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Non voglio crederci. Jamie...morto. Perso per sempre. Ed in questo preciso istante ho davanti il suo carnefice, il responsabile di tutto ciò. Evan Woods, sporco di sangue dalla testa ai piedi. Avrei dovuto immaginarlo. Come ho fatto ad essere così stupida e a fidarmi di uno come lui? Come ho potuto innamorarmi di un mostro del genere? Mi rendo conto che il disgusto che provo comprende anche la nausea verso me stessa. Amelia aveva ragione, non c'è mai stata una possibilità per Jamie. Ha perso ogni via di scampo da quando è entrato in questa villa maledetta. Maledetta come il suo custode.

- L'hai ucciso - rantolo.

Ovunque ci sia Evan, c'è morte. Distruzione. Dannazione eterna.

- L'hai ucciso.

Silenzio.

- L'hai ucciso e non hai mantenuto la parola data! Lo avevi fatto, Evan, avevi dato la tua parola, me lo avevi giurato...- singhiozzo,
- non sei stato un uomo di parola.

Mi guarda, gli occhi gelidi privi di luce. Rimane in silenzio, le labbra una linea sottile.

- Come hai potuto...- sibilo.

- Questa villa non è più sicura per te. Devi andartene - dice soltanto, guardando da un'altra parte.

- Non lo è mai stata! - esclamo, in preda alla rabbia, le lacrime mi rigano le guance, perché non posso fare a meno di fermarle, non riesco a smettere di pensare al povero Jamie e alla sua morte così ingiusta.
Jamie. Il mio caro amico, colui che si è cacciato in questa situazione per me, per provare a salvarmi dal  mostro che alla fine si è dimostrato il suo carnefice.

- Dov'è?

- Lui dov'è? - incalzo.

- Se con lui intendi dire il suo cadavere, me ne sono occupato io -  dice, il tono calmo.

Sono sul punto di vomitare.

- Credevo fossi almeno un uomo di parola, ma non vali nulla - sputo.

- Te ne devi andare -  sibila lui per tutta risposta.

Non mi muovo.

- Vattene.

È tutto così strano, come può chiedermi una cosa del genere?

- Va'! - ringhia, ed io faccio due passi indietro, sconvolta.

Sento un rumore di zoccoli in lontananza, viene da fuori.
Esco, il cielo lugubre non è altro che un perfetto contorno per la triste visione della villa bruciata.
Una macchia scura si avvicina: due cavalli dal manto nero come la notte trainano una carrozza dello stesso colore.
Attonita, salgo sul mezzo, ma una parte di me non vuole andar via. Una parte di me si ribella al pensiero che Evan sia un mostro, un assassino. Quella parte di me spera che ci sia una spiegazione diversa. Mi volto verso la villa, in cerca di Evan, ma non è lì.
Mi ha davvero lasciata andare.
La carrozza ondeggia mentre raggiungiamo i cancelli d'ingresso della villa. Appaiono arruginiti, piegati, lo sfarzo e l'oro che li rivestiva ormai persi da tempo.
I cavalli nitriscono e si arrestano improvvisamente. Mi affaccio incuriosita, ma non è Evan a trovarsi di fronte a me.
È Amelia, elegante nel suo lungo vestito rosso.

- Dove credete di fuggire, Miss Donato? - mi beffeggia, un sorrisetto le piega gli angoli della bocca carnosa.

- Mi ha lasciata andare Evan.

Solleva le sopracciglia, ma non sembra sorpresa.

- Che gesto nobile...- commenta, osservandomi.

- Avevi ragione, Amelia. Ha ucciso Jamie.

La donna assottiglia lo sguardo, qualcosa di indecifrabile le attraversa gli occhi.

- Mia cara, cosa ti aspettavi? Ti avevo avvertita.

- Hai vinto, sto lasciando la villa. Non farò più parte della vita di Evan - dico, rimettendomi a sedere.
Il viso perfetto di Amelia fa capolino, comparendo davanti il finestrino della carrozza.

- Non credi che Evan meriti di essere punito per tutti i crimini commessi? Per tutte quelle morti...per tua madre, Alice, Clara e adesso Jamie. Non puoi andartene così, non puoi permettere che i tuoi cari non abbiano un degno riscatto.

La rabbia ribolle in me, spazzando via quel briciolo di preoccupazione verso Evan.
Le parole di Amelia sono così vere, così giuste. Se solo penso a come abbia ucciso mia madre ed Alice...
Scendo dalla carrozza e fronteggio Amelia, che torreggia su di me.

- Cosa vuoi che faccia allora?

Lei sorride, tendendomi la mano.
Faccio un respiro profondo.
Svuoto la mente dai pensieri che mi si stanno affollando dentro.
Gliela afferro.

Bleeding RosesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora