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Seoul, Sabato 26 Dicembre, 11.55am

Svegliarsi accanto a un Jimin dai capelli scombinati e dai respiri pesanti che le sue labbra rosee e schiuse facevano uscire è sembrato un sogno ad occhi aperti. Poi si è reso conto che il Jimin accanto a lui era davvero-davvero nudo e questo l'ha un po' fatto agitare sotto il pesante piumone che li proteggeva dal gelo di una notte di natale dissipata sui loro corpi.

Si è alzato scostandosi con cura dalla presa che il biondino aveva su di lui, lasciandolo come una macchia candida in quell'ammasso di coperte nere, ad eccezione del biondo sui capelli e il rosso acceso sulle labbra. Oh, e sulla spalla. Colpa sua.

Gli sono arrivate una sfilza di notifiche quella notte, tra i suoi coinquilini e altri messaggi di spam sulla chat che si sarebbe trovato anche Jimin più tardi, e raccogliendo i suoi vestiti dal pavimento è uscito dalla stanza. Il suo cappotto fortunatamente l'ha trovato sul divano e non a terra e questo è stato un bene così che il coinquilino di Jimin non ha potuto fraintendere lui.

Non avrebbe voluto lasciare Jimin solo dopo quello ma era stato necessario visto che si era sentito soffocare.

E così ha lasciato quell'appartamento con la sensazione delle mani e della bocca di Jimin ancora sul suo corpo e del rumore che il suo amico riusciva a sfiorare il proprio, quando le lancette dell'orologio ruotavano allo stesso ritmo di loro fra le coperte.

Concentrazione.

Ha evitato il suo appartamento e i due amici che avrebbero ovviamente riconosciuto tutto quanto e ha bussato a casa di Namjoon e questo spiega perché ora stringe una tazza fumante di tisana alla curcuma e ha gli occhi dell'amico confusi su di lui.

Il succhiotto sul suo collo non ha fatto intendere a Namjoon altro che la verità e Jungkook si maledice per non essersi guardato allo specchio.

"Penso..."

"Puoi dirlo, a cosa pensi." Sussurra il più grande, mentre inzuppa il biscotto nella propria bevanda. "È la quarta volta che lo ripeti senza dirlo. Sto cominciando ad essere curioso." Jungkook ignora il sarcasmo e sbriciola un bicchiere dentro la tazza.

"Penso..." un grosso respiro. "Penso mi piaccia Jimin-hyung."

Namjoon inarca un sopracciglio, poi manda giù il suo biscotto e punta lo sguardo sul suo amico.

"Wow," mormora prima di deglutire. "È la prima volta che lo chiami hyung."

"Mh?"

"Chiami tutti noi hyung." Spiega Namjoon con fare ovvio, prendendo un altro biscotto al burro dalla confezione. "Tranne Jimin. Lui è solo Jimin-ssi, Jimin-ah."

"Beh è... minutino." Le sue guance si colorano di un tenue porpora mentre lo dice.

"E Yoongi?"

"Lui è troppo hyung." Nella sua testa quello ha davvero un senso quindi Namjoon non insiste più e rimane in silenzio a gustarsi la sua colazione con quel sorrisetto soddisfatto.

"Quindi..."

"Mi piace Jimin okay?" Sospira il moro, spalmandosi e riavviandosi indietro la folta chioma di capelli scuri. "Mi piace Jimin e sono in un casino stratosferico perché lui-"

"Non escludere che a lui tu possa piacere." Mormora l'amico, roteando gli occhi. "La renderesti una stupida storia clichè.. Se siete andati a letto insieme, Kook, non gli sei indifferente."

"Beh ma..." Il più piccolo sgrana gli occhi, in difficoltà. "Io non voglio essergli differente. Io vorrei... piacergli."

"Beh ma-"

"Ed è un casino perché questo potrebbe alterare le dinamiche della nostra amicizia e impedire un sacco di esperienze e ricordi che avremmo potuto vivere. Solo per dei miei stupidi sentimenti."

"Ha finito?"

"E poi altererebbe anche l'amicizia nel nostro gruppo, ci sarebbe imbarazzo e magari-"

"Ci sono Yoongi e Hobi, ricordi?"

Jungkook gonfia le guance, poi sbuffa e arriccia le labbra.

"Ehi Kook. Non è strano ti piaccia un amico. Per Seokjin e Taehyung è andata così."

"E per Hoseok e Yoongi hyung?" Namjoon fa spallucce, prendendo un lungo sorso dalla tazza candida.

"Loro sono stupidi. Jimin no."

"Oh." Jungkook pare pensarci mentre da un morso ad una delle paste che contornavano il suo piattino. "E io sì?"

"Tu un po'. Ma puoi ancora rimediare."

"Oh."

Prima che possa aggiungere altro, il citofono squilla e Namjoon trova strano in ogni caso che l'amico non si sia offeso per quel piccolo insulto. Doveva essere davvero provato da quella situazione.

Alla porta è Hoseok che, con un sospiro tremolante invade anche lui, per la seconda volta quella mattina, il suo appartamento. Sembra essere indifferente alla presenza di Kook mentre si siede a tavolo e si stringe nel suo cappotto.

Namjoon e Jungkook si guardano confusi, prima che... "Hobi hyung?" Domanda Jungkook, allungando una mano sulla superficie di legno. "Va... va tutto bene?"

"Mh." Il moro si sistema sulla sedia, poi però scuote il capo da una parte all'altra.

"Yoongi?" Tenta il più piccolo, e sembra fare centro al primo tentativo (come sempre in qualsiasi campo.)

"Abbiamo litigato."

"Oh. Come mai...?"

"L'ho baciato. Mercoledì." Sussurra, mordendosi il labbro inferiore e guardando i biscotti piuttosto che i suoi amici. Dio che vergogna... "Forse non avrei dovuto."

La situazione era più delicata del previsto.

"Oh hyung..."

"Beh ma sembrava fosse tutto okay... tra di voi."

"Non lo è." Hoseok non sembra arrabbiato, forse amareggiato dal modo in cui le cose hanno preso piega in quel momento. Con uno sbuffo si sfila il berretto, stropicciandosi i capelli. "Abbiamo litigato pesantemente ieri."
Jungkook ha il terrore scritto in faccia mentre inevitabilmente si paragona a loro due. Oh no oh no oh no.

Rimangono in silenzio ancora per un po'. Forse hanno tutte delle paure differenti che non riescono bene ad esprimere.

"Non posso lasciare Jihoon."

"Temo..." Namjoon si siede accanto a lui e stringe la mano dell'amico proprio quando quello comincia a piangere.
"Temo che tu debba lasciar andare uno dei due."

Un singhiozzo rompe il silenzio e il cuore del più piccolo che non resiste e abbraccia il suo hyung ormai ridotto in un pianto liberatorio. Dilaniato da due cuori che lo tiravano in parti differenti, quale avrebbe ceduto per prima?

Blue and Gray •a BTS Christmas storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora