Capitolo 14: allenamento

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Y/n's pov

-y / n! concentrati! - mi urlò Bakugou dopo la terza volta che era riuscito a mettermi al tappeto senza che facessi molto.
-scusa ...- dissi rialzandomi lentamente e togliendomi la polvere dai pantaloni.
-avanti, sentiamo. Cosa è successo?
-cosa? In che senso? - come faceva a sapere che era successo qualcosa?
-prima di tutto sono riuscito a batterti senza troppi sforzi per tre volte di fila e non me lo spiego perché so che sei una rompicoglioni ma non sei di certo una debole. Inoltre sembri sovrappensiero e giù di morale, e infine quelle due borse sotto gli occhi mi fanno intuire che non hai dormito stanotte.
-okay detective, inizi a spaventarmi- cercai di scherzare per distogliere la sua attenzione.
-bel tentativo, ma ti ricordo che sono, per mia sfortuna, il tuo migliore amico e capisco se qualcosa non va. Sputa il rospo.
Chiesi ai professori di fare una pausa perchè non mi sentivo bene, così quando Bakugou mi accompagnò in spogliatoio a bere decisi di raccontargli tutto quello che era successo nelle settimane passate con Dabi.

-ma sei scema? Hai fatto entrare in VILLAIN in casa tua quando tua madre non c'era? E NESSUNO LO SAPEVA? - mi urlò contro quando arrivai a parlare del bacio della sera prima.
-y / n, che problemi hai? Posso darti una marea di ragioni per cui tu sei stata un'idiota e tutto questo è stato molto rischioso.
-mi lasci parlare? - gli dissi alzando gli occhi al cielo. Lui sbuffò e mi disse di continuare.
-grazie. Lo so benissimo che è stato rischioso, non sono una sprovveduta- sbuffò di nuovo- però ... Non so come spiegartelo, non mi sentivo per niente minacciata.
-ah beh allora va bene! - disse lui sarcastico. Cercai di ignorare il commento e di non strozzarlo con le mie mani e continuai

-senti, non sto dicendo che Dabi sia buono, ma pensaci: non mi ha uccisa quella notte nel vicolo. Non mi ha uccisa per strada la seconda volta che ci siamo incontrati. Non mi ha uccisa alla USJ nonostante fosse riuscito a battermi. Non mi ha uccisa ieri sera e anzi, mi ha salvata da quel vecchio ubriaco e mi ha accompagnata a casa. E mi ha baciata ... -non
me ne frega niente, y / n. Non devi avere a che fare con lui, fa parte dell'Unione dei Villain! - Bakugou si alzò in piedi e iniziò a camminare avanti e indietro per lo spogliatoio.
-e se invece ... cercassimo di renderlo un nostro alleato? Potrebbe farci da spia all'interno dell'Unione e aiutarci.
-e tu vorresti fare da mediatrice? è troppo pericoloso, non esiste.
-Bakugou, smettila di comportarti come mia madre- scattai in piedi e notai che il mio tono di voce si era alzato. -potrebbe esserci molto utile!

Lui sospirò. - sono completamente contrario, ma sei quasi più testarda di me e so che non cambierai idea. Ma ti prego, tienimi aggiornati su dove sei e con chi.
Gli sorrisi e mi avvicinai per abbracciarlo - grazie.- gli dissi.
Quando riprendemmo l'allenamento mi sentivo molto più tranquillo. Avrei dovuto parlare con il mio migliore amico molto prima.

Se mi ha baciata deve essere almeno un po 'interessato a me. Devo contare su questo e avvicinarmi a lui per ottenere qualche informazione.

Con il passare dei giorni e l'avvicinarsi del festival sportivo, grazie agli allenamenti ero migliorata molto ed ero riuscito a potenziare il mio Quirk. Inoltre per un'ora al giorno Midoriya e Uraraka mi avevano aiutata anche ad esercitarmi nel controllo e rendere più forte la mia capacità di leggere nella mente, grazie al quale avrei potuto prevedere le mosse dei miei avversari.
Durante uno di quei pomeriggi avevo anche scoperto che il verdino ricambiava i sentimenti della mia amica, ma avevo deciso di non avvertire nessuno dei due e di non intromettermi almeno per il momento.

Fortunatamente il festival sportivo aveva impegnato talmente tanto la mia attenzione e le mie forze che capitò di rado che mi fermassi a pensare a Dabi.

Arrivò il grande giorno ed ero nervosissima. Nonostante fosse Novembre, il sole splendeva e mi riscaldava il viso. Uscii di casa e salutai Bakugou, che dopo la discussione negli spogliatoi aveva deciso di accompagnarmi ogni giorno sia all'andata che al ritorno.

-buongiorno fiorellino! potrei quasi pensare che sei innamorato di me con tutte queste attenzioni, sai?- dissi, e per tutta risposta mi arrivò un pugno sulla spalla.                                                  -Idiota, mi farebbe comodo se quel Dabi tornasse a rapirti, almeno non dovrei più farti da baby sitter. Muoviti che se no arriviamo in ritardo e non posso far attendere tutte quelle comparse che aspettano solo di essere battute da me.
-ti conviene scendere dal piedistallo che se no colpisci quel ramo con la tua testa dura- continuai a stuzzicarlo.

Quando ci radunammo nel campo sportivo, l'Hero Midnight ci avvisò che la prima prova consisteva in una corsa ad ostacoli di circa 4km intorno allo stadio e che ci era permesso usare i nostri Quirk per aiutarci e ostacolare gli altri. Per un attimo rimasi pietrificata: come potevo usare il mio Quirk per correre?     
                                                                                                      
Oddio, non posso venire squalificata già nella prima prova...

Cercai di calmarmi e pensare lucidamente, ma non mi venivano in mente soluzioni adatte.

A quanto pare stavolta dovrò affidarmi solo alle mie capacità fisiche

- Bene! tutti gli studenti si preparino sulla linea di partenza!- la voce di Present Mic mi risuonò in testa come se lui fosse stato di fianco a me a urlarmi nelle orecchie.
-Tre! Due! Uno! GO!

Partimmo tutti insieme e già all'inizio alcuni caddero a causa delle gomitate e degli spintoni degli altri. Ringraziai mentalmente Midoriya per avermi obbligata ad andare a correre con lui un paio di volte a settimana, perché riuscii a superare diverse persone e ad assicurarmi un posto tra i primi.

Dopo qualche minuto mi accorsi che alcuni ragazzi davanti a me si erano fermati e guardavano davanti a loro concentrati. Riuscii a distinguere Bakugou con il suo solito sguardo di sfida e lo sentii gridare:- Spostatevi, extra! Li faccio fuori io.

Alzando lo sguardo capii perchè tutti sembravano così sorpresi: davanti a noi si stavano avvicinando alcuni robot molto simili a quelli che avevamo dovuto combattere durante il test d'ingresso. La differenza era che stavolta ero più forte e preparata, perciò non mi feci intimidire e lentamente avanzai superando i miei compagni. Guardando alla mia destra vidi il mio migliore amico e Todoroki pronti ad attaccare, e quando vidi che Bakugou si era girato verso di me ghignando, gli sorrisi di rimando e mormorai:
- si entra in scena.

Amami e bastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora