Il destino pt.2

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Sanem era incredula. Cosa ci faceva il bastardo a casa sua?
Ma perché proprio lui. Si continuava a ripetere quelle parole.
'Ci conosciamo si, per mia sfortuna ! E la signorina mi deve 500 lire!

Can era incredulo tanto quanto la ragazza. Ma come c'era finito a casa sua?
Possibile che di tante persone fosse proprio lei la ragazza delle ripetizioni ?
Non era un ragazzo che credeva nel destino, nel fato, per lui erano solo mere stupidaggini.
Ma questa volta si era posto qualche quesito. Perché il destino era così crudele?
Più voleva non pensarci e più gli capitava davanti.
Un brutto gioco del fato.

'Finalmente conosco il tuo nome..Sanem vero? Io sono Can' e allungó la mano per stringere quella della ragazza, in segno di conoscenza.
La ragazza prontamente ritiró la mano.
Non voleva assolutamente stipulare nessun tipo di legame con il bastardo.

'Si ci conosciamo Emre , e ,se devo essere sincera me ne dispiace molto che è in qualche modo collegato con te!' .
Si, perché ora doveva vederlo spesso.
E captava dentro sè una sorta di felicità.
'Emre è mio fratello e abbassiamo i toni, signorina!'

Nel frattempo, dal piano superiore, scese Leyla, in prossimità di andare al lavoro. 

Si occupava di moda in una facoltosa agenzia di vestiario, la sua passione di sempre. 

Leyla era parecchio differente dalla sua sorellina.

 In primis non era portata per lo studio: aveva conseguito un diploma all'accademia di moda e si era dedicata subito al mondo del lavoro. 

Inoltre, la maggiore delle sorelle, era un ragazza sicura di se stessa, della sua bellezza e del suo modo di essere, sapeva di essere attraente e lo mostrava in ogni qualsivoglia modo. 

Emre se la mangiava con gli occhi, ne era sicura, perciò  Leyla non voleva perdere questa occasione. Si vestì di tutto punto e scese dalla camera: aveva intenzione di combinare qualcosa! 

Appena atterrata sull'ultimo gradino, notò una persona non incontrata prima. 

La scrutò con attenzione: era un bell'uomo sulla trentina, considerevolmente più alto e massiccio di Emre ma con il quale condivideva una somiglianza. 

Sarà forse il fratello? Il cugino? 

'Ah ma quanta gente! E' qui la festa?' 

Con il solito modo saccente ed ironico, Leyla s'intromise nella conversazione. 

Subitamente gli occhi di Emre balzarono su di lei.

Si, voleva conoscerla meglio.

'No, Leyla, nessuna festa...anzi questi due gentiluomini erano proprio in procinto di andarsene!'

Questo era troppo, Sanem non poteva sopportare tutto ciò. 

Ora ci si mette anche Leyla!

'Ma che dispiacere, che ne dici se rimandassimo il nostro incontro a questa sera? Ho sentito che stanno organizzando una festa al Sultan, se vi fa piacere ci possiamo incrociare lì? No? '

'Ma non credo proprio!'

'Si, va benissimo' 

Gridarono all'unisono Sanem e Emre, e tralasciando la risposta della sorella Leyla continuò. 

'Perfetto, ci vediamo alle 21 nel locale!' E poi voltandosi verso Sanem con denti stretti pronunciò tale frase: 'Tu non fare scherzi!'. 

Prese la borsetta e insieme ai due fratelli varcò la porta d'entrata, lasciando in nell'atrio una alquanto arrabbiata Sanem. 





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