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Seoul, venerdì 1 Gennaio, 0.02am

Quindi l'anno nuovo è arrivato e ha colto un po' tutti alla sprovvista. Mentre la prima cosa che Taehyung ha fatto è stata avvolgere le braccia intorno al collo del suo ragazzo e rotolare sul suo corpo riempiendo la stanza di una tenera risata che ha accompagnato i loro auguri, Namjoon non ha potuto perdersi nelle stesse effusioni visto che era impegnato a non far cadere un Jimin dal viso pallido cadere a terra. Jonghyun ha comunque trovato il modo, subito il 'buone feste!' della tv, di guidare il suo viso in un romantico bacio e un sorrisetto furbo quando lo ha visto arrossire perché colto alla sprovvista. 

Jimin avrebbe voluto guardarli intenerito ma in quel momento ha dovuto chiudere gli occhi, una mano sullo stomaco con quella nausea che rischiava di sovrastare la debolezza che lo appesantiva.

Yoongi invece, oh beh, lui aveva cominciato l'anno nel modo che aveva sempre voluto ma mai immaginato, la prima cosa che ha fatto è stata, cazzo, baciare Hoseok. E le prime parole che ha detto sono state lontane dal "auguri!" o "buon anno nuovo!", visto che sono state premute sulle labbra di Hoseok e assomigliavano ad uno sconnesso lascialo.

Ed è stato imbarazzante, vergognoso, egoista, se potesse si tirerebbe un ceffone.

Hoseok infatti non ha detto nulla se non baciarlo sotto gli occhi sgranati di Jungkook, ma è stato okay. Perché sotto di lui cresceva l'idea che Yoongi fosse la persona più giusta per lui, e che avrebbe dovuto lasciar perdere chiunque altro, anche se quel chiunque altro gli regalava ogni giorno sentimenti nuovi e genuini.

Ha davvero sbagliato. 

E quell'anno inizia così, inaspettatamente, cogliendoli tutti quanti di sorpresa. Il problema è, quasi sicuramente, tutto ciò che verrà dopo.

• – • - • - • - • - • - •

Jimin si risveglia un'ora e mezza dopo rannicchiato sul divano, quando le luci sono semi-spente e tutto sembra più tranquillo del casino che avevano combinato prima. Il suo stomaco se ne sta buono buono e gli fa solo male la testa ma per il resto si sente meglio, più lucido e meno vulnerabile dal gusto disgustoso della vodka-cola di Taehyung.

Voltandosi, nota che la porta è aperta e quindi pensa che finalmente Seokjin e Taehyung abbiano finito di fare qualsiasi cosa hanno fatto per festeggiare ed è contento di questo, anche perché lo legge benissimo sul volto del suo hyung che sta parlando sottovoce con un Jonghyun in cucina di fronte ad una tazza fumante. Presuppone che Namjoon sia crollato addormentato, e riuscendosi a mettere in piedi sembra Hoseok l'unico altro sveglio, su una sedia, a controllare i social a volume basso. Yoongi tira le coperte verso di sé e Jimin nota ora che hanno dormito sullo stesso piccolo divano in posizione opposte, e con un sorrisetto stanco si avvicina, coprendolo meglio. 

Manca solo Jungkook all'appello.

"Ma buongiorno," lo prende in giro Hoseok, la luce del cellulare che illumina il suo sorriso a labbra chiuse. Il biondino si avvicina, imbarazzato, e inginocchiandosi gli schiocca un tenero bacio sulla guancia.

"Buon anno, Hobi-hyung."

"Buon anno, Jimin-ssi. Ti senti meglio?" Il più piccolo annuisce, mentre si risolleva e cerca di non pestare le gambe dell'amico. 

"Molto. Mh... Namjoon, Tae e Koo?" Chiede, nonostante sappia bene dove i due fossero ma quello convince Hoseok -e lui stesso- che non ha bisogno di sapere dove sia Jungkook.

"Dormono. Tranne Jungkook, lui è fuori sul balcone a fare qualche foto."

"Di notte? Con questo freddo?" l'amico si stringe nelle spalle come se questo non ricadesse su di lui, era solo la scusa che gli aveva rifilato.

E Jimin non chiede altro, prendendo il cappotto stavolta e uscendo, giusto per trovare Jungkook effettivamente a fare foto con le cuffie alle orecchie e con tutto il freddo che faceva, e anche se al buio il sorriso di Jimin sbuca spontaneo alla vista del naso rosso dell'altro. 

"Koo," Come poche ore prima, gli si avvicina senza un preavviso, ma questa volta nessun gesto avventato, rimane semplicemente accanto a lui con in mano l'auricolare che ha appena sfilato. Jungkook sembra spaventato, ma si rilassa un minimo quando in lui legge quasi una rassegnazione, una malinconia che attenua il momento.

"Jimin-ssi." Un sorriso timido e fa un passo indietro.

"Stai... meglio."

"Già. Scusa per prima." Jungkook abbassa il telefono e mette in pausa la musica, lasciando cadere in mano le sue cuffiette. 

"Ti ricordi?" Domanda titubante, inclinando il viso da un lato. 

"Già." Ripete con una piccola smorfia. Aveva smontato tutto il suo piano di prendere con cura la situazione tra lui e Jungkook, così da permettere a entrambi di capire cosa provavano e confrontarsi senza rischiare di rovinare tutto. Ahah. Magari fosse andata così. "Mi dispiace davvero. Non avrei dovuto accusarti così. Se mi hai evitato è stato per non parlarne e io l'ho praticamente urlato."

"Non è quello." sussurra il moro creando una candida nuvoletta di freddo, ma non va avanti a spiegare. Si ferma. E il biondo sa che non ha neanche torto a farlo pensare così.

"Ti va... di parlarne ora? Con calma?" Jungkook finalmente lo sguarda, i suoi capelli gli corrono i grandi occhi curiosi e nonostante sia più alto e muscoloso di lui adesso sembra il bambino che in realtà è, un po' smarrito da una situazione più grande di lui.

"Okay." Soffia, e al biondo quello basta. Si gira, poggiando i gomiti sulla ringhiera e fissando la Seoul che riesce ad intravedere, in lontananza le luci e qualche scoppio abusivo che si disperdeva in grida, canzoni, sorrisi che sente senza vedere.

"Ero serio," comincia, le mani che penzolano nel vuoto. "Non mi è dispiaciuto Jungkook."

"Fisicamente?" e sa di essere guardato mentre annuisce.

"Anche. Non solo."

Jungkook si tortura le dira e la cover del telefono che stringe in queste, nervosamente. Sta tastando il territorio, cercando di capire a cosa il biondo volesse arrivare (e adeguarsi di conseguenza).

"Tipo?"

"Tipo che... che mi è piaciuto. Ma non solo. Mi è piaciuto tutto il giorno di Natale. Quindi anche... stare con te, tenerti per mano, vederti nella mia famiglia ed essere pronto ad essere mio complice di ciò che dicevano, mi è piaciuto baciarti e..." 

Si gira verso di lui, le sue labbra sono rosse come il freddo che colora le sue guance. Jungkook solleva un angolo delle labbra.

"Ti piaccio io." Continua, la voce che trema per l'emozione. Gli occhi di Jimin si sgranano, la bocca si schiude preso alla sprovvista, aspettandosi dovesse sforzarsi e pensare per quella dichiarazione. Invece no.

"Koo..."

"Mi piaci anche tu, hyung."

Jimin schiude le labbra, poi le richiude e boccheggia un paio di volte prima di effettivamente capire cosa dire. "Non... non mi chiami mai hyung."

"Oh no, anche tu" Jungkook leva gli occhi al cielo e si passa una mano fra le lunghe ciocche brune. Forse allora era vero che non usa gli onorifici con l'altro. "Non ci credo che-"

Ma tornando a guardare in basso non ci trova gli occhi del suo amico, non alla distanza che si aspettava. Jimin sta ridendo ma lo sta facendo con la bocca premuta sulla sua e l'anno è appena cominciato ma giura che sarà la cosa più bella a cui potrà assistere. 

"Non mi ignorare più."

Jungkook stringe le mani sui suoi fianchi, gira appena e lo sovrasta, insieme sono una sinuosa curva su uno dei milioni di balconi di Seoul.

"Facciamo che quest'anno lo passiamo insieme?" Mormora, rubandogli un altro bacio.

Jimin ride. "Insieme."

E anche se sono quasi le due, considera mettersi con Jungkook la prima cosa che ha fatto all'inizio dell'anno. Con tutti i casini annessi.



Buona vigilia :3

Blue and Gray •a BTS Christmas storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora