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Seoul, venerdì 25 Dicembre, 11.45am

"Hanno litigato di nuovo." Jimin rientra così in macchina, in una mano il telefono appena terminata la chiamata, nell'altra il vino incartato e il resto dei soldi. Impacciato sistema tutto con calma e Jungkook lo aiuta a districarsi fra sciarpa e cintura.

"Ma ieri sono stati appiccicati dalla proposta di Jin-hyung in poi. Che diamine...?"

"Lo so," sospira tristemente Jimin, mentre incastra il regalo fra le sue gambe e ficca in nel portafogli le due banconote. "Se non fossimo in ritardo ci fermeremmo da loro a tirare un ceffone ad entrambi."

"Ma non sono neanche le dodici, Jimin."

"Casa di nonna è lontana. Su dai, che oggi c'è un casino." E il moro esce dal parcheggio e si immette nelle strade del navigatore mentre il più grande cerca della musica piacevole da collegare alla radio. Sa benissimo che il suo cuore non è proprio leggero in quel momento perché ha dormito pochissimo all'idea di poter baciare ancora ed ancora il ragazzo accanto a lui, ma si è un po' abituato per l'ora in cui si erano incontrati quindi riesce ad essere il solito Jimin di sempre.

E non nega che sia felice di passare il Natale con Jungkook.

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Ad accoglierli alla porta proprio il ragazzo dai capelli di quel vivace rosa, Yeonjun, che si getta fra le braccia del cugino con una risata allegra. Dietro di lui c'è il suo fidanzato, capelli blu coperti da un buffo cappello di babbo natale, che li saluta con una mano sollevata a metà.

"Finalmente! Eunji non smetteva di chiedere dove foste finiti!" Quando si stacca da lui, Jimin ha il suo tempo per notare che suo cugino indossa un tenero maglione bianco ma che lascia scoperta la sua pancia, un look decisamente nuovo ma che gli fa illuminare gli occhi.

"Dio, che bello questo maglione!"

"Aish grazie! Regalo di Soobin." E con l'occasione si volta, facendo avvicinare il ragazzo alto a loro. "Soobin lui è Jungkook, il ragazzo di Jimin." Quell'affermazione fa avvampare entrambi ma sono fortunati che potrebbe essere scambiato per l'imbarazzo della situazione famiglia-ragazzo, nonostante ci fossero dietro altri motivi.

"Piacere mio." Poi il più giovane si volta verso l'amico, confuso. "Chi è Eunji?"

"È mia cugina più piccola. Ti piacerà."

Non fa in tempo a finire che una figura si avvicina a loro, un grosso sorriso sulle labbra truccate di un rosso acceso in tinta con il vestito. "Siete arrivati! Oh, tu devi essere Jungkook."

Non ci vuole molto a capire che la donna che gli stringe la mano e verso la quale Jungkook si inchina è la madre del suo pseudo-ragazzo. Qui sente un vero e proprio nervosismo che cerca di mascherare con non calanche.

"Date pure a me i giubbotti. E Jimin, dovresti presentare Jungkook a nonna, non credi?"

Jimin intanto, stringendo la sua mano nella propria, gli spiega che sua nonna era stata la prima a sostenerlo quando aveva fatto coming out in famiglia, anni prima. I suoi zii erano stati restii e c'è ancora uno dei suoi cugini che lo odia per questo, probabilmente, ma Jungkook mormora che invece sarà solo invidioso di lui, per quanto fosse bello e in una carriera promettente nel suo studio di interesse.

Il biondo lo colpisce con la mano libera, ma ride quando entra nel grande salotto che ospita il lungo tavolo apparecchiato ordinatamente e un camino scoppiettante, accanto ad un alto albero pieno di antiche palle che portano il nome di città diverse e una sedia a dondolo da cui sbucano dei ricci argentati.

"Nonna Maggie," esclama allora Jimin, raggiungendola e posando una mano sulla sua spalla avvolta in uno spesso maglione giallo. Quella si volta come spaventata, ma le sue movenze arzille tradiscono gli anni che ha trascorso evidenti in ogni ruga sul suo viso.

"Jimin! Mi hai spaventato Santo Cielo." E agitando il capo, si volta verso loro due. "Oh ma non sei solo. Chi è questo bel giovanotto?"

"Jungkook, nonna. È il mio ragazzo." Ora, mentire ad una persona così pura come sua nonna su una faccenda così importante l'avrebbe fatto sentire in colpa terribilmente soprattutto quando intorno al loro ogni addobbo gridava Natale, ma da quando ha stretto quella mano sa che c'è abbastanza sentimento da parte sua che gli permetteva di sperare, un giorno, di aprirsi con l'amico e rivelargli i suoi sentimenti. Proprio come avevano fatto Jin e Taehyung.

"Che bel giovanotto hai trovato!" La nonna ride e si allunga, stringendo le guance del più piccolo che arrossendo la accontenta. Da parte sua nessun nonno era vissuto abbastanza da pizzicare le gote in quel modo, sembrava una sensazione così dolce che colmava il dolore. "Finalmente! I miei nipotini mi portano solo fidanzati bellissimi." E poi, orgogliosa, comincia a mostrare come quell'anno quel Soobin le avesse regalato una medaglietta con dei fiori colorati che portava con orgoglio.

Per il tempo che Nonna Maggie lascia la mano di Jungkook e stacca da lui i suoi due occhi innamorati (per citarla, ricordi mio marito da giovane!), i suoi parenti sono arrivati quasi tutti anche se il più piccolo ha bisogno che Jimin gli ricordi sottovoce il nome prima che gli parlassero.

Ma nonostante il cugino antipatico di Jimin avesse guardato male lui e insultato il maglione di Yeonjun tutto il tempo, e anche se il nuovo compagno di sua zia non faceva altro che raccontare pessime battute come quelle di Seokjin hyung a tavola, entrambi potevano giurare di starsi divertendo un mondo.

Negli occhi di Jimin era pura magia. La mano di Jungkook nella sua o sulla propria coscia o le labbra che si sfioravano un paio di volte: sta giocando a sognare ad occhi aperti, come si può biasimarlo?

A tutti i suoi parenti piace Jungkook. Perché non potevano essere reali?

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A tutti i suoi parenti piace Jonghyun. Perché non potevano essere per sempre?

Namjoon aveva deciso che sarebbe stato okay portarlo a Natale perché uno, era ciò che avevano deciso mesi prima e due, i suoi non avevano mai realmente saputo della breve pausa che rischiava di essere una seria rottura.

Ma ora che torna ad essere il ragazzo di Jonghyun, sa che accettando di vivere con lui i mesi che restano prima del suo viaggio lo distruggeranno e basta. Perché tutto è perfetto con Jonghyun, pensa sul serio che sia la sua anima gemella e dalla mattina di Natale fino alla sera, a stomaco pieno e i soldi di una tombolata vinta, il suo ragazzo non ha sbagliato di una virgola.

E l'ha reso ancora una volta il ragazzo più felice della terra con un semplice bacio, un ballo improvvisato con sua madre, una fetta di pandoro condivisa e lo zucchero a velo soffiato sul viso.

Namjoon è innamorato perso di Jonghyun.

E se l'attimo prima nei suoi occhi ci legge la certezza che fossero destinati, quello dopo si chiede perché allora lo stesso fato abbia deciso di separarli.

Blue and Gray •a BTS Christmas storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora