(capitolo 13) TI SALVERÒ, VEDRAI!

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Eheheh, ho già preparato la Sashaxreader.

T/n pov

COSA CI FA DEKU CON LUI?! Nonono, devo assolutamente salvarlo, non posso lasciarlo nelle sue mani. Cosa vuole fargli? E perché Izuku sembra abituato a questa cosa? Certo, si vede che è nervoso e sta tremando, però sembra che questo incontro fosse...programmato. Neanche il tempo di realizzare tutto che Overhaul si fionda sulle sue labbra. NO! DEKU! Aiuto, ora cosa faccio? Cerco di riprendermi, ma non ce la faccio. Milioni di immagini del mio passato riaffiorano davanti ai miei occhi. Ho iniziato a piangere silenziosamente senza neanche accorgermene. Ero abituata a farlo, così come per scappare. L'unica cosa che riuscivo a fare nei momenti di crisi. Stavo per alzarmi e correre il più velocemente possibile, quando un rumore mi blocca. Il suono in questione è quello della porta che si apre, seguito dal rumore della zip di Deku. Lo stava veramente facendo? Mi metto ad osservare meglio la scena. Povero Izuku, devo fare qualcosa. Non posso lasciarlo lì, da solo. NON SCAPPERÒ, OK?! Faccio la prima cosa che mi viene in mente, chiamare la polizia. Così faccio il suo numero e, dopo 2 squilli, una voce femminile mi chiede l'emergenza. La informo di tutto quello necessario e mi lascia, non prima di avermi detto dell'arrivo dei carabinieri entro qualche minuto. Intanto io mi avvicino alla porta, avanzando dal mio nascondiglio dietro i cassonetti.

Appena sono abbastanza vicino da poter sentire quello che dicono, mi fermo. Era la voce di Overhaul. Diceva di inginocchiarsi, seguito dal rumore delle ginocchia di Izuku contro il pavimento. Non faccio in tempo a sentire altro che i carabinieri arrivano, facendosi largo tra le macchine, grazie al rumore della sirena, emesso dal veicolo insieme a luci rosse e blu. Ed ecco un carabiniere scendere dall'auto e andare verso la mia direzione. Guardo dentro e con mia sorpresa, Overhaul e il mio amico, sono spariti. Lo sapevo, SONO TROPPO APPARISCENTI I CARABINIERI, NEANCHE AOYAMA È COSÌ. Il carabiniere mi rassicura dicendomi di aspettarlo lì, che sarebbe andato a cercare il mio amico. Però non riuscivo a restarmene ferma ad aspettare che qualcuno tornasse con il mio amico e Overhaul in con indosso le manette. Dovevo agire e subito.

Senza neanche pensarci, mi alzo di colpo, iniziando a correre all'interno dell'appartamento, in cui, qualche minuto prima, c'erano due persone che conoscevo. Conoscevo quel posto come le mie tasche, sapevo che lì c'era una porta segreta. Non ascolto le grida del carabiniere, intenti ad urlarmi di tornare indietro perché era troppo pericoloso, andando avanti nella ricerca di quella porta. Intanto, si stanno avvicinando altri poliziotti, unendosi a quello di prima, gridandomi le stesse cose di quello. Non le ascolto, anche perché non ci riesco più ormai. Non riesco più a comandare il mio corpo. Fa tutto lui. Non voglio che l'unica persona che mi aveva accettato senza conoscere il mio passato. Ma, lui ancora non lo sa.

Lui non sa di quanto io faccia schifo. Sicuramente quando lo saprà mi odierà, come tutti del resto. Forse non dovrei parlargliene, però è stato così gentile all'appuntamento, di quando mi sono messa a piangere. Ha capito che non ne volevo parlare e quindi mi ha rassicurato dicendomi di non farlo. Però non mi fido ancora del tutto di lui. AHHH, non è quello a cui devo pensare.

Inizio a piangere, a piangere e a piangere sempre più silenziosamente, lasciando che la mia vista si offuschi, per colpa delle troppe lacrime. Lascio alcuni singhiozzi e tiro su col naso diverse volte. Riesco a trovare la porta. La apro senza esitare e mi fiondo dentro, seguita a ruota da uno dei carabinieri, molto più cauti di me. Corro sempre più veloce fino ad arrivare in fondo al corridoio tutto sporco, formato solo da quatto mura, il tetto e il pavimento. Eccola lì, camera mia. La stanza in cui ho passato la maggior parte del tempo, quando vivevo qui.

Senza pensarci, mi ci butto contro, senza neanche controllare se fosse aperta. Appena la mia spalla incontra il legno della porta, mi sento un brivido percorrermi dietro la schiena, facendomi quasi esitare. Ma ormai era troppo tardi, la porta era giù e con me sopra ancora intenta a realizzare la situazione. Mi guardo intorno e vedo gli occhi sbarrati di Deku, disteso sotto all'uomo con solo la camicia e gli occhi ricoperti dalle lacrime e Overhaul sopra di lui, ancora più incredulo del ragazzo.

lo scambio da cui iniziò tutto (Dekuxreader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora