Dabi's pov
Cazzo cazzo cazzo
Ho detto anche troppo. Perché ho accettato ad aiutarla? Perché l'ho risparmiata? Ho fallito come buono e ora anche da Villain faccio schifo?
Devo allontanarla.Tornando a "casa" mi ero deciso a non aiutarla più, ad allontanarla il più possibile da me, a trattarla male, a ucciderla se necessario.
Siamo due mondi completamente diversi. Non può andare.
Ero ancora a metà strada quando si mise a piovere; fantastico pensai, ma non accelerai il passo e non cercai di coprirmi. Anzi, presi le cuffiette e mi misi ad ascoltare una delle mie canzoni preferite
Cuz
I can't do shit right
I can't learn my lesson
I can't do shit right
Take anti-depressants
Illness and welfare robbed my adolescence
My friends probably hate me,
can't answer a messageTsk, quali amici? Non ho nessuno. Nessuno che mi supporti, che mi incoraggi o che mi blocchi, nessuno che si preoccupi per me, nessuno che mi ami.
Filled with anxiety,
always be hiding me,
feeling inadequate's always what's driving me
Not a role model, that's not what i strive to be
Can't go outside, i'm afraid they be finding meSembra la mia descrizione... chissà cos'è successo al bambino felice che ero. Beh, prima che mio padre iniziasse a picchiarmi.
[...]
Got a lot of bad shit that i'm taking to my grave
Got a fucking date with death
On house arrest 'til trial date
So i grab the red wine on rainy days and then i pour it
Cuz i'll age another fucking thousand days before i know it
[...]Riascoltai la canzone un paio di volte finché non arrivai a casa, dove filai in bagno a fare una doccia e a cambiarmi i vestiti fradici.
Quando uscii vidi Toga e Twice che giocavano a carte, mentre Kurogiri cercava di spiegare alla ragazza che non poteva semplicemente buttare tutte le carte nel mazzo al centro per vincere. Non vedevo Shigaraki, ma probabilmente era a camminare o dal nostro capo. Non che mi importasse, non avevo praticamente mai parlato con i miei "colleghi" al di fuori del lavoro.Chissà se lei ha qualcuno
NO, BASTA. Cavolo Dabi, ti sei rammollito per un paio di occhi c/o?
All'ora di cena decisi di uscire e prendere un panino per la strada, poi mi diressi verso il parco della città.
Era uno dei miei posti preferiti, soprattutto di sera, quando non c'era anima viva: al di là del grande cancello di ferro una stradina portava a una piazzetta con al centro una fontana. Attorno ad essa erano posizionate alcune panchine, di giorno sempre occupate da coppiette felici, anziani che davano da mangiare ai piccioni o mamme che controllavano i loro bambini mentre giocavano. Ma di notte era tutta un'altra cosa. L'unico rumore che si sentiva era quello dell'acqua che sgorgava dalla bocca dell'angelo al centro della fontana; i lampioni, sparsi qua e là tra le siepi, rimanevano accesi fino a notte inoltrata e rendevano l'atmosfera più... intima. Sentivo spesso voci di persone che ritenevano inquietante un'ambientazione del genere, da film horror. Io, invece, la trovavo rilassante. Era una fortuna che fossi l'unico a pensarla in quel modo, così anche quella sera me ne rimasi da solo con i miei pensieri, mentre osservavo le stelle rincorrersi in un cielo notturno leggermente nuvoloso.Il tempo qui cambia molto in fretta... prima c'è il sole, poi piove e ora non ci sono che poche nuvole.
Nonostante il freddo, rimasi nel parco circa un'ora immerso nei miei pensieri, poi mi alzai e decisi di andare in un bar.
Ne scelsi uno a caso nel grande viale alberato, non mi importava dove fossi, mi bastava bere un po' di alcol e rilassarmi. Erano circa le 10 di sera, ma il locale era già pieno di vecchi ubriaconi che sedevano al bancone e ordinavano un bicchiere dietro l'altro, che giocavano a biliardo o che scommettevano ai tavoli.
Mi sedetti su uno sgabello libero, sfortunatamente per me a fianco c'era un cinquantenne ubriaco fradicio che piangeva, con davanti a sé una decina di bicchierini.
-oh dio! Mia moglie non mi guarda più, mia figlia mi odia! Che ne sarà di me? Ho anche perso il lavoro, presto finirò i soldi....Tsk, che cazzo li spendi a bere allora? Idiota
Ordinai e rimasi a sorseggiare il mio drink in silenzio, guardandomi di tanto in tanto intorno solo per osservare come la gente nel locale fosse sempre più ubriaca e gridasse sempre di più.
Poi sentii il campanello della porta tintinnare e mi girai.Cosa? Che ci fa lei qui?
Y/n era entrata con un paio di ragazze e si era diretta al bancone per ordinare da bere, mentre le altre due erano andate a sedersi a un tavolo libero. Mi voltai dall'altra parte per non essere visto e il mio piano funzionò, perché lei prese ciò che aveva ordinato e si diresse al tavolo.
Non posso stare in pace neanche di sera... ok che è sabato, ma ci sono un sacco di bar qui in giro, perché proprio questo?
La sera procedette tranquillamente e verso le 11:30 decisi di tornare a "casa". Pagai il conto e mi alzai, ma quando stavo per uscire vidi l'uomo che era seduto vicino a me avvicinarsi al tavolo di y/n.
-ciao tesoro, come ti chiami? Hai proprio un viso carino, lo sai?Pezzo di merda
-emh... grazie- y/n era visibilmente imbarazzata, ma le sue amiche erano troppo ubriache per accorgersene: erano girate verso il mini palco allestito in fondo alla sala, dove stava suonando un gruppo di cui non avevo mai sentito parlare.
-che dici, ti va di farmi compagnia?- l'uomo si sedette di fianco a lei e le mise un braccio intorno alle spalle.
-mi scusi, non mi sembra il caso...Come fa ad essere educata anche con una persona del genere?
Ma l'uomo non accennava a lasciar perdere. Si alzò e le prese il polso, cercando di tirarla a se per abbracciarla; y/n cercò di allontanarsi, ma era terrorizzata e non riuscì a opporre resistenza.
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Amami e basta
FanfictionY/n è appena entrata alla Yuuei perché vuole diventare una Hero. Tra i banchi di scuola fa amicizia con molte persone, ma fuori incontra qualcuno di ancora più speciale. Lui è un Villain: stronzo, scontroso e strafottente. Ma tra i due nasce qualco...