Y/n's pov
Sei sicura di poterti fidare di quel Villain?In effetti, cosa sapevo di Dabi? Chi era lui per me? Come potevo fidarmi di un Villain?
Eppure...
Eppure, la notte prima, quando mi aveva parlato di sé, mi era sembrato così vulnerabile, così sensibile, così umano.
Con una sola frase mio padre era riuscito ad occupare la mia mente per tutto il tragitto verso casa. Avevo deciso di tornare a piedi, in modo da avere più tempo per stare da sola e pensare.Appena arrivai davanti alla porta, mi misi a cercare le chiavi nelle tasche della giacca e in quelle dei pantaloni, ma non riuscii a trovarle.
Non dirmi che mi sono cadute durante lo scontro. Non ho intenzione di tornare indietro.
Decisi di chiamare Bakugou e chiedergli di prestarmi la copia delle chiavi che gli avevo dato qualche mese prima: mia madre era spesso fuori per lavoro e io ero talmente sbadata che affidarmi al mio migliore amico mi era sembrata la soluzione migliore, e a quanto pare ci avevo visto lungo.
Dopo una ventina di minuti, vidi dall'altra parte della siepe dei capelli biondi e sentii una voce che, sbuffando, diceva:
-ma guarda cosa mi tocca fare, tsk.
-Bakugou, sei la mia salvezza.- gli corsi incontro e lo abbracciai forte.
Dopo avermi squadrata da capo a piedi, mi disse di raccontargli cos'era successo.
-sei piena di polvere, hai uno strappo sui pantaloni e sembra tu abbia pianto.Come sempre aveva una capacità di osservazione incredibile, non gli si poteva nascondere nulla.
Entrammo in casa e mi recai in cucina per preparare un tè mentre Bakugou si sedeva su una sedia e mi guardava impaziente.
Quando mi fui seduta anche io, iniziai a raccontargli tutto quello che era successo in una sola notte.
Lui rimase in silenzio tutto il tempo, ma continuò a fissarmi con uno sguardo serio. Mi aspettavo qualche battuta da parte sua, visto che ne faceva praticamente sempre, ma questa volta parlò con calma e senza giudicarmi.-non conosco quasi per nulla questo Dabi, ma per quanto dica di essere un Villain, mi pare ovvio che a te ci tiene. Altrimenti perché disturbarsi tanto per difenderti? Perché accettare di aiutarti a ritrovare tuo padre? Perché non ucciderti e basta? L'unico consiglio che posso darti è di aspettare. Lascia che si schiarisca le idee, lascia che sia lui a cercare te adesso. Tu riposati un po', ne hai bisogno.
-non so come ringraziarti- gli dissi sorridendo.
-non ho fatto nulla. Avrei dovuto essere lì a proteggerti, sei la mia migliore amica. E invece non sapevo nulla di tutto ciò e tu hai rischiato di morire una ventina di volte.
-prima di tutto, non sono una ventina! Secondo, sono stata io a non dirti nulla, perché non volevo coinvolgerti troppo e rischiare che ti facessi male.
-sisi lo so che sei un'idiota, non serve che tu me lo faccia capire in modo così palese.- rispose lui avvicinandosi a me per abbracciarmi.Dopo che ebbi pulito il tavolo e lavato le tazze, fu il turno di Bakugou di parlare.
-senti... Ieri sono andato al negozio di CD e c'era una ragazza...
-E ME LO DICI COSÌ? FAMMI SEDERE ALMENO- Gridai sconvolta.Bakugou e una ragazza? Crescono così in fretta
Pensai divertita.
-calmati, non urlare. Nulla di che, si è avvicinata per chiedermi un consiglio su quale CD prendere, abbiamo continuato a parlare e...
-eeee?- incalzai io
-e sabato usciamo insieme- terminò lui distogliendo lo sguardo
-Sono felicissima per te! Cerca di non fare lo stupido come il tuo solito- dissi con un sorriso a trentadue denti.Quando Bakugou tornò a casa e io rimasi sola, mi diressi verso camera mia e mi buttai a letto ancora vestita.
Ero rimasta sveglia tutta la notte e ormai i miei orari erano tutti sballati, per cui decisi di non mettere la sveglia e dormire fino a quando ne avessi avuto bisogno.
Purtroppo non fui così fortunata da avere un sonno tranquillo, perché oltre agli incubi che mi tormentarono per tutto il tempo, dopo circa sei ore qualcuno bussò alla porta e suonò il campanello talmente tante volte che dovetti per forza svegliarmi e andare ad aprire.Aprii la porta e trovai sullo zerbino le mie chiavi di casa, e quando alzai lo sguardo vidi il lembo di una lunga giacca nera sparire dietro la siepe. Corsi in strada, sapendo benissimo chi fosse quella persona, e quando ne ebbi la conferma gridai il suo nome.
-Dabi!
Lui si fermò, ma senza girarsi.
-che c'è?- il suo tono era neutro, completamente diverso da quello che aveva usato quella notte, molto più intimo.
-che ti prende? Pensavo che avremmo potuto parlare di quello che è successo. Pensavo che ora che mio padre è in prigione...
-cosa? Avremmo potuto frequentarci tranquillamente?- mentre parlava si voltò verso di me e mi si avvicinò lentamente.
-y/n, ancora non lo capisci? Non potrà mai funzionare. Tu non fai parte del mio mondo e io non faccio parte del tuo, e questa cosa non potrà mai cambiare.
-pensi davvero che i nostri mondi siano così lontani? Se lo vuoi, puoi benissimo passare nel mio. Lo hai dimostrato molte volte, e ci conosciamo da solo qualche mese.
-no. Non accadrà mai nulla.
-e tutto quello che è già successo?- chiesi. Sentivo le lacrime che minacciavano di uscire, ma cercai di trattenermi per non sembrare più patetica di quanto non fossi già.
-non... non ha significato nulla.Ah
-non lo pensi sul serio- non potevo crederci. Non volevo crederci.
Lui mi guardò con quello che sembrava uno sguardo freddo, ma i suoi occhi tradirono l'incertezza, forse anche il dolore che si nascondeva in quelle parole.
-Dabi, non lo pensi sul serio. Smettila di dire certe cose.- lentamente mi avvicinai a lui.
Posai una mano sulla sua guancia, disegnando con un dito la linea di confine tra la sua pelle e le cicatrici sulle guance, mentre con l'altra mano presi la sua e la strinsi.Non puoi farmi questo ora. Devo resistere. Devo farle del male. Deve lasciarmi andare. Non posso lasciare che rimanga al mio fianco e rischi ancora la vita.
-Dabi, non ho rischiato la vita perché ero al tuo fianco. Non è stata colpa tua, anzi, se non ci fossi stato tu probabilmente mio padre avrebbe raggiunto il suo obiettivo. Smettila di incolparti per niente. So cos'hai passato, quanto dolore hai dovuto affrontare, quante delusioni hai dovuto sopportare, quante persone ti hanno abbandonato. Ma se solo mi permettessi di rimanere al tuo fianco, io starei con te. Sempre. Qualsiasi cosa accada, qualsiasi decisione tu prenda. Perché so che puoi cambiare, puoi fare del bene anche tu, e lo hai già dimostrato.
-y/n...Non sembrava offeso per il fatto che gli avevo letto nella mente. I suoi occhi avevano perso quella poca convinzione che avevano all'inizio. Ora rimaneva solo il dolore. Rimaneva l'ombra della sofferenza e delle delusioni subite. L'ombra della paura di rimanere di nuovo solo, ferito.
-ti prego... Non allontanarmi in questo modo. So che non vuoi farlo. Sono pronta a rischiare per rimanere con te.Ragazziiii
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo skfkoefjskck
Preparatevi uwu
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Amami e basta
FanfictionY/n è appena entrata alla Yuuei perché vuole diventare una Hero. Tra i banchi di scuola fa amicizia con molte persone, ma fuori incontra qualcuno di ancora più speciale. Lui è un Villain: stronzo, scontroso e strafottente. Ma tra i due nasce qualco...