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prologo.

Non sono bionda, i miei capelli non sono paragonabili alle sfumature del grano in estate. Non sono nemmeno rossa, i miei capelli non attirano l'attenzione quando cammino per strada. I miei occhi non sono azzurri, nessuno potrà mai dire si essercisi perso dentro e non verranno mai paragonati all'oceano, non sono nemmeno di quel verde limpido e luminoso che sembra brillare di una luce propria.

Quando era il mio turno di ricevere un po' di originalità, non so dove mi trovassi. Madre Natura ha deciso di farmi i capelli e gli occhi castani, probabilmente ha voluto dare un volto alla noia, perciò ha creato me. O probabilmente é solo colpa di quella stupida cosa chiamata genetica. Comunque sia andata, sta di fatto, che non ho nulla di speciale, ma non mi lamento. Anche le cose noiose possono essere graziose, basta solo trovare la persona che sappia vederlo.. Okay, no, forse le frasi Tumblr non mi si addicono. Sono più una da é andata così, non mi lamento.

Sarebbe stato tutto perfetto se fossi stata alta, con un fisico mozzafiato, o quanto meno invidiabile. In questo mondo costruito sulla superficialità e l'apparenza sarebbe stato okay, ma no, non ho nessuna di queste cose.

Margareth é solo Margareth.

Guardandomi allo specchio, vedo solo una piccola ragazza nascosta in un involucro di vestiti. Ma a me va bene così, non ho nulla da mostrare, per cui, non trovo un solo motivo per cui dovrei scoprirmi o mostrare di più il mio corpo.

Non ho curve che possano seriamente definirsi curve, sono inesistenti, quasi quanto la mia autostima. Se n'é andata molto tempo fa, credo.

Ma questa é una storia già sentita, sono una delle tante 17enni senza un briciolo di autostima. Quale adolescente si piace? Me lo sono ripetuta per tanto tempo.. prima di andare al liceo. E' stato probabilmente in quel momento che ho capito che forse alla gente non piacevo. Nessuno ha mai voluto pranzare con me, nessun ragazzo mi ha mai chiesto di uscire, nessuno si é mai avvicinato per un ciao, o per essere amichevole con la povera ragazza in fondo alla classe. Niente.

Nessuno si interessa, tutti per la propria strada che, ironia della sorte, non si incrocia mai con la mia.

Andando avanti, nulla é migliorato. Sempre più sola, sempre più odiata, per qualcosa che forse ho fatto, senza rendermene conto. Sono un paio di ragazze quelle che si prendono continuamente gioco di me, alludendo al fatto che non ho mai dato nemmeno il primo bacio. Mi chiamano verginella o imbranata. Non posso dargli torto, sono due aggettivi che mi si addicono alla perfezione. L'unico ragazzo con cui riesco ad avere una conversazione é mio fratello Thomas, che per qualche strana ragione é quello popolare. La sua vita sociale é la mia rovesciata completamente, il polo opposto. Sono sicura che tutti lo conoscano, e sono altrettanto sicura che almeno la metà di quelle persone non crede che siamo fratello e sorella. Le ragazze lo idolatrano, é come un Dio del sesso o qualcosa del genere, così dicono tutte quelle che si porta a letto (che tanto per la cronaca sono le stesse che sfottono me, giustamente.) Lui fa sembrare gli occhi marroni e i capelli castani meno noiosi di quello che sono, su di lui hanno un certo fascino a cui nessuna può resistere. Mi chiedo solo perché. Me lo chiedo da tanto, in realtà. La risposta? Non lo so, ho ricevuto solo porte in faccia.

Forse non uscirò mai da questo vortice che ormai gira da quattro anni. É una guerra da cui non avrò mai tregua. Quando credo di essere finalmente uscita dal mirino per un po' di tempo, é allora che mi colpiscono di nuovo, incessantemente. Non posso scollarmi da dosso tutte queste etichette.

Io non faccio nulla di male, e questo può essere preso letteralmente. Perché non faccio esattamente nulla. Sto semplicemente in silenzio, occhi spenti, come la mia voce. Apro bocca solo quando vengo interpellata e questo accade due volte in una giornata scolastica, forse. Subisco in silenzio, sicuramente é per questo che si divertono tanto a darmi fastidio, sono un bersaglio facile, non oppongo resistenza e non rispondo nemmeno alle provocazioni, una preda perfetta oserei dire. E' come se alimentassero sempre di più il fuoco, in attesa che questo bruci tutto quello che lo circonda, ma non avviene mai. L'unico incendio é dentro di me, brucia, silenzioso.

Essere come sono non aiuta decisamente. Se avessi un minuscolo residuo di autostima, forse, non inciamperei in ogni cosa che i miei piedi incontrano, non sarei così impacciata e rigida in ogni movimento. Il mio corpo risulta sempre come un tronco di legno in bilico su uno stuzzicadenti, e questo é frustrante, umiliante, mortificante.. e se esistessero aggettivi più forti di questi, probabilmente li userei.

Dato che sono una ragazza fortunata, la mia unica amica, Lottie, si é ritirata da scuola l'anno scorso.

Tutti intorno a me ridono, sono felici, la loro vita continua ad andare avanti, veloce, mentre io sono ferma al centro di questo turbinio, nella speranza di essere risucchiata dal vortice, ma questo sembra rifiutarmi, quasi fossi invisibile, inesistente. Tutti vivono quell'adolescenza che io non ho nemmeno mai conosciuto. Che vuol dire essere invitati alle feste? O.. essere corteggiata da un ragazzo? Passare una serata tra ragazze? Fare shopping? Mi mancano le piccole cose, quelle banali che servono a formare il carattere, esperienze di vita necessarie che probabilmente saranno sempre un punto interrogativo nella mia vita. Un come sarebbe stato?

Ho bisogno di un eroe che venga a salvarmi adesso, che mi travolga con forza, ma quella forza che non fa male. O forse un angelo, che mi tenga sotto la sua ala protettrice.

SPAZIO AUTRICE.

Ciao a tutteee, sono particolarmente felice hahaha e molto "orgogliosa" di questa storia.
Avevo intenzione di iniziare a caricare quando avrei avuto qualche capitolo pronto, ma non ho resistito alla tentazione di sapere cosa ne pensate.

Per me é molto importante questa seconda storia, quindi, votate e commentate. Voglio tanti pareri. Vi incuriosisce questo prologo? Cosa vi aspettate dal primo capitolo? Forzaa forzaa

Sara. x