lo scambio da cui iniziò tutto (Dekuxreader)

(Capitolo 12) dovrei preoccuparmi?

Countdown Natalizio? Quanti guarderanno anime anche a Natale come me? Poi mi sono resa conto che nessuno ha scritto una Sashaxreader, io ero tristissima quindi scriverò anche questa storia. LA PRIMA SASHAXREADER LA SCRIVERÒ IO. Ora vi lascio alla storia.

T/n pov

CAVOLO! Devo correre in fumetteria, o Light non mi farà lo sconto sul pesce volante che ha trovato a casa sua. Perché DEVE SEMPRE CHIAMARMI ALL'ULTIMO. Ho già il fiatone e non sono neanche fuori strada. Mi sono pure dimenticata il portafoglio e le chiavi, ho solo il telefono. Ma fortuna vuole che deve cadere mentre corro. Bene. Ehy...ma aspetta. Cos'è questo rumore? Mi giro e vedo una macchina puntare verso la mia direzione. Mi vuole investire. È lì, davanti a me. Cerco di muovermi inutilmente. PERCHÉ IN TUTTE LE STORIE, LE PROTAGONISTE CHE STANNO PER ESSERE INVESTITE VENGONO SALVATE DAL PRINCIPE AZZURRO, MENTRE A ME NEANCHE UN CANE MI CALCOLA?! E niente, morirò senza aver salutato mi madre e Deku. Sta per investirmi, quando mi alzo bruscamente tutta sudata dal letto. Perfetto, era un sogno. Uno di quelli che ti dimenticherai appena sveglia. Infatti, non lo ricordo più, ricordo solo di essere stanca per la lunga e faticosa corsa. E sapete la cosa migliore? Che oggi ho scuola, infatti è stata la dolce voce di mia madre a svegliarmi dalla cucina. Ah ah. Bel risveglio, oh. Scendo dal letto con una grazia pari a cento elefanti in calore. Una volta che ho finito di farmi una doccia veloce, mi preparo, mettendomi la divisa. Corro in cucina dopo 20 minuti dal mio risveglio, ritrovandomi mia madre intenta a preparare una poltiglia che lei chiama puré. Certo, certo, stai tranquilla mamma, quella cosa sembra un qualcosa di radioattivo. Vabbè, passiamo oltre. Dopo averla salutata con un sonoro sbadiglio, inizio ad addentare la fetta di pane con marmellata alla fragola che trovo sulla penisola di marmo scuro, collegata al piano con i fornelli, il doppio lavabo e il piano per appoggiarci altra roba. Dopo aver finito, prendo lo zaino in camera mia, con la cartellina per arte. Mi dirigo verso pa porta per uscire senza dimenticarmi le chiavi e il portafoglio, lasciando lì il telefono volontariamente, troppo faticoso cercare di nasconderlo per poterlo usare.
Saluto calorosamente mia madre, per poi andare verso la mia "adoratissima" scuola.

[...]

Eccola, bene. Vedo un assembramento di ragazzi nel cortile della scuola, intenti a parlare delle fine settimana, o cercando di copiare i compiti degli altri. Alcuni fumavano, altri cercavano di rimorchiare, mentre pochissimi ragazzi se ne stavano in disparte attendendo l'inizio delle lezioni, segnate dalla campanella. Io, stranamente, non facevo parte di nessuno gruppo di questi che ho elencato. Stavo aspettando Deku, il mio unico amico. Dopo qualche minuto, vedo una chioma verde spuntare, segno dell'arrivo del mio amico. Appena sono sicura che sia lui, gli corro incontro. Aveva un'aria stanca, lievi occhiaie intorno agli occhi, teneva la testa bassa e aveva un sorriso abbastanza spento.
Che strano, non lo avevo mai visto così.

T/n:< Dekuuuu!!!!> non mi aveva notata per colpa della vista puntata sul terreno. Infatti sobbalza appena sente la mia voce chiamarlo.
Alza la testa e subito incontro i suoi occhi, più tristi del solito. Appena mi vede accenna un altro sorriso, che viene subito ricambiato dal mio.

Deku:< T/n, ciao. Non ti avevo vista> il tono era dolce e calmo, con una nota di stanchezza.

T/n:< Ci credo che non mi hai notata, tenevi la testa bassa. Cos'è il terreno è interessante, hai scoperto qualcosa di nuovo?> ironizzio per farlo sentire a proprio agio. Inizia a ridacchiare.

Deku:< Non ho scoperto niente di interessante, in realtà.> finisce la frase con uno sbadiglio.

T/n:< Non sei riuscito a dormire per caso? Neanch'io sono così stanca il lunedì mattina. E ti dico, ce ne vuole tanto per superarmi.> non stavo scherzando. È la verità. Capendo la mia preoccupazione, nascosta dall'ultima frase, che serviva come battutina, muove le mani davanti alla faccia a destra e sinistra.