Capitolo 10: perché?

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Dabi's pov
"Quale nemico?"
Lo aveva detto sul serio?
Dannazione ma che mi è preso? Avrei potuto farla fuori, ero in vantaggio e i suoi amici erano completamente fuori gioco. Invece si è allontanata tranquillamente voltandomi le spalle e in più si è presa gioco di me.

Non avevo idea di cosa mi fosse successo. Non mi ero mai fatto scrupoli per nulla, ma in quell'occasione era stato diverso.

Cazzo. Non sarà che...

Non avevo più voglia di combattere, e visto che i miei avversari se n'erano andati, mi girai e tornai nella piazzetta centrale della USJ, dove Shigaraki osservava il Nomu lottare contro All Might
-finalmente è arrivato- dissi.
-già, pare che non fosse qui. Ma ormai è fatta, non riuscirà a sconfiggere quella creatura- mi rispose lui ridendo.

Non ne sarei tanto sicuro...

Come pensavo, dopo una serie di pugni che non sembrarono neanche scalfire la pelle del Nomu, All Might gliene tirò uno decisamente più potente, e il mostro volò fuori dalla cupola.
Dalle scalinate vicino all'entrata della USJ si levarono cori e grida di gioia per la vittoria dell'Hero, mentre i miei compagni sbuffavano.
Prima che arrivassero altri Heros, ci riunimmo tutti e attraversammo il varco aperto da Kurogiri, tornando al bar.
Senza dire una parola, mi rifugiai nel mio salottino, dove rimasi per tutto il resto del pomeriggio e anche dopo l'ora di cena, con un unico pensiero in testa.

Cos'ha di diverso da tutti gli altri avversari che ho affrontato? Di tutte le volte che ci siamo visti, non ho neanche provato a ucciderla.

Y/n's pov
Fortunatamente All Might era riuscito a sconfiggere quel Nomu e noi studenti stavamo tutti bene, ma ci fecero comunque andare a casa prima.
Appena arrivai in cucina, mia madre si alzò di scatto e corse ad abbracciarmi
-oh tesoro, ero così preoccupata! Per fortuna stai bene!
-sì, sto bene mamma. Hanno già parlato dell'accaduto al telegiornale?
-sì. Pazzesco come viaggino veloci le informazioni. Ora, y/n, vai a riposare. Stasera ti preparo il tuo piatto preferito.
-e va bene, basta che ti tranquillizzi, ho detto che va tutto bene- cercai di farle un sorriso rassicurante, anche se il suo viso rimase comunque corrucciato.
Salii le scale lentamente e arrivata in camera mi chiusi la porta alle spalle. Mi ci appoggiai contro e scivolai per terra, sfinita.

Ero molto confusa. Primo, come facevano a sapere che All Might avrebbe dovuto essere lì alla USJ? Secondo, se volevano ucciderlo, perché erano così pochi? Forse ci hanno sottovalutati? E infine, perché Dabi mi aveva risparmiata di nuovo?

Cavoli, era davvero vicino. Spero non si sia accorto che stavo tremando, anche se ho cercato di rispondergli a tono e intimidirlo...

Presi le cuffiette e attivai la riproduzione casuale su Spotify.

Forse potrei cercare Dabi e chiedergli di mio padre... Ma come faccio a trovarlo? Non so nulla di lui.
Beh, a parte il fatto che la mattina va a fare lunghe passeggiate come me... Tanto vale tentare.

Così decisi che la mattina dopo sarei uscita e avrei camminato finché non lo avessi trovato.
Dovevo essermi addormentata poco dopo aver preso questa decisione, perché all'ora di cena mia madre dovette venirmi a chiamare in camera.
-Tesoro è pronto
Sbadigliai e dissi: -Sì, arrivo

Skip time
-Mamma, io esco!
-oh tesoro, fa' attenzione, ti prego
-stai tranquilla! Ti scrivo per dirti quando torno. Ti voglio bene
-anche io, a dopo- e dopo averla abbracciata finalmente uscii di casa.
Mi avviai come sempre verso la strada alberata e decisi che sarei rimasta vicino a dove lo avevo incontrato l'ultima volta, quindi mi misi a guadare le vetrine di una libreria e di un paio di negozi di vestiti. Era passata mezz'ora e di Dabi ancora nulla; avevo quasi perso la speranza quando vidi una sagoma familiare avvicinarsi

Capelli neri sparati in aria, giacca lunga e scura, cicatrici. Eccoti finalmente

Quando i nostri occhi si incrociarono, Dabi ebbe come un attimo di stupore, ma subito si ripreser continuò ad avanzare con fare strafottente.
-non riesci proprio a starmi lontana eh?- sorrise beffardo.
-se mi avessi uccisa non avresti avuto problemi- lo stuzzicai, ma lui si fece subito serio.
-a proposito- aggiunsi, -grazie..-
-come ti pare- rispose, voltando lo sguardo da un'altra parte.
-emh.. ookay. Comunque, ti stavo cercando.- sembrava che questa frase lo avesse incuriosito, perché tornò a guardarmi negli occhi.
-riguarda mio padre..-
-e che c'entro io?- disse
-è una lunga storia, ma potresti essermi davvero d'aiuto. Allora?
Tirò fuori il telefono e guardò l'ora, poi sbuffò e disse -e va bene.-
Decidemmo di sederci a un tavolino del bar di fronte e ne scegliemmo uno appartato per poter parlare tranquillamente.

Dopo aver ordinato due cappuccini, Dabi si girò verso di me:
-quindi?
E io gli raccontai tutto. Gli raccontai di chi era mio padre, di come scomparve e del servizio del telegiornale in cui lo avevo visto nelle vesti di Villain.
No sapevo perché stessi dicendo TUTTO, ma lo sguardo di Dabi mi disse che aveva preso seriamente la faccenda.

È così strano. No, non strano, misterioso. Proprio non riesco a decifrare ciò che c'è dietro i suoi occhi, cosa pensa, cosa prova. Pur essendogli vicina, non riesco nemmeno a leggergli la mente...

-e perché hai chiesto a me una mano?- mi disse quando finii di parlare.
-beh... pensavo che magari lo conoscessi o comunque che avessi qualche informazione in più. Non mi aspettavo mi aiutassi sinceramente, ma tanto valeva provare.
-tsk. Posso chiedere in giro.
-sul serio? Oddio grazie!- gli sorrisi di cuore, ma lui si voltò a guardare fuori dalla vetrina.
-Dabi... posso chiederti un'altra cosa?
-ho l'impressione che qualsiasi cosa io risponda tu lo farai comunque.
-perché non mi hai uccisa?
Il suo sguardo divenne ancora più intenso. Forse si aspettava che cambiassi idea sul voler sapere la risposta, ma ero decisa a volerne una.
-quanto sei testarda... cosa ti interessa? Sei viva, non ti basta? Non mi devi nulla, se è questo che ti preoccupa.-appoggiò un comito sul tavolo e il mento sulla mano, poi tornò a guardare fuori.
-Dabi, voglio saperlo. Ammetterai anche tu che per un Villain come te è strano lasciar andare una ragazza per ben tre, o forse quattro, volte senza torcerle un capello. E per di più ora hai accettato ad aiutarmi! Non che io mi lamenti, solo... perché tutto questo?
-Che pesante che sei. E va bene, ti ho risparmiata perché per certi aspetti mi ricordi me stesso.
-in che senso?- ero ancora più curiosa di prima
-ora basta, me ne vado- si alzò e si avviò verso la porta. Prima di uscire si girò, si stampò un ghigno in faccia e disse -paghi tu, vero?

Ciao belliii
Mercoledì ho deciso di non postare perché è un po' che non continuo la storia e ho paura di postare tutti i capitoli che ho già scritto e trovarmi senza parti pronte.
Spero stiate tutti bene! Grazie mille per aver letto tutto💗

Amami e bastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora