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Sto dormendo beatamente quando qualcuno mi sveglia: è Francesca che mi sta dando dei pugni sulla spalla.

M: "Piantala!"

F: "Non so se hai capito, ma quella è Los Angeles!"

Mi riprendo velocemente dal sonno e guardo fuori dal finestrino. Non può essere vero... LA, cioè... LA! Tratteniamo il nostro entusiasmo... dopotutto siamo dentro un aereo e alcune persone stanno ancora dormendo. Sentiamo dall'altoparlante la voce della hostess che ci avvisa che tra qualche istante inizieremo la manovra di atterraggio.

L'aereo si avvicina sempre di più alla pista e, quando tocca terra con le ruote, sobbalziamo andando a urtare contro il sedile davanti... diciamo che questo atterraggio non è stato da 10 e lode, ma poco importa. L'aereo rallenta sempre di più fino a fermarsi.

Dopo aver salutato le assistenti di volo augurando loro una buona giornata, scendiamo dall'aereo e ci dirigiamo verso il ritiro bagagli per l'ultima volta; non mi sentivo più le gambe e camminare dopo quasi 14 ore ininterrotte di volo, mi fa uno strano effetto.

Mentre avviso mamma dell'arrivo, Francesca chiama Amanda, sua cugina, che ci sarebbe venuta a prendere per portarci alla nostra nuova casa.

Valigie fortunatamente recuperate (non chiedetemi il motivo, ma ho sempre il timore che qualcuno per sbaglio prenda la mia)! Ci dirigiamo all'uscita e da lontano riconosco Amanda...è cambiata tantissimo dall'ultima volta che ci siamo viste; non credevo la vita in America facesse questo effetto. Sembra uscita da una rivista di moda: non sto esagerando, somiglia a Bella Hadid.

Durante il tragitto non facciamo altro che parlare di come è andato il volo; Amanda è nata in America ma ha genitori italiani e quella parlata italo-americana che onestamente adoro. Sta studiando in un college molto prestigioso e ammiro la sua ambizione.

Entriamo nella casa e riceviamo una calorosa accoglienza; devo dire che è veramente molto spaziosa e ben arredata. Sono più o meno le 13 quando mi metto a sfare le valigie... ho portato di tutto (lo faccio per le vacanze di una settimana, figuriamoci quelle di un anno) e per fortuna ho più di un armadio a disposizione! Pranziamo qualcosa di veloce così oggi pomeriggio possiamo andare a fare un giro per la nuova città.

Prima tappa del nostro "tour": la scuola... domani sarà il nostro primo giorno e l'ansia si fa già sentire. È proprio come me l'aspettavo: classica scuola americana... speriamo almeno di trovare qualche compagno di classe simpatico. Amanda ci rassicura dicendoci che solitamente i cittadini di Los Angeles sono cordiali e solari e sempre pronti alle nuove conoscenze.

Seconda tappa: dato che è una bella giornata andiamo a fare una passeggiata sul lungomare. Ci fermiamo a fare merenda in una buonissima gelateria artigianale; mentre ci gustiamo il gelato, continuiamo la nostra camminata. Amanda nel frattempo tira fuori una cartina di Los Angeles (oddio quanto mi sento turista): ci spiega dettagliatamente dove si trovano i luoghi di maggiore attrazione della città ed io ascolto con molta attenzione. Poi Francesca prende parola e chiede a sua cugina:

F: "Posso farti una domanda?"

A: "Certo, dimmi tutto!"

F: "Qui a Los Angeles ci sono dei posti dove trascorrono il tempo i ragazzi della nostra età?"

A: "Mi prendi in giro? Questo è il posto per eccellenza! Siete già in cerca di ragazzi?"

M e F: "No, non sbagliarti. Non siamo in cerca di ragazzi; siamo arrivate da qualche ora... vogliamo solo sapere come funziona la vita qui. Vogliamo fare nuove amicizie, ma non vogliamo risultare come le sfigate italiane del gruppo."

A: "Vi capisco perfettamente! Dunque... diciamo che non c'è un posto fisso dove i ragazzi passano le giornate. La città è grande e c'è a chi piace stare maggiormente in certi luoghi rispetto ad altri: da domani mattina i cafè vicini alle scuole saranno super affollati... diciamo che con la scusa di studiare si fanno nuove amicizie e si passa il tempo a chiacchera. Se invece puntate su qualcosa per staccare dall'ambito scolastico potete andare a fare acquisti! Troverete sempre ragazzi della vostra età a fare compere... altrimenti se siete amanti del mare potete segnarvi alle lezioni di surf... ve lo consiglio, è molto divertente; se non sbaglio, se foste interessate, la scuola è da queste parti. Ultimo ma non per importanza è lo skatepark, dove ogni pomeriggio si riuniscono ragazzi di tutte le età... non fatevi problemi se non sapete andarci; anche per questo c'è una scuola. Lo skatepark migliore e più "popolato" è qui vicino; se volete possiamo arrivarci anche a piedi... saranno una decina di minuti scarsi da qui. Che ne dite?"

Io e Francesca ci guardiamo con uno sguardo complice... lo skate era sempre stata la nostra passione, solo se a Firenze ci fosse stata la possibilità di imparare.

M: "Mi farebbe molto piacere!"

F: "Anche a me!!"

A: "Bene... a questo punto direi di andare ;)!"

I dieci minuti passano prima del previsto e arriviamo in una strada un po' isolata e da lontano si inizia a scorgere lo skatepark... man mano che ci avviciniamo riusciamo a sentire le urla dei ragazzi ed il rumore degli skate che toccavano terra. Notiamo che ai margini dello skatepark ci sono delle panchine e quindi decidiamo di sederci per osservare gli artisti all'opera.

Loro non sembrano fare caso a noi, il che mi dà sollievo. Un poster rosa fluo attira la mia attenzione: "Lezioni per principianti dal lunedì al sabato; per info contattare **...". Mi giro e mi rendo conto che anche Francesca e Amanda lo stanno leggendo.

M: "E se partecipassimo?"

F: "No ma non sappiamo nemmeno come salire su uno skate... ti immagini che figurette?!"

M: "Proprio per questo voglio iniziare... altrimenti non impareremo mai!"

F: "Anche se volessimo, non abbiamo nemmeno uno skate."

Giusto, a questo non ci avevo pensato.

A: "Se volete ho un amico che li vende a basso prezzo."

Questa ragazza ha una risposta a tutto. Guardo Francesca che ancora non ha intenzione di parlare.

M: "Allora?"

F: "Chiamiamo quel numero e sentiamo quanto ci viene a costare..."

Faccio una telefonata veloce e informo subito la mia amica che il costo è di $25 a settimana.

M: "Fattibile dai!! Non dobbiamo mica continuare in eterno... è solo per avere delle basi; dipende da quanto siamo portate."

F: "Va bene, mi hai convinta :)".

M: "Ottimo! Richiamo l'istruttore e lascio i nostri nominativi."

...M: "Iniziamo domani a questo skatepark; l'orario è 4-6 pm."

A: "Beh ragazze... direi che per il primo giorno siete partite alla grande!!"

Io e Francesca ci mettiamo a ridere e con Amanda torniamo verso casa. Lungo il tragitto notiamo un supermarket e a Francesca viene l'idea di cucinare una buona carbonara stasera; prendiamo l'occorrente e giungiamo a casa.

...M: "Devo dire che è venuta proprio bene!"

A: "Adoro la cucina italiana... non sono mai riuscita a cadere nell'oblio del fast food del classico americano."

Non appena finiamo di cenare, io e Francesca andiamo in camera da letto e anche se sommerse dall'ansia e dalle preoccupazioni per il giorno seguente, in qualche modo, non so quale, ci addormentiamo.

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Finalmente ecco il secondo capitolo! Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti e se vi è piaciuto lasciate tante stelline ✨;)... alla prossima!!❤️❤️

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