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Aeroporto di Seoul, Venerdì 18 Dicembre, 8.49pm

"Lui è... Jihoon. Il mio ragazzo."

"Ah." Taehyung è il primo a parlare ma non sembra far parte della conversazione perché quella è ridotta semplicemente a Hoseok e Yoongi, che si stanno guardando negli occhi confusi.

Jungkook pensa distrattamente che infondo Hoseok è appena tornato dopo tre mesi a casa e ancora non l'hanno abbracciato e questo gli fa capire che la tensione fra i due non era poi così sottintesa come credevano. Oh.

"Fantastico. Ehm, piacere. Sono Jungkook." Sente gli occhi di Taehyung su di lui come un'accusa di aver fraternizzato con il nemico ma lui lo ignora totalmente. Doveva ancora capire chi era il nemico e perché.

"Jihoon. Piacere mio." Sembra estremamente timido soprattutto perché due degli amici del suo ragazzo lo sovrastano di parecchi centimetri e si sente decisamente indifeso.

"Loro sono Taehyung e Yoongi." Il primo sorride e sembra quasi genuinamente contento anche se Jungkook lo conosce abbastanza bene da riconoscere quanto in realtà quel sorriso sia falso; l'altro distoglie lo sguardo solo allora dall'amico, puntandolo da quello che... ha preso il suo posto, e tira un sorriso incerto.

"Come... Come mai siete qua?" Domanda allora Hobi, distogliendo anche lui lo sguardo dal più grande e portandolo sugli altri due. Taehyung fa spallucce e si sporge, accogliendolo in un caldo abbraccio e nascondendo il viso tra il suo collo e le sue stesse braccia. Sussurra qualcosa che fa sorridere Hoseok, ma sembra esserci un'aurea di malinconia troppo insistente.

"Forse dovresti cercare tuo fratello." Consiglia Jungkook, intanto sfiora la spalla di Yoongi che sembra essere caduto in un piccolo trance. "Ci dispiace per i tuoi piani, volevamo... farti una sorpresa."

Che si sarebbe dovuta concludere con un bellissimo bacio stile film e sorrisi e anche qualche battutina ironica ma di certo non così. Non con quella tensione che...

Jungkook si blocca per un attimo. Oh no. Il Natale era rovinato.

"Torniamo subito." E ancora con la mano intrecciata a quello che inspiegabilmente era il suo fidanzato, Hoseok si allontana e sente che solo a quel punto Yoongi è tornato a respirare.

"Ehi hyung," Sussurra allora, una mano sulla spalla. Sapendo quanto fosse orgoglioso, non si stupisce che sta scuotendo la testa a occhi bassi per sviare l'argomento. "Hyung-"

"Torno subito." Ma sta andando dalla parte opposta rispetto a dove la doppietta è sparita e la sua voce trema sulle ultime sillabe.

Guardando Taehyung, l'ultimo rimasto, sembrano leggersi nel pensiero. Non che fosse difficile. Entrambi stavano pensando a quanto rovinata e disastrosa fosse la situazione -e come si sentivano in colpa visto che l'idea di quella sorpresa finita male era stata loro. La colpa stava attorcigliando dolorosamente il suo stomaco.

"Vai da Yoongi. Io li avviso che ci vediamo domani e torniamo a casa."

Jungkook annuisce e lascia l'amico gli dia una leggera pacca sulla spalla prima di sparire tra la folla di persone che erano ansiose di partire o che appena tornate si stava salutando qua e là con smancerie che ora come ora trovava inutile.

Entrando nei bagni più vicini, un ragazzino gli viene addosso, e lui sgrana gli occhi già pronto a scusarsi. Ma quello ha uno sguardo di fuoco e con una scusa a malapena mormorata lo lascia nel corridoio fra i cubicoli e i lavandini apparentemente vuoto. Poi li sente.

"Hyung...?"

Piccoli singhiozzi soffocati probabilmente da una mano, e andando verso l'angolo del bagno pubblico Jungkook si stupisce che non abbia chiuso la porta. Quando i suoi occhi incontrano quella figura appoggiata alla parete che si stringe nelle sue stesse braccia, Yoongi esala un sospiro tremolante e il suo viso è rosso e pieno di lacrime.

"Ehi... hyung non-"

"Ho perso tempo." Tira su con il naso, nasconde il viso nella sua stessa mano. Non ha mai visto il suo hyung piangere e gli fa un bel po' paura, visto che sembra anche essere restio a volersi sfogare e sta trattenendo le lacrime con forza quasi fisica. "E ora lui ha qualcun altro."

Jungkook lo guarda, gli viene voglia di piangere di rimando e si chiede perché non ha lasciato il compito di consolare a Taehyung.

"Me lo sono me-meritato." La voce del moretto si spezza e le sue lacrime sprofondano nei suoi palmi, singhiozzi ora più forti. Il ragazzo più giovane si allunga e circonda le sue braccia il corpino tremante del suo amico, lasciando soffochi ora contro il suo petto la sua frustrazione. Dondola insieme a lui cercando quasi di cullarlo, e solo dopo lunghi istanti sembra funzionare.

Quando Taehyung li raggiunge, ha smesso di piangere rumorosamente e ora si abbandona a lacrime calde lungo gli occhi.

• – • - • - • - • - • - •

"Hoseok ha un che?"

"Un ragazzo." Sbotta Yoongi stringendo la tazza di camomilla fumante zuccherata con un paio di cucchiaini tra le mani. Non solleva neanche lo sguardo su Jimin che è tornato nel loro appartamento solo poche ore dopo aver detto che non si sarebbero visti fino al giorno successivo.

"Non... come... stai scherzando?" Jimin è senza parole ma la sua incredulità sta solo gravando sull'angoscia che Yoongi già prova avvolto nel plaid e coccolato dai suoi due dongsaeng più piccoli.

"Già. Possiamo non parlarne?"

"Jungkook mi ha fatto venire per questo."

"Di solito Jimin è bravo a tirare sul morale." Il più grande inarca un sopracciglio confuso ma il biondo sta sorridendo mentre allunga una mano e ringrazia quel complimento con la mano sulla sua spalla.

"Posso abbracciarti, hyung?"

"No."

"Own."

"No, davvero. Sto bene." Sbuffa Yoongi, e alle preteste di Taehyung accanto a lui lo ignora e gli rifila la sua tazza. "Sono in camera. Finisce che mi deprimo solo di più." E senza aggiungere altro, si richiude la porta alle spalle. E i tre sapevano bene che con quello era chiusa una qualsiasi obiezione.

"Ma io... avevo portato con me il cambio e... pensavo..."

"Puoi dormire con me Jimin-ssi." E al sorriso contento del più basso, Taehyung rotea gli occhi e si alza, per portare indietro la sua tazza.

"Sembrate una coppietta."

"Sta zitto Tae, sei solo invidioso." ma le parole di Jimin non hanno molto senso e infatti tutti e due si voltano confusi a guardarlo. "Insomma. Io sono meglio di Jin-hyung."

"Ne dubito." ridacchia allora il proprietario di casa, manovrando con gli utensili in cucina. "Comunque sul serio. Se vi impegnate sembrate stare insieme. Porta lui a Natale, no?"

Porta lui a Natale, no?

Negli occhi di Jimin scatta qualcosa perché di colpo si volta verso l'amico, gli occhi sgranati e brillanti di eccitazione. "Si."

"No."

"Dai Jungkook!" Jimin si avvicina ancora allegro per quella genialità dell'amico. Gli prende mani, unendole alle proprie e posandosele sul petto. "Farò in cambio qualsiasi cosa ma vieni con me, a Natale!"

"Non c'è bisogno di... io... aish."

"È un sì?"

"Ha un debole per te." Si intromette Taehyung, ridacchiando mentre accoglie fra le braccia il suo cagnolino. "Certo che ti dirà di sì."

Jimin strilla prima di aggrapparsi sul suo amico più piccolo come una piccola scimmia, e solo Taehyung nota come quello sia diventato completamente rosso, totalmente maledicendo l'amico.

Che poi è il giorno sbagliato per le idee di Taehyung, no?

Blue and Gray •a BTS Christmas storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora