Capitolo 13: bacio

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Dabi's pov
L'unica persona il cui tocco non mi infastidisce, che non mi fa arrabbiare.
L'unica che riesca a provocarmi sollievo e non dolore, che mi tranquillizzi anziché riportarmi alla mente brutti ricordi.
Y/n. Prima i suoi occhi, ora il suo tocco.

Siamo sicuri che non sia una specie di fata?

Ma a che scemenze penso? Mi sto proprio rammollendo.
Non avrei dovuto accettare di informarmi su suo padre. Non avrei dovuto aiutarla. Non avrei dovuto venire a casa sua.

Non avrei dovuto baciarla.

Eppure feci tutto ciò, e appena le mie labbra incontrarono le sue, smisi di pensare a qualsiasi cosa.
Capii che non avrei provato rimorso o pentimento, perché VOLEVO farlo. A quanto pare lo aspettava pure lei, perché dopo qualche secondo di sorpresa, avvolse le sue braccia intorno al mio collo e ricambiò il bacio.

Tutto questo è sbagliato. Staccati. Non potete. Non funzionerebbe.

Sapevo che dovevo allontanarla, lo sapevo benissimo, ma in quel momento volevo solo rimanere lì e spegnere la voce della ragione che mi urlava di smetterla.

Dopo alcuni istanti ci staccammo e ci guardammo negli occhi. Y/n era leggermente arrossita, e con una mano si scostò una ciocca c/c dagli occhi.

-oh cazzo- riuscii a dire soltanto.
Indietreggiai lentamente fino a raggiungere la porta e poi, senza aggiungere altro, la aprii e corsi fuori. Non mi voltai nemmeno una volta durante il tragitto e non mi curai della pioggia, ormai abituato alle gocce fredde che mi scorrevano sul volto.

Qualcosa mi dice che anche gli ultimi raggi di estate sono passati...

Ma perché cazzo sto guardando il tempo? Idiota.

Dopo averla baciata, l'avevo lasciata lì, con la porta di casa spalancata, sola, certamente confusa, forse delusa e arrabbiata.

Tornai di corsa a "casa" e, come sempre, senza rivolgere la parola a nessuno mi chiusi nel salotto del primo piano e mi misi ad ascoltare musica.

Sono veramente monotono. La incontro, succede qualcosa o NON succede qualcosa, torno qua e ascolto musica. Come se qualche nota potesse risolvere la confusione che ho in testa.

Non lasciai nemmeno finire la prima canzone che mi tolsi le cuffiette e le buttai sul divano. Mi sedetti e fissai gli occhi sul soffitto, lasciando che i pensieri mi inondassero la mente e sperando di annegarvi dentro.

Non so di preciso quando mi addormentai, ma il mattino successivo fu Twice a svegliarmi
-Dabi? Non vorrei disturbarti, ma il capo vuole parlarci.
Aprii gli occhi lentamente per abituarmi alla luce che filtrava dalle spesse tende che coprivano la vetrata e dopo diversi sbuffi riuscii a mormorare un stanco "arrivo".

Quando arrivai nella sala Kurogiri aveva preparato il caffè come ogni mattina e appena mi vide mi passò una tazza fumante.
-allora? Di cosa dobbiamo parlare?- chiesi dopo un po' visto che nessuno apriva bocca.
-dobbiamo trovare un'altra occasione per attaccare All Might. Non possiamo aspettare troppo.- disse Shigaraki
-sì bella idea, andiamo al massacro tutti quanti. Lo ammetto anche io che non abbiamo speranza contro il numero uno.- risposi scocciato -DOBBIAMO aspettare, non abbiamo altra scelta. Tra poco la Yuuei organizzerà l'annuale festival sportivo, ma non mi pare una buona idea presentarci proprio nel momento in cui tutti gli Hero sono radunati in un unico posto.
-Dabi ha ragione, Shigaraki. Diremo ad All For One che è meglio aspettare. Non avrebbe senso auto-consegnarci agli Hero in questo modo.- concordò Kurogiri.
-quindi mi avete svegliato solo per questo? Tsk. Io torno a letto.- mi alzai e salii le scale, tuffandomi sul divano e riaddormentandomi quasi all'istante.

Y/n's pov
Non avevo praticamente chiuso occhio quella notte. Ero tormentata da un'infinità di pensieri e dubbi e preoccupazioni su quel che era successo la sera prima, ma sapevo che non avrei ottenuto presto (o non le avrei ottenute mai) delle risposte, quindi decisi di provare a non pensarci almeno finché ero a scuola.

Era una fredda mattina di Ottobre, nonostante il sole splendesse nel cielo limpido. Ero quasi arrivata in classe quando sentii qualcuno che mi chiamava alle mie spalle.
- y/n-chan!- era Uraraka che mi salutava con la mano. Mi corse incontro e mi abbracciò
-Ehi Uraraka, come stai? Cos'è tutto questo affetto? Ci siamo viste ieri- scoppiai a ridere.
-ti va di venire a studiare da me oggi?
-volentieri! Sarà divertente. E magari potresti invitare anche Midoriya- le feci l'occhiolino e le tirai una gomitata affettuosa.
- c-cosa? P-perché dovrei? Cioè, sì va bene, se lo vuoi. Cioè, mi fa piacere, ma...- la mia amica si mise a gesticolare mentre il suo viso si tingeva di rosso
-Uraraka stai tranquilla, non lo dirò a nessuno.
Lei parve tranquillizzarsi e mi rivolse un sorriso imbarazzato.
-dire a nessuno cosa?- mi voltai e vidi Kirishima arrivare con il suo solito sorriso smagliante stampato in faccia, e al suo fianco Bakugou con il suo altrettanto solito muso lungo. Con loro c'era anche Kaminari, che sembrava stesse cercando di infastidire Bakugou con ogni mezzo possibile
-se non la smetti ti faccio saltare in aria- ringhiò infatti il biondo.
-Bakubro calmati, sta solo scherzando!- Kirishima rise e noi ci unimmo a lui.
-che cosa avete voi da ridere? Tsk, non vi sopporto- e sbuffando ancora entrò in classe lasciandoci indietro.
-beh, buongiorno principessa!- dissi sorridendo agli altri.

Quando fummo tutti ai nostri posti, entrarono il professor Aizawa e All Might.
Nonostante non fosse la prima volta che lo vedevamo, visto che ormai era il nostro professore, Midoriya scattò sulla sedia e i suoi occhi si illuminarono.

-buongiorno a tutti, sedetevi pure.- disse Aizawa-sensei.
-oggi io e All Might siamo qui per parlarvi del festival sportivo che si tiene alla Yuuei ogni anno. Come saprete, è un evento molto importante per voi studenti in quanto vi dà la possibilità di farvi notare dalle agenzie di Hero più famose. Da oggi inizieremo gli allenamenti per prepararvi al meglio, voi cercate di prendere seriamente l'evento, perché il vostro futuro dipende da esso.

Dopo averci dato qualche altra informazione generale, i prof ci dissero di indossare le tute da ginnastica perché avremmo iniziato subito con gli allenamenti e aggiunsero di raggiungerli nella palestra nel giro di venti minuti.

Amami e bastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora