Capitolo 17: dialogo

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Dabi's pov
-

grazie...- mi disse.

Tsk, mi faccio quasi ammazzare due volte e pensa che mi basti un grazie?

-ma perché?- chiese

Eccoci di nuovo.

Feci per alzarmi, ma lei mi prese il braccio e mi fece risedere.
-non scappare. Voglio sapere perché lo hai fatto.
-che significa perché l'ho fatto?
-non fare finta di niente. Hai mai ucciso qualcuno? Sei davvero un Villain?
-certo che ho ucciso qualcuno. Un sacco di persone... senza la minima esitazione.- dal suo sguardo capii che aveva percepito la mia esitazione nel dirlo.
-e allora perché non mi hai uccisa? Anche oggi, avresti potuto semplicemente allontanarti senza fare nulla e io sarei molto probabilmente morta.
-cazzo, perché non puoi semplicemente ringraziarmi e andartene?
-Dabi.
-che cazzo vuoi?
Mi stavo irritando. Stava iniziando ad avvicinarsi troppo alla verità.

E qual è questa verità?

Fanculo.

-hai una cotta per me?

Eccoci

Trattenni il respiro per qualche secondo, poi scoppiai in una fragorosa risata.
-si certo, sono follemente innamorato di una come te. Raccontamene un'altra ti prego!
Y/n sembrava confusa e.. ferita?

Non me ne deve fregare nulla.

Mi alzai e mi allontanai.
-non voglio vederti mai più- dissi solo, prima di superare il cancello del parco.
Mi diressi al covo, aprii la porta di colpo e senza nemmeno chiuderla mi rifugiai nella mia stanza. Non c'era nessuno, forse erano andati a cena fuori. Non che mi importasse, almeno potevo avere un po'di pace.
Non avevo neanche fatto in tempo a sedermi sul divano che sentii dei passi leggeri sulle scale.
-Toga, se sei tu ti dico già di non rompermi le palle.
Quando però mi girai verso la porta, vidi che non era Toga, ma Y/n.

Sul serio?

-ma che cazzo? Mi hai seguito?
-sì, devi smetterla di evitare la mia domanda.
-non voglio parlare con te. Non voglio più vederti, te l'ho detto.
-perché? Non mi hai mai fatto del male. Perché non vuoi vedermi?
-sei davvero così stupida?
-Dabi spiegati! Sì, sono così stupida. Sono proprio un'idiota, non ci arrivo da sola. DIMMELO.
-CAZZO Y/N, MI STO INNAMORANDO DI TE- dopo averlo urlato realizzai quello che avevo appena detto. Vidi che y/n era rimasta scioccata dalla notizia. Mi girai verso la finestra e mi avvicinai alla vetrata per guardare fuori ed evitare i suoi occhi.

Sei un coglione, perché l'hai detto? Non vi conoscete nemmeno bene. Eppure...

Ci fu qualche minuto di assoluto silenzio. Lei non si mosse e io non mi voltai. E poi sentii che si avvicinava.

Stammi lontano. Stammi lontano. Stammi lontano.

Mi prese per un braccio e mi fece girare verso di lei. Stava piangendo. D'istinto le asciugai una lacrima che le bagnava la guancia dove si era ferita e, come la sera in cui ci baciammo, il contatto con la sua pelle mi provocò un sollievo istantaneo.

L'ho toccata con un solo dito e già mi fa questo effetto.

-Dabi...- sussurrò prima di baciarmi.

Staccati. Cazzo, datti una svegliata. Sei un rammollito.

Ma non mi staccai. Ricambiai il bacio prendendola per i fianchi. Dopo il bacio di quella sera, avevo spesso pensato alle sue labbra, desiderandole nuovamente sulle mie. E ora che era accaduto, nonostante sapessi che non poteva funzionare, non mi lasciai sfuggire l'occasione per godermi il momento.

Dopo qualche momento ci staccammo con il respiro affannoso. Le nostre fronti erano appoggiate l'una all'altra, ma i suoi occhi stavano guardando per terra.
Le presi il mento con due dita e le alzai il volto perché mi guardasse, poi dissi:
-tutto questo è sbagliato, lo sai?
-perché deve esserlo?
-apparteniamo a due mondi completamente opposti, y/n...
-potresti diventare un Hero. Sei bravo a salvare le persone- mi disse sorridendo.
Sorrisi anche io, anche se i miei occhi rimasero tristi.
-se solo fosse così semplice. Hai idea di cosa io abbia fatto in questi anni? Non posso semplicemente tornare indietro e sperare che tutti mi perdonino e mi accettino. Non penso che la mia famiglia...

Mi prese per mano e mi fece sedere sul divano, dopodiché si mise vicino a me e mi guardò intensamente per qualche istante.
-cosa c'è?- dissi a un certo punto.
-aspetto che tu mi racconti tutto. Posso aspettare quanto vuoi, non devi farlo ora- aggiunse vedendo la mia espressione non del tutto convinta.
Nonostante fossi riluttante all'inizio -diamine, non ci conosciamo per niente-, davanti a quegli occhi c/o mi venne spontaneo parlare.
E le raccontai davvero tutto. Del mio passato, della mia famiglia, dei miei (ex) amici, dei crimini che avevo commesso. E lei semplicemente mi ascoltò, senza giudicare o approvare. Semplicemente rimase lì e ascoltò finché non ebbi finito di parlare, e poi mi abbracciò.

Mi sento così sollevato. È come se mi fossi tolto una dozzina di pesi dal petto parlando con lei.

Siccome si era fatto tardi, decisi di lasciarla dormire sul mio divano e io spostai il tavolino per distendermi per terra di fianco a lei. Continuammo a parlare per gran parte della notte di qualsiasi cosa: di cosa amavamo o odiavamo, dei nostri sogni, delle nostre paure.

Non mi sono mai sentito così tranquillo e a casa come ora.

Verso le 4:30 del mattino y/n si era addormentata, ma io continuavo a rimanere sveglio a guardarla. Le mie riflessioni, però, furono interrotte da un gran trambusto proveniente dal piano terra.

Se sono gli altri che fanno tutto questo casino, li faccio saltare in aria.

Mi alzai lentamente e, dopo aver sistemato la coperta sulle spalle della ragazza, mi diressi giù per le scale.
-s-senti, non penso che sia qui. Voglio dire, Dabi è un Villain, e per di più è stronzo e insensibile, non può essere suo amico..
-ah davvero? E perché l'avrebbe salvata?
-ha fatto cosa?
-Tomura, dovresti tenere d'occhio la tua combriccola, o il capo si arrabbierà.
-comunque qui non c'è nessuna ragazza oltre a Toga. Abbiamo finito?
-allora non vi dispiacerà se do un'occhiata di sopra, giusto?
-che cazzo sta succedendo qui?- entrai nella stanza e trovai Shigaraki, Twice, Kurogiri e Toga che parlavano con il padre di Y/n.
E avevo capito benissimo qual era l'argomento.

-senti brutto stronzo, stai lontano da y/n e non avrai problemi. Via di qua.
-quindi è qui, eh? Prevedibile- mi rispose l'uomo con un ghigno stampato in faccia, ignorando le facce confuse dei miei compagni.
-Dabi, che stai dicendo?- Tomura si rivolse a me
-Dabuccio ha una cotta per y/n-chan? AAWWW io lo avevo capito ihihih- canticchiò Toga
-non sono affari vostri. Liberiamoci del vecchio e andiamo a dormire, che ho sonno.
-Dabi... Che succede?- sentii una voce assonnata dietro di me e mi si gelò il sangue nelle vene.

È in pericolo per la seconda volta nel giro di 24 ore

-y/n... Ti ho perdonata per oggi. Eri arrabbiata, confusa, sorpresa. Capisco. Ma ora vieni con me, avanti.- il vecchio sembrava sicuro di sé.
Mi girai e vidi y/n spalancare gli occhi e correre di nuovo di sopra, poi sentii la porta della stanza chiudersi con un sordo click

Brava

-e va bene, se per arrivare a lei devo uccidervi tutti, lo farò volentieri.
-siamo alla resa dei conti.- dissi preparandomi al combattimento.

E non te la darò vinta così facilmente.

Amami e bastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora