò qualche istante che si addormentasse poi si alzò dal letto, legò ben stretta la sacca al suo petto, come per formare una tracolla e poi cercò di aprire il più silenziosamente possibile la finestra della sua camera.

Atterrò su un mucchio di paglia accanto alle stalle. Afferrò una mela e la porse al cavallo nero dalle chiazze bianche del fratello. Lo sellò rapidamente e partì.

Probabilmente si sarebbe ammalata dopo aver cavalcato tutta la notte sotto la pioggia però non si arrese. Si fermò solo una volta a metà strada per far bere il cavallo e mangiare qualcosa.

Il sole era sorto da poco quando Taylor arrivò al distretto di Trost, dove vide dei soldati del corpo di guarnigione fuori dal palazzo da cui sarebbero partiti i carri per il campo reclute.

Smontò da cavallo, lo fece bere e gli diede l'ultima mela me poi dargli due pacche sul dorso.

-Torna a casa, Michael ti starà aspettando, dì che non sentirò la loro mancanza- disse la ragazza al cavallo prima che quello partisse. 

La ragazza si avvicinò all'edificio e ci entrò rapidamente. Vide altri due soldati che parlavano sistemando delle scartoffie.

-Salve, sono ancora in tempo per entrare nel corpo cadetti di quest'anno?- chiese arrivando dai soldati.

-Le iscrizioni sono aperte fino a mezzogiorno, il prossimo carro per il campo parte tra mezz'ora- disse uno dei due soldati sedendosi al tavolo.

-Bene- rispose Taylor sorridendo. 

Dopo aver risposto alle domande per l'ammissione, la ragazza uscì dalla stanza e montò sul carro. Ce l'aveva fatta, era iscritta al corpo cadetti, ora neanche suo padre avrebbe potuto costringerla a tornare alla fattoria.

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