(capitolo 21) voglio un carrello

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Deku pov

M-mi stava guardando n-negli occhi. I-io n-non posso reggere più di così

[non hanno fatto niente, solo sistemato l'erezione]

E' s-stato decisamente fantastico, non mi aspettavo fosse così brava. Forse è stato suo padre, che l'ha migliorata.

non è quello a cui devo pensare, ora devo cercare un modo per poter prendere l'argomento.

Volevo veramente dirglielo, ma mi vergognavo a comparire così dal nulla e dire "T/n, ti dirò tutto!". AHHHHHHH. Perchè è così difficile rivelare il proprio passato. Lei è stato fortissima, ha avuto molta forza di volontà.

Dopo minuti interi di riflessioni, T/n entrò nella sua stanza, asciutta e vestita. Indossava i soliti vestiti larghi e comodi. Felpone che arriva fino alle ginocchia color panna, semplice, e un paio di leggings scuri, lunghi fino alle caviglie, delle pantofole carinissime a coniglio, sporche per colpa del tempo che le ha rovinate.

Stavo per parlare, quando la mia ragazza mi interruppe, iniziando un discorso a caso.

T/n:< Ti sono mai piaciuti i carrelli?>

La domanda mi aveva un po' sorpreso, cosa visibile dall'enorme punto interrogativo invisibile sopra la mia testa.

T/n:< Non lo so, ho bisogno di un carrello>

Deku:< E quando mai ti è venuta quest'idea?> iniziammo a ridere.

T/n:< Quando mi stavo asciugando, ho ripensato a tutte le volte che ho preso un carrello e a quanto sia facile rubarne uno.>

Dopo momenti interminabili di silenzio, presi parola.

Deku:< Vuoi un carrello? Avrai un carrello.>

Ora era lei quella confusa.

Deku:< Preparati, stiamo per fare il colpo della vita.>

[...]

T/n pov

Stavamo uscendo da casa mia, dopo che Deku mi aveva detto quella frase strana.

Un carrello? Io stavo scherzando. Non vorrà prenderne uno veramente?

Ci stavamo dirigendo in una stradina piccola e sporca, piena di sacchi dell'immondizia sparsi qua e là, topi (sia morti che vivi, volevo precisarlo) e il solito indistinguibile odore di marcio e sporco messi insieme, che pervadevano le nostre narici.

Era così forte che dovetti tenermi una mano sulla faccia per non inalare quell'odore.

Finita la stradina eravamo giunti a destinazione.

Un piccolissimo negozio vecchio e malmesso. Non so come faccia ancora a reggersi in piedi.

Le pareti erano rovinate dal tempo, ammuffite, marce e completamente distrutte.

Emanava una debole luce. Era così piccolo che c'erano solo 4 parcheggi, tutti vuoti.

Ci stavamo avvicinando di soppiatto, come degli agenti segreti. Era una scena davvero buffa, anche perché eravamo gli unici in quel posto, infondo era notte (le 20:48, per la precisione) e non passava nessuna macchina.

Dopo 4 minuti in quella posizione, scoppiammo a ridere. Due perfetti idioti in una piazzetta deserta.

Deku mi fece cenno di seguirlo, anche se eravamo a 1 metro di distanza.

Ci stavamo avvicinando ai carrelli, guardando di sottecchi in giro, per vedere se per caso stesse passando qualcuno da quelle parti.

Stavamo pure facendo delle capriole, quando Deku cadde per colpa delle stringhe.

lo scambio da cui iniziò tutto (Dekuxreader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora