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Alle parole della donna il battito cardiaco di Mingi si arrestò. "Cos..."

Maria continuò a squadrarlo. "Anche se non fosse figlio tuo, eviteresti davvero il tuo compagno per qualcosa di cui non ha nessuna colpa e che non ha nemmeno chiesto lui? Penso che nessuno degli altri alpha farebbe quello che stai facendo tu."

Mingi non riusciva nemmeno a comprendere quello che stesse succedendo. "Ma... Lance..."

"Ti fidi più della sua parola che della mia?"

"Maria sei sicura?" Chiese Hongjoong, poggiandole una mano sulla spalla. Lei si rilassò subito e annuì.

"Si, lo sento. E tra l'altro non sei stato lontano così a lungo dolcezza." Spiegò lei, inginocchiandosi davanti a Seonghwa. "Sei stato via solo per un paio di settimane, ad esagerare. E direi che sei incinto da almeno un mese."

Mingi sbatté le palpebre ripetutamente, tentando di fare i conti. Se non era stato Lance, allora... Era successo quando aveva usato il suo nodo con Seonghwa nel tentativo di fare qualcosa di romantico per San Valentino. Il compleanno di Avayla.

Anche l'omega sembrava confuso, anche lui intento a contare. "Solo due settimane? Mi è sembrato molto più tempo... Quindi ero... Ero già incinto quando Lance mi ha rapito?" Alzò lo sguardo verso Maria che annuì.

"Si caro."

Nella stanza cadde nuovamente il silenzio, ma tutto quello che riusciva a sentire Mingi era il suo battito cardiaco rimbombargli in testa.

Aveva lasciato che Lance vincesse... Anche se aveva creduto che quello fosse il suo cucciolo, Mingi si era lasciato manipolare... Che era esattamente quello a cui aveva puntato l'altro.

"Penso che sia ora di lasciargli un po' di privacy." Disse Yunho, grugnendo nel tentativo di alzarsi da terra. "Tanto comunque volevo andare a distendermi a letto."

Mingi registrò a malapena Jongho e Hongjoong aiutare il beta ad uscire dalla stanza, e gli altri allontanarsi. Cadde in ginocchio, con gli occhi appannati.

Era figlio suo... Non di Lance. Suo.

Aveva passato ore a tentare di dare un senso ai suoi sentimenti... Sapeva che Seonghwa avrebbe voluto tenerlo nonostante tutto. E sapeva di essersi comportando da egoista evitando di parlargli, ma l'aveva fatto solo perché non voleva riversare la sua rabbia, causata dal tentativo di accettare che avrebbe dovuto crescere il figlio di quel bastardo, sul compagno...

Suo figlio...

Il respiro gli si fece più erratico. Si strinse le mani al petto.

Cos'aveva fatto?

Cadde in avanti e si sorresse con un braccio, lo sguardo fisso sul pavimento.

Era l'alpha peggiore... Non si meritava di stare lì. Non meritava...

Una mano gentile gli carezzò la guancia, facendogli tremare il braccio. Quando vide delle ginocchia piegarsi capì che qualcuno si stava inginocchiando davanti a lui, ma non aveva il coraggio di alzare la testa. Anche se sapeva chi fosse perché riconosceva il profumo di limone che lo circondava.

Dio se amava quel profumo.

Il braccio cominciò a tremare ancora più violentemente quando sulla sua guancia venne applicata maggiore pressione. Poi il braccio cedette completamente, e Mingi si ritrovò chino davanti al compagno, piangendo disperatamente.

Non riusciva nemmeno a chiedere di essere perdonato perché sapeva di non meritarselo. Erano state solo poche ore, ma lui era stato un compagno tremendo.

Our Way ||| Ateez [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora