Capitolo 8: passato

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Y/n's pov
Nei giorni successivi Bakugou riacquistò il suo carattere scontroso, anche se rimase al mio fianco per tutto il tempo.
I miei amici ogni giorno mi chiedevano come stessi e per non farli preoccupare troppo rispondevo semplicemente che presto sarebbe andato tutto bene.

La verità? Era come se il mondo mi fosse crollato addosso.
Mia madre mi aveva raccontato di come papà fosse un Hero molto forte e deciso, ma anche gentile e premuroso verso di noi, di come non volesse andarsene di casa ma fosse stato costretto (da cosa, non me lo disse). Mi spiegò che ogni weekend lui mi portava al parco a giocare, o in gita al lago, o al cinema, o al luna park. Sembravamo proprio una famiglia felice.

Poi un giorno di primavera, un sabato, lo ricordo bene nonostante fossi ancora piccola, qualcuno suonò il campanello. Mio padre si alzò e andò ad aprire. Sentii delle voci, e la sua sembava nervosa, ma quando mia madre chiese chi fosse, non ottenne risposta. Lo vidi salire velocemente le scale e, dopo pochi minuti, scendere di nuovo con una valigia in mano. L'ultima cosa che ci disse prima di scomparire per sempre dalle nostre vite fu "mi dispiace, devo lasciarvi".
Da quel momento non sapemmo più nulla di lui, nonostante io e mia madre lo cercammo in lungo e in largo per tutta la città e poi nei paesi vicini. Sembrava sparito completamente.
Dopo un anno di ricerche, decidemmo di arrenderci e tornare, lentamente, alle nostre vite.

Forse tutto ciò aveva a che fare con le persone che quel giorno avevano bussato alla porta, ma era impossibile sapere chi fossero. A meno che...

-y/n-chan? Stai bene?- Uraraka mi aveva appoggiato una mano sulla spalla e mi stava scuotendo gentilmente.
Sbattei un paio di volte le palpebre e mi guardai intorno: era appena terminata la lezione e tutti di stavano alzando per prepararsi all'allenamento del pomeriggio.
-oh... sì, sto bene, grazie. Ero sovrappensiero.
-va bene... andiamo? Dobbiamo andare metterci le tute.
-sì, arrivo.
Ancora stordita da quell'improvviso tuffo nel passato, mi alzai dalla sedia e seguii la mia amica verso gli spogliatoi, dove mi cambiai in silenzio.

Aizawa-sensei ci aveva accompagnato alla USJ, un campo di simulazione incidenti in cui avremmo dovuto allenarci nel salvataggio dei civili all'interno di diversi scenari.
All'entrata ci accolse la professoressa 13, ossia Space Hero.
-Buongiorno ragazzi, benvenuti alla USJ. Sicuramente il professor Aizawa vi ha già spiegato cosa farete oggi, ma permettetevi di darvi qualche indicazione più precisa. Verrete divisi in gruppi da 2 o 3 persone, a ciascuno dei quali verrà indicato un terreno su cui fare l'esercitazione. Gli scenari sono moltissimi, e forse avremo modo di fare più test in modo che possiate provare in ambienti con caratteristiche diverse. Quello che dovete fare è, come dice il nome dell'allenamento, mettere in salvo dei civili. Ovviamente non sono reali, ma manichini. Ciò non toglie che dobbiate impegnarvi al massimo e trattarli come se fossero persone vere, quindi con gentilezza. Tutto chiaro?

Dopo che ebbe risposto alle domandedi Iida-kun e di Deku, riprese a parlare:
-bene, ora che abbiamo risolto le ultime questioni, vi diremo i gruppi. Il primo è formato da Todoroki, Ura-
Non finì la frase perché Aizawa-sensei le aveva messo una mano sulla spalla. Quando 13 si girò, il professore le indicò qualcosa in mezzo al campo di allenamento.
Eravamo abbastanza lontani, quindi ad una prima occhiata non capii di cosa si trattasse; ero certa che si era aperto una specie di varco viola da cui stavano uscendo alcune persone.
Subito i due Hero si voltarono verso i nuovi arrivati e aprirono le braccia per farci da scudo, dicendo
-ragazzi, allontanatevi. Sono dei Villain
-ma cosa ci fanno qua? E come facevano a sapere che saremmo stati alla USJ?

Io e i miei compagni iniziammo a scambiarci sguardi e mormorii preoccupati
-Villain?
-Qui? Ma perché?
-Aizawa sensei ha ragione, come facevano a sapere dove ci trovassimo precisamente?
-forse non siamo noi il loro obiettivo
Mi girai verso Todoroki, che sembrava calmo come sempre, anche se chiaramente non aveva intenzione di abbassare la guardia né di distogliere lo sguardo dai Villain.
-Cosa intendi dire, Todoroki-kun?- gli chiesi
-beh, ricordate qualche giorno fa, quando abbiamo visto tutti quei giornalisti davanti alla scuola? Credo che la notizia che All Might sia stato assunto come professore sia girata molto in fretta e abbia raggiunto anche loro.
-in effetti ha senso, cra- disse Tsuyu guardando verso l'alto e portandosi un indice vicino alla bocca, pensierosa.

La conferma alla nostra ipotesi arrivò subito dopo, quando proprio davanti a noi si aprì un secondo varco, sempre viola ma più piccolo del primo, da cui uscì soltanto una persona: era un uomo (credo?) alto e vestito elegantemente il cui corpo era formato da una sostanza viola scuro, su cui risaltavano due brillanti occhi gialli.
-Buon pomeriggio, vogliate scusare la nostra interruzione.- era... gentile? Ero confusa.
-non voglio rubarvi troppo tempo, quindi esporrò velocemente le informazioni principali: siamo l'Unione dei Villain e siamo qui per All Might. Come immaginerete, abbiamo intenzione di uccidere l'Hero numero uno.
-tsk, ma chi ti credi di essere? Ti faccio saltare in aria!- Bakugou si era già lanciato all'attacco, ma per fortuna riuscii ad afferrarlo per il colletto della tuta prima che facesse casini
-Bakugou non fare cavolate, ci sono dei Pro Heroes qua.
-non mi interessa! Io li uccido tutti quelli là!!- continuava a urlare e a cercare di liberarsi, ma mi ero incollata a lui e non avevo intenzione di lasciarlo andare.
Intanto Kurogiri aveva ricominciato a parlare
-vedo che non avete intenzione di collaborare... beh, non posso dire che non me lo aspettassi. Mi dispiace, ma credo che dovrò dividervi.
Appena terminò la frase, fece apparire sopra ciascuno di noi un portale viola, che ci risucchiò al suo interno tasportandoci in un altro punto del campo di allenamento.

Quando toccai terra sbattei le palpebre un paio di volte e mi guardai intorno. Ero finita in mezzo a un bosco molto fitto, tanto che la luce del sole filtrava a malapena attraverso le fronde degli alberi. Sentii dei lamenti da dietro un cespuglio, così mi avvicinai lentamente, senza abbassare la guardia. Quando spostai qualche ramo, mi accorsi che era Uraraka, al cui fianco era seduto Kaminari.
La mia amica sembrava aver sbattuto la testa, perché si teneva una mano sulla fronte e aveva il viso deformato da una smorfia di dolore.
Il biondino le appoggiò una mano sulla spalla e le chiese se stesse bene.
-più... più o meno... non penso di riuscire ad esservi utile però.
-Non ti preoccupare, ti proteggiamo io e y/n!- il biondino alzò i pollici e rivolse un sorriso di conforto alla mia amica.
-Dobbiamo pensare a cosa fare. Ci nascondiamo e aspettiamo che arrivino gli Hero? O andiamo noi a cercare aiuto?- chiesi
Sentii un'altra voce dietro di me, che non apparteneva a nessuno dei miei compagni di classe:
-Oppure, potreste combattere. E questa volta non ti lascerò scappare, y/n...

Buongiorno carii
Come state?
Oggi è l'ultimo giorno delle vacanze di Natale, piango :(
Grazie per aver letto tutto, vvb🥺
Al prossimo capitoloo❣️

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